Italia ridimensionata
by Antonio Di Stefano
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Posted in Calcio, Umorismo on 30 giugno 2024| Leave a Comment »
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Le condizioni di vita
di Maddalena Tirabassi
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La migrazione a catena portò alla costituzione delle little italies nelle principali città statunitensi, interi quartieri abitati da italiani nelle cui strade la lingua ufficiale erano i vari dialetti del pesi di provenienza, con negozi in cui si vendevano prodotti di importazione italiani.
Spesso quartieri una volta residenziali si svuotarono per lasciare il posto ai tenements, definiti come, secondo la descrizione della Immigrant Commission nel 1900: edifici di cinque o sei piani, a volte sette, lunghi poco più di sette metri e larghi trenta con uno spazio libero di tre metri sul retro, per dare luce e arie alle stanze su quel lato.
Ogni piano è generalmente diviso in quattro appartamenti, essendoci sette stanze su ogni lato dell’ingresso, che si estendono sulla strada verso il retro. Delle 14 stanze su ogni piano solo quattro ricevono luce ed aria diretta dalla strada o dal piccolo cortile sul retro.
«Generalmente lungo le pareti laterali dell’edificio vi è quello che viene chiamato «condotto dell’aria» cioè un’incavatura della parete profonda 70 centimetri e lunga da 15 a 18 metri e alta quanto l’edificio.» Questi condotto funzionano come trasmettitori di rumori, odori e malattie e quando scoppia un incendio diventano una cappa infiammabile rendendo spesso difficile salvare l’edificio dalla distruzione» .
New York era la città con più tenements degli Stati Uniti: nel 1909, secondo i dati della stessa commissione c’erano 102.897 tenements houses con una popolazione di 3.775.343. Oltre il 79 per cento della popolazione di New York abitava in tenements.
I numerosi enti assistenziali, pubblici e privati che si occupavano degli immigrati dedicarono molta attenzione alle condizioni di vita nei tenements e nei quartieri degli immigrati. Attraverso le loro testimonianze è possibile conoscere non solo quali furono le principali difficoltà incontrate dagli immigrati nel loro impatto con la vita cittadina, ma anche le «abitudini» degli immigrati italiani che disturbavano gli americani. Queste ultime si potrebbero far risalire alla cultura premoderna degli italiani.
Gli enti assistenziali innanzitutto si occuparono della tutela della salute. Nel 1912 era stato creato il Children’s Bureau, su proposta di Lilian Wald, per tutelare il benessere dei bambini negli Stati Uniti. Come molte organizzazioni sorte in questi anni, andò presto ad occuparsi dei bambini degli immigrati, le fasce allora più povere della società. Iniziò con uno studio sulla mortalità infantile, proseguì la sua attività con la pubblicazione di numerosi opuscoli sulla salute prenatale, la legislazione sul lavoro minorile; svolse una campagna per la registrazione delle nascite, per la scolarizzazione.
Nei manuali sulla salute e l’allevamento dei bambini venivano fornite informazioni per le madri immigrate costrette a vivere nei tenements in condizioni igieniche precarie. I manuali offrono un’idea dei problemi: si parte dalla questione della ventilazione della casa, cercando di sfatare la credenza che l’aria e le correnti siano pericolo per la vita dei bambini, si passa poi alle informazioni dietetiche, all’abbigliamento, al sonno, per prendere in considerazione gli aspetti dell’educazione, del gioco e delle attività sportive.
Ma la scientific motherhood, con prescrizioni precise rispetto a tutte le funzioni materne era spesso in aperto contrasto con le abitudini delle immigrate, che guardavano con diffidenza le assistenti sociali che entravano nelle loro case e davano consigli su tutto, dall’allattamento all’abbigliamento, spesso scontrandosi con le norme anch’esse codificate dettate dalla cultura delle immigrate.
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IL CANALE DI CORINTO
Posted in Arte, pittura e scultura on 30 giugno 2024| Leave a Comment »
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Posted in Poesia on 30 giugno 2024| Leave a Comment »
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Posted in Lavoro on 30 giugno 2024| Leave a Comment »
I 4 migliori panifici della Sicilia premiati dal Gambero rosso con i Tre Pani 2025. Tutti i siciliani premiati per pane di qualità con farine selezionate e spesso di grani antichi.
Pane e Panettieri d’Italia 2025 è una preziosa bussola per gli amanti del pane buono, alla scoperta di fornai artigiani che ogni giorno, con passione e dedizione, portano sulle nostre tavole un pezzo d’Italia.
Da Nord a Sud tutta la geografia è ben rappresentata con i Tre Pani che crescono in maniera omogenea lungo tutto lo stivale: 64 con 6 new entry.
Tra le nuove eccellenze spicca il Lazio con ben due new entry, cui segue il Friuli-Venezia Giulia, la Campania, la Puglia e la Sardegna che vantano un nuovo ingresso ciascuna, a testimonianza della vivacità del panorama panario regionale.
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I Premi Speciali
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La Sicilia
La panificazione in Sicilia vanta una tradizione millenaria, legata alla sua storia, cultura e vocazione agricola. Tante le influenze dei popoli che si sono susseguiti e che hanno contribuito a plasmare le tecniche e le varietà di pane siciliano. Numerosi i forni artigianali presenti nelle varie province, 40 quelli inseriti nella Guida, tra cui si distinguono 4 eccellenze premiate con i Tre Pani:
Gli altri panifici segnalati in Sicilia (con l’asterisco le new entry)
Palermo
Agrigento
Caltanissetta
Catania
Enna
Messina
Ragusa
Siracusa
Trapani
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Lo mangiamo tutti i giorni ma quasi sempre non abbiamo idea di come sia stato preparato, con quali farine, e coltivate in che modo, con che tipo di lievitazione o di cottura. Vi è capitato di comprare il pane e trovarlo già in serata duro come un macigno? E di non sentirne quasi il profumo, anche se è appena sfornato e siete rinchiusi nell’abitacolo dell’auto? Zero, nessuna fragranza, nessun buon odore, e magari è pure gommoso.
Dedichiamo spesso poca attenzione al pane quotidiano, soprattutto quando lo diamo ai bambini.