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Archive for 7 giugno 2024

Truffe svuota-conto, ecco quali sono i numeri di telefono a cui non rispondere mai. Occhio agli squilli e alla tentazione di ricontattare il numero di una chiamata in apparenza persa


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Le truffe telefoniche al giorno d’oggi sono sempre più numerose e sofisticate, e i malfattori hanno escogitato ogni genere di stratagemma per far finire ignare vittime nella propria rete e carpire preziose informazioni personali in grado di spalancare le porte anche ai conti correnti.
È comunque possibile per chiunque, con qualche piccolo accorgimento, evitare questo genere di raggiro e mettere così al sicuro i dati sensibili ambitissimi dai cybercriminali.
Una delle truffe che sta mietendo più vittime in questo periodo è senza ombra di dubbio quella dello squillo senza risposta, un raggiro ribattezzato “Wangiri“. Facendo leva sulla semplice curiosità delle persone o, ancor meglio, sul fatto che qualcuno possa essere in attesa di una comunicazione importante, gli autori del raggiro contattano un numero telefonico e dopo il primo squillo riattaccano immediatamente.
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In questo caso sarebbe consigliabile inserire il numero di telefono su un motore di ricerca per comprendere se su di esso esistono già delle segnalazioni negative da parte degli utenti, ma non sempre purtroppo ciò avviene.
Chi è meno avvezzo a questo genere di problemi, così come coloro che agiscono istintivamente perché convinti di aver perso proprio quella chiamata che aspettavano da tempo, tenta spesso e volentieri di ricontattare quel numero di telefono, azionando di fatto la trappola.
In genere ciò si traduce con l’attivazione di costosi servizi in grado di svuotare il conto corrente della vittima di turno.
I truffatori cambiano spesso i riferimenti numerici per evitare di essere scoperti fin da subito, tuttavia è possibile prendere visione di un elenco di prefissi telefonici che dovrebbero fin da subito far scattare un campanello d’allarme: si tratta per la precisione di +255, +371 e +375, a cui si aggiunge il +44 del Regno Unito, il +53 di Cuba, il +216 della Tunisia, il +373 della Moldavia e infine il +383 del Kosovo.
Le telefonate arrivano ad ogni ora, ma nella maggior parte dei casi vengono effettuate durante la notte o l’orario di lavoro, e questo per ridurre la possibilità che qualcuno risponda e che sia proprio l’obiettivo di turno a richiamare.
Non solo, dato che spesso e volentieri si trova anche un messaggio con la richiesta di ricontattare lo stesso numero. A quel punto chi sta dall’altra parte del telefono cerca di trattenere il più a lungo possibile l’ignara vittima.
Può essere anche l’estenuante numero di chiamate a vuoto a spingere le persone a telefonare per mettere fine a quel tormento. L’unico modo di proteggersi, a parte quello di ignorare queste chiamate, è quello di bloccare il numero del truffatore, anche se, come anticipato, questo cambia proprio per ostacolare il boicottaggio del raggiro.

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Ludi Piscatorii

Ludi Piscatorii

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In questo giorno, a Roma, si tenevano delle sacre gare di pesca, in onore del dio Tiberino, cioè del nume del fiume Tevere. I pescatori onoravano il dio affinché ci fosse una pesca abbondante nei mesi a venire.
La festa si teneva su entrambi i lati del fiume e non mancavano attività parallele come banchetti e amenità.
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La particolarità della celebrazione stava nel fatto che i pesci pescati in questo giorno venivano arsi in un fuoco sacro dedicato a Tiberino.
Dipinto “La Fonte” di Charles Joseph Natoire, 1736

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Dal BCsicilia riflettori sul prete che tradusse la Divina Commedia in dialetto

ROBERTO MISTRETTA

La copertina della Divina Commedia CatturaNel 1998, l’allora amministrazione comunale, nel ventennio della morte di padre Canalella, aveva deciso di tributare al colto cittadino amante dei classici il giusto riconoscimento, pubblicando l’Odissea, scritta a mano su ben tre quaderni, gelosamente conservati dai familiari, che rimane tutt’ora inedita. La Divina Commedia, invece, anch’essa tradotta in vernacolo da padre Domenico Canalella, vent’anni fa fu presentata a Palermo dalla casa editrice Nuova Ipsia in un’elegante edizione, un volume di grande pregio con saggi introduttivi scritti da Salvatore Di Marco, Salvatore Ferlita e padre Michele Fortuna, arricchito da tavole illustrate e custodito in un originale cofanetto. Ma in precedenza l’opera era già stata pubblicata dall’editrice Nocera Scarantino di San Cataldo, nel giugno del 1978. Dapprima tale opera era uscita in fascicoli allegata a “L’alfiere”, rassegna culturale di storia, arte, turismo e attualità. La copertina era stata realizzata dall’artista Pino Petruzzella, mentre la prefazione e i sommari furono curati da Giuseppe Burgio.In seguito il prof. Scarantino decise di pubblicare l’opera integralmente in tre volumi, Inferno, Purgatorio e Paradiso, raccolti in un cofanetto e reperibile ancora oggi dagli appassionati di tradizioni e della cultura siciliana. In entrambe le edizioni, accanto alla traduzione in vernacolo di padre Domenico, che rispetta appieno gli endecasillabi e le rime alternate, si trova il testo dantesco originale. PADRE DOMENICO CANALELLA nacque a Mussomeli il 28 giugno del 1914 e morì a Palermo il 30 luglio del 1978. Il Ministero della Pubblica istruzione gli conferì la medaglia d’oro per la traduzione della Divina Commedia.

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Foto /Giuseppe Di Benedetto

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