Lu fallaru sicilianu
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Il grembiule della nonna in dialetto siciliano si chiamava “lu fallaru”.
Tra i ricordi impressi nella memoria di chi ha vissuto un’infanzia genuina lontano dalle contaminazioni tecnologiche dei giorni nostri, affiora l’immagine del grembiule delle donne, un indumento immancabile nella quotidianità delle massaie.
Il grembiule, quello della nonna, era il più gettonato da noi bambini che potevamo trovare in una delle due tasche sempre qualche zolletta di zucchero o il riparo per nascondersi dalle ire della mamma o quando arrivava un estraneo e allora ci si nascondeva per timidezza.
L’uso principale era quello di proteggere i vestiti mentre si cucinava e funzionava pure come guanto per prendere le pentole, asciugarsi le mani, tirare via le molliche dal tavolo e pulire le faccine sporche dei bambini o asciugarne le lacrime.
Era anche un mezzo di trasporto perché veniva utilizzato per mettervi gli ortaggi dell’orto, la legna da ardere nelle mitiche cucine di un tempo, le uova delle galline o semplicemente per nascondere qualcosa agli occhi indiscreti dei vicini quando si attraversava la strada per portare del cibo alla comare in difficoltà.
Il grembiule, quello della nonna, era il più gettonato da noi bambini che potevamo trovare in una delle due tasche sempre qualche zolletta di zucchero o il riparo per nascondersi dalle ire della mamma o quando arrivava un estraneo e allora ci si nascondeva per timidezza.
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Era anche un mezzo di trasporto perché veniva utilizzato per mettervi gli ortaggi dell’orto, la legna da ardere nelle mitiche cucine di un tempo, le uova delle galline o semplicemente per nascondere qualcosa agli occhi indiscreti dei vicini quando si attraversava la strada per portare del cibo alla comare in difficoltà.
Il primo scopo del grembiule delle nonne era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno.
Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini ed, in certe occasioni, per pulire le faccine sporche.
Quando i visitatori arrivavano , il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi.
Quando faceva freddo, la nonna se ne imbacuccava le braccia.
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Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato sopra il fuoco a legna.
Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina. Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini. Dall’orto, esso serviva da paniere per molti ortaggi dopo che i piselli erano stati raccolti era il turno dei cavoli. E a fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell’albero.
Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere.
All’ora di servire i pasti la nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all’ istante che dovevano andare a tavola.
La nonna l’utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare. Ci vorranno molti anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio buon grembiule.