Rufolo: «Italia in prima linea nei trapianti faccia e mani, record nel mondo»
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L’Italia sempre più in prima linea nel campo della chirurgia del futuro e di livello internazionale. La nuova frontiera dei trapianti facciali e di arti superiori parla infatti anche la nostra lingua. Guglielmo Ludovico Ugo Ascanio Rufolo di Ravello, 39 anni, laureato in Medicina e Chirurgia all’università di Napoli Federico II, specialista ordinario in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica all’università Federico II, è «l’unico italiano», racconta, nel gruppo dei 140 specialisti che ha contribuito a ridare una vita “normale” a Joseph DiMeo, il giovane italoamericano del New Jersey, oggi 22enne, che nell’agosto 2018, in seguito a un gravissimo incidente d’auto, non aveva più volto e mani. Una decina di giorni fa il ragazzo, che oggi gioca a golf e ha una faccia, si è mostrato al mondo.
«È stato un intervento straordinario della scienza medica – racconta Rufolo – sia per il numero impressionante di esperti coinvolti sia perché è stato il primo in simultanea voltomani. E il volto tutto completo, non parti, compresi anche i minimi dettagli come le sopracciglia. Formidabile il collegamento di due sale operatorie contigue tra parte donatrice e parte ricevente». Due i team, riferisce ancora Rufolo, che si sono alternati da una parte per rinunciare a parti inutilizzabili e dall’altra per innestare i tessuti e collegarli. Intervento durato 25 ore e che nell’agosto 2020 è arrivato dopo mesi di svariati tentativi non risolutivi.
Rufolo parla del team come di una «macchina perfetta». Ognuno sapeva esattamente cosa fare e in quale momento. «Ad oggi il paziente non ha sviluppato nessun rigetto», ribadisce Rufolo che ha seguito la fase di attecchimento, sia a livello clinico che di ricerca.
Ex alunno del Sacro Cuore, nel 2006 Rufolo, nato a Gallarate (Varese), con origini di Ravello e cresciuto a Napoli, ha conseguito la specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva nel 2012 e poi un master internazionale in Microchirurgia ricostruttiva.
Da qui numerose esperienze lavorative da Parigi, a New York, a Tokyo e a Barcellona, Scandinavia e in Italia a Milano. Dal 2016 è nel team alla Nyu Langone New York University di Manhattan – Face Transplant Program – della Hansjörg Wyss Department of Plastic Surgery, Dipartimento del professor Converse, supervisionato dal professore Eduardo Rodriguez della Nyu Langone Medical Center New York University.
Finora nel mondo ci sono stati più di 40 trapianti di viso e più di 85 di mani. Mai, prima d’ora, però viso e mani nello stesso paziente in simultanea. «Il nostro – conclude Rufolo – è un contributo per le scienze chirurgiche specialistiche future, per far ricordare a tutti le nostre capacità nel superare le frontiere della comunità scientifica internazionale».
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