E’ allarme nel Palermitano, nel Nisseno e nel Vallone. Crescono le truffe telefoniche dei falsi incidenti automobilistici di nipoti e figli
Alfonso Cipolla
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Nelle ultime 48 ore si segnala una maggiore attività dei truffatori degli anziani nonni in alcuni comuni palermitani e, soprattutto, del Nisseno e del Vallone.
Gli anziani ricevono una telefonata da parte di persone che si spacciano come carabinieri, poliziotti o avvocati. Comunicano che il loro nipote o figlio ha avuto un brutto incidente ed ha causato danno ad un’altra vettura.
Prospettano che pagando una certa cifra potranno evitare denunce e procedimenti penali. Sottolineano che però bisogna pagare subito, in contanti o anche con oggetti preziosi. Così il loro parente sottoposto a fermo giudiziario, verrà subito rilasciato.
La telefonata non s’interrompe e tiene continuamente l’anziano impegnato al telefono per evitare che possa chiamare un parente, un amico o addirittura le forze dell’ordine.
Nel frattempo un complice del truffatore raggiunge il domicilio dell’anziano e bussa alla porta spacciandosi per un agente in borghese o per un avvocato, Esibiscono falsi tesserini.
In alcuni casi, in mancanza del contante, si appropriano di oggetti d’oro o preziosi. A volte persino accompagnano l’anziano al bancomat. La cifra richiesta varia da 2 agli 8 mila euro.
La truffa riesce per l’amore che i nonni hanno verso i nipoti e figli, ma anche perché molti di loro non hanno più la memoria e la forza dei tempi migliori.
Cosa fare?
Prevenzione e informazione innanzi tutto. Ai nonni si deve ripetere fino alla noia di non credere alle telefonate che segnalano incidenti stradali dei loro nipoti o figli.
Devono chiudere al più presto possibile la telefonata. Poi avvertire i loro parenti prossimi o chiamare direttamente il 112.
Solo così si può interrompere la truffa.
Se si chiama il 112 immediatamente le forze dell’ordine intervengono prontamente e diventa possibile rintracciare questi delinquenti che si approfittano dell’affetto degli anziani verso nipoti e figli.
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