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Archive for 29 marzo 2013

MILENA AL CENTRO DI UNA RICERCA SUI CANTI RELIGIOSI

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La celebre Giovanna Marini, dopo tanti anni ritorna a Milena coun un folto gruppo di studenti del canto popolare. A fare gli onori di casa la Libera Associazione presieduta da Rosalba Pellegrino.

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La Marini, che è stata ricevuta dalla vicepresidente Ornella Arnone, ha tenuto una lezione dal vivo sulle lamentazioni della Settimana Santa di Milena alla quale hanno partecipato attivamente e con trasporto i cantori anziani e giovani facenti parte del’associazione culturale, diretti dal maestro Anna Cassenti.

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Un Consiglio ridotto all’osso

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FINE DELLE TRASMISSIONI

Consiglio Comunale del 26/03/2013. Sindaco assente, assessori tutti assenti.Unico presente Assessore Ingrao. Consiglieri presenti del gruppo che sostiene la Giunta nell’ordine di 4 (quattro).In totale sono in cinque (Assessore Ingrao + 4 consiglieri. Assenti: Di Marco Poalino, Ferlisi Salvatore, Mantione Fausto)La preparazione sugli argomenti da trattare è assolutamente disarmante. Eppure, due punti all’ordine del giorno sono di estrema importanza per la vita del nostro paese: piano anticorruzione e regolarità contabile e amministrativa. Il tutto gestito come un adempimento burocratico da liquidare prima possibile. L’assenteismo regna sovrano. Eppure, si gloriano di amministrare il paese senza percepire indennità di carica. Le conseguenze di tale stato di cose sono evidenti a tutti.Intanto, l’Assessore Ingrao (pur rinunciando all’indennità di carica) gode del tetto fotovoltaico sulla casa anziani.Il Consigliere Cipolla Claudio gode di un notevole compenso quale Revisore dei Conti all’Ato Idrico, nominato senza che nessuno dell’Amministrazione sapesse nulla (tranne lo zio e l’assessore di fiducia).Come dire: amministriamo (si fa per dire!!!) senza percepire indennità ma recuperiamo altrove “cu lu parmu e la gnutticatura” (come si dice dalle nostre parti).

Il tutto, ovviamente, sempre ed esclusivamente nell’interesse generale del paese.

Di seguito il resoconto in sintesi dei lavori del Consiglio Comunale.

  • Legge 190/2012 sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica Amministrazione: Nomina responsabile della prevenzione della corruzione ed approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione 2013/2015.

Si da atto che partecipa l’Assessore Ingrao Giuseppe. Il Consigliere Randazzo, chiesta e ottenuta la parola, dopo avere espresso una valutazione positiva sul piano così come redatto, propone il seguente emendamento: “che nelle more della nomina del Segretario Comunale, venga individuato quale responsabile il Vice Segretario Comunale che ha redatto il piano”. Il Vice Segretario Comunale, fa presente che essendo anche Funzionario Responsabile di alcune aree si troverebbe, nel caso di nomina quale responsabile, nella doppia posizione di controllore e controllato. Segue una discussione tra i componenti del Consiglio nella quale emergono la posizione del gruppo ex maggioranza favorevole all’approvazione della delibera nel testo originario e la posizione del gruppo ex minoranza favorevole all’approvazione dell’emendamento. Il Presidente, preso atto delle posizioni delle parti, propone il rinvio dell’approvazione della proposta ed invita, come richiesto dal Consigliere Randazzo, l’Amministrazione Comunale a chiedere, in merito, un parere al Ministero.

Ingrao Giuseppe

Ingrao Giuseppe

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA la proposta che precede;

VISTO il parere richiesto sulla succitata proposta, ai sensi dell’art. 53 1° comma Legge n.142/90, come recepita dalla L. r. n. 48/91 ed espresso in questo termine:

– parere tecnico : favorevole;

Con voti favorevoli n. 11, su n. 11 Consiglieri presenti e votanti

D E L I B E R A

RINVIARE l’approvazione del presente argomento

  • REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA

Si da atto che partecipa l’Assessore Ingrao Gisueppe. Il Consigliere Randazzo, fa presente che la materia, oggetto del regolamento è estremamente delicata per un Comune di piccole dimensioni ed avendo riflessi sul regolamento di contabilità, chiede il rinvio della trattazione del presente argomento con invito all’Amministrazione Comunale di fare predisporre dal Funzionario responsabile un armonico regolamento sulla contabilità.

Il Gruppo della minoranza

Il Gruppo della minoranza

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA la proposta che precede;

VISTO il parere richiesto sulla succitata proposta, ai sensi dell’art. 53 1° comma Legge n.142/90, come recepita dalla L. r. n. 48/91 ed espresso in questo termine:

– parere tecnico : favorevole;

Con voti favorevoli n. 11, su n. 11 Consiglieri presenti e votanti

D E L I B E R A

RINVIARE la trattazione del presente argomento.

  • Lavori di costruzione strada intercomunale Milena -Campofranco stralcio di collegamento Vill. Masaniello e la S.P. 24 POR 2000-2006 – D.D.G. 564 del 17/05/2006 -D.D.G. 1488/15bis del 22/10/2007 – Codice identificativo 1999.IT.16.1. PO.011/6.01/6.1.14/036. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento saldo competenze tecniche. -progettazione perizia di variante – direzione lavori misura e contabilità etc Ing. Michele Scibetta.

tona salvatoreAlle ore 19:50 riprendono i lavori del Consiglio Comunale. Sono presenti i medesimi 11 Consiglieri. Il Consigliere Cipolla, propone il rinvio della trattazione del presente argomento.

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA la proposta che precede;

VISTO il parere richiesto sulla succitata proposta, ai sensi dell’art. 53 1° comma Legge n.142/90, come recepita dalla L. r. n. 48/91 ed espresso in questo termine:

– parere tecnico : favorevole;

Con voti favorevoli n. 11, su n. 11 Consiglieri presenti e votanti

D E L I B E R A

RINVIARE la trattazione del presente argomento.

LEGGI I NOMI DEI PRESENTI E DEGLI ASSENTI

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trendafilLa sciarra di lu Venniri Santu 1974

di Trendafil

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L’omu ca pi nenti s’afferra
Dru Santu jurnu stava nnì la sciarra
Parìa ca ‘ntimatu avìa ‘na guerra
A lu paisi ancora s’inni parla

Cissàru cu la musica li canti
Lu parriniddru giarnu di lu scantu
Li purtaru ‘ncaserma dra nuttata
L’urna e lu Cristu, mezzu di la strata

processioneLi fimmini chiamaru e su pintuti
Scuru lu cialu di lacrimi vagnatu
– Datici lu pirdunu e Vosciu aiutu
Vu’ ca ittàti sangu d’ogni latu –

Cu lena ardita vinni lu curaggiu
Lu pedi caminava liaggiu liaggiu
Ni passammu parola senza patti
Un Ti lassammu chiù nsina a là morti

La vara addivintà massenti d’oru
Rivorta nova di un paisi stranu
Purtàri l’urna fù granni valìa
Lu primu passu versu la parìa.

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STRUMENTI DELLA SETTIMANA SANTA

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La “troccola” si usava al posto del campanello durante le cerimonie religiose in segno di lutto, ritenendo lo scampanellio un segno di festa. E in vero luttuoso e cupo risuona il rumore della chiave mettalica che percuote la tavola di legno.

“… venivano avanti per primi circa cinquanta ragazzi, che di tanto in tanto, ad un dato segnale, agitavano tutti insieme dei sonagli di legno, quei particolari giocattoli della Settimana Santa dei paesi romano cattolici del Sud”.

Louise Hamilton Caico

Da “Vicende e costumi siciliani” 1910

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Presentato il volume «Le lamentanze del Venerdì santo»

di Rino Pitanza

Lillo Termini, Luigi Morreale, Calogero Randazzo, Rosario Nuara e Calogero Caltagirone

Lillo Termini, Luigi Morreale, Calogero Randazzo, Rosario Nuara e Calogero Caltagirone

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Sono cominciati a Campofranco con il percorso che dalla Domenica delle Palme porta alla festa della Resurrezione sentito e vissuto in maniera particolare e soprattutto suggestivo.

Si è cominciato con la presentazione del libro “Le lamentanze del Venerdì Santo” una raccolta curata da Rosario Nuara, priore della Confraternita del Ss. Sacramento, che ha voluto trascrivere e pubblicare tutte quelle “parti” che sino ad ora venivano tramandate oralmente.

Le lamintanze sono dei canti sacri, con diversi personaggi e “parti” che vengono intonate da solisti con l’accompagnamento di un coro di voci maschili che modula un lamento lungo e profondo e che solitamente viene eseguito sotto le vare di Gesù alla colonna nella processione del Giovedì Santo, della Madonna, di Gesù con la croce e di San Giovanni Evangelista nelle suggestive processioni del Venerdì Santo.

L’arciprete di Campofranco don Alessandro Rovello ha aperto e moderato i lavori intervenendo sull’aspetto propriamente religioso, lo storiografo Giuseppe Testa ha tracciato la storia delle Confraternite di Campofranco sin dal 1618 con il susseguirsi delle vicende storiche sino ai giorni nostri. Le vicende delle altre confraternite della zona sono state ripercorse da Carmelo Belfiore mentre Rosario Nuara ha chiuso i lavori ringraziando chi si è adoperato per la pubblicazione del volume.
Spazio poi alla recitazione del dramma sacro, tra vicoli e stradine di Gerusalemme e alle lamentanze di tutte le confraternite e dei lamentatori che hanno suscitato enorme suggestione. A cominciare dalle Confraternita di Mussomeli del SS. Sacramento e di Maria SS. dei Miracoli per proseguire con i lamentatori di Marianopoli e Montedoro a rievocare l’atmosfera di duemila anni fa al suono triste della tromba e del tamburo.

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PAROLE E PAROLE SICILIANE

provenienti da varie lingue straniere

 http://www.cilibertoribera.it/indexPAROLE%20SICILIANE.htm

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Kalia, ceci abbrustoliti

kàlia (ceci abbrustoliti) [arabo: haliah]

kamara (camera) [spagnolo: camara]

Tarme (kamule) checorrodono un tessuto.

kàmula (tarma)

[arabo: qaml, qamla = pidocchio; latino: camura; piemontese: càmola] Angelo Senisio,

“Declarus”, anno 1348: vermis, qui dicitur camula, quasi terens et rodens vestem.

kanìgghia (crusca)

[latino volg.: canilia] Angelo Senisio, “Declarus”, anno 1348: acus farine, que dicitur canigla.

kanigghiòla (forfora)

[latino volg.: canilia = crusca] (A Ribera si usa dire: “canigliola”)

Un bell’esemplare di “cantaru”

dei primi anni del secolo

appena trascorso (1900 – 1950).

kàntaru (càntero, vaso da notte)

[latino: cantharus; greco: kantaros = vaso da vino]

“Capuliatu”

(polpette di carne tritata)

kapuliàri (tritare la carne)

[aragonese: capolar; catalano e spagnolo: capolar =

fare a pezzettini; latino volg.: capulare]

karnizzerìa (macelleria)

[spagnolo: carnicerìa] Termine introdotto in Siciliano direttamente dalla lingua castigliana  karrivàli (roccia rossastra).

Termine di probabile antichissima origine mediterranea, pre-indoeuropea kartèdda (cesta) [greco: kartallos]

“Carusi” che lavoravano nelle miniere di zolfo.

karusu (ragazzo)  [greco: kouros].

(A Ribera si dice  “addevu” , mentre

con il termine “carusu” si indica il salvadanaio in argilla.

Il “Caruso” riberese deriva dal fatto che i salvadanai di un tempo

avevano la forma di testa di bambino (Caruso appunto).

Lombrico,

detto “casentaru”

kasèntaru (lombrico)

[greco: ges enteron’ = intestino della terra]

Una cassata siciliana

kassata (cassata, dolce tipico siciliano)

[arabo: qashatah; latino: caseata = qualcosa fatta di formaggio;

spagnolo: quesada, quesadilla]

katàmmari (adagio, piano; usato specie nell’espressione “catàmmari catàmmari” )

= adagio adagio,lentamente) [greco: katamera = giorno per giorno]

Secchio (“catu”)

katu (secchio) [greco: kados; latino: cadus]

Cavallo

Kavaddu (cavallo)

dal latino “caballus” e poi dallo spagnolo “caballo”

ciaràri (a Ribera “sciavurari”) (odorare, emanare odore)

[latino: fragrare; italiano: fragrare; catalano: flairar]

Ceci abbrustoliti,

comunemente chiamati

“kalia”

cìciru (cece)

 [latino: cicer]

Ciliegie o “cirasi”

ciràsa (ciliegia)

[latino: cerasium; greco: kérasos; spagnolo: cereza; italiano arc.: cerasa]

“Thesaurus pauperum”, secolo XIV: Item li chirasi dulchi, maniati cum

li ossa a diunu stomacu, provoca multu lu ventri.

ciùnku (storpio)

[italiano arc.: cionco; tedesco: cionk] “Sposizione della Passione del Vangelo secondo Matteo”, anonimo siciliano,

anno 1373: Cristu a zo mustrari, illuminava li cheki. Item, putia diri: “Kistu sanau unu chuncu…

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Magdi Allam lascia la Chiesa: Legittima l’ islam

Paolo Conti
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Maurizio Lupi, che gli ha fatto da padrino: Non condivido ma rispetto la sua libertà

<<La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato>>. Magdi Allam lascia la Chiesa cattolica con un intervento apparso ieri in prima pagina su Il Giornale. Alla scrive che la <<papalatria che ha infiammato l’ euforia per Francesco e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un quadro complessivo di incertezze e dubbi sulla Chiesa>>. La questione è soprattutto il nodo dei rapporti con l’ islam: << Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell’ islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come vero testo sacro, delle moschee come luogo di culto…Francesco ha esordito esaltando i musulmani “che adorano Dio unico, vivente e misericordioso”>>.

MAGDI LASCIA LA CHIESAPer Allam, l’ islam più che una religione è <<un’ ideologica intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l’ Europa finirà per essere sottomessa all islam>>. Ieri Allam aggiungeva: <<Non intendo “sbattezzarmi”, continuo a sentirmi cristiano ma questa Chiesa relativista, globalista, buonista e convivente con i poteri finanziari e tentata dal male, porterà al suicidio del Cristianesimo>>.

Critici verso Allam molti commenti sulla sua pagina Facebook  <<Io Amo l’ Italia>>. Uno tra tanti, Filippo Savarese: <<Non so cosa possa esserci di peggiore che rinnegare la propria conversione per (presunte) questioni che di fatto sono innanzitutto “politiche”>>.

Maurizio Lupi del Pdl, che fu padrino di Allam, commenta sul suo sito: <<Mi dispiace, ma nel cristianesimo ho imparato ad amare la libertà di ogni uomo e rispettarla anche quando non ne condivido le scelte. In questo caso neanche le motivazioni (si è cristiani per amore della verità non per avversione all’ islam), ma noto che, purtroppo, è questo l’ atteggiamento di molti che dicono di accettare Cristo ma non la Chiesa>>.

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«Beppe Grillo non ci fa più ridere»

di Angelo Cardella

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marcheseLa famosa svolta non c’è stata. L’Italia, e con essa i suoi abitanti, continuano ad avvitarsi in una spirale recessiva senza fine. Sono già trascorse due settimane dal voto, ma nel nostro Paese non si aprono spiragli di cambiamento.

La sorpresa e l’euforia dell’avvento del Movimento 5 Stelle si è sopito rapidamente. Anche loro sono stati sopraffatti dai bizantinismi politici di Roma. Non parlano più di un’iniezione di sana giustizia sociale, ma si trincerano dietro la classica foglia di fico: rispettare il proprio codice di comportamento. Codice rivoluzionario ma non a tal punto di presagirne l’effettivo successo. Codice redatto in previsione di una opposizione dura e pura, arroccata ad una guerra di trincea che non c’è stata.

Bisogna che il Movimento prenda rapidamente coscienza della propria inusitata forza per attuare immediatamente il proprio programma muovendosi nell’ambito delle leggi esistenti per cambiarle.
Per cortesia avvisate Grillo non può continuare imperterrito la propaganda elettorale. Non può restare sordo ad ogni richiamo degli eletti e degli elettori. Che non può, nell’attuale terribile situazione economica, continuare a recitare la parte del giustiziere capace di annichilire tutta la vecchia classe dirigente senza muovere un dito, continuando a strofinare la vecchia retorica come se fosse la lampada di Aladino, aspettando che gli avversari si suicidino o si facciano male da soli.

Il portavoce del Movimento 5 Stelle non lascia interviste alla stampa italiana, comunica esclusivamente via web o attraverso la stampa estera. Nei giorni scorsi ha avuto un apprezzamento per il Capo dello Stato che lo aveva ‘difeso’ da un Politico tedesco che lo aveva definito un clown. Scusate ma come ha guadagnato milioni di euro? E se non vuole essere chiamato tale perché nell’intervista a Time si è autodefinito “un comico straordinario”? E perché nella stessa intervista ha confermato che vuole un Parlamento con il 100% di presenza di M5S? Si può sapere quando questo personaggio funge da Portavoce e quando funge da Comico?
Per quanto riguarda il comune intendere funge certamente da Comico quando:
– vuole avere il 100% del Parlamento in tutte e due le Camere, con l’attuale legge elettorale il 51% basta ed avanza;
– quando fa jogging incappucciato di tutto punto nella spiaggia di Cecina;
– quando strofina la retorica;
– quando uno vale uno… ma Lui da solo vale più di tutti gli altri messi insieme;
– quando promette… e non mantiene.

Grillo LowMentre è sicuramente il Portavoce di M5S quando afferma di essere un Comico straordinario.
Parte dell’elettorato si era affidato a Grillo con lo stesso spirito di chi chiama un’ambulanza – il 118 – un soccorso sollecito ed immediato che portasse conforto al malessere economico e sociale in cui è piombata la nostra collettività.

Spirito che è stato immediatamente mortificato dalle prime uscite dell’ex Comico, che più che parlare di contenuti continua a rinnegare le formule che sono alla base del nostro ordinamento politico, imperversando con farneticazioni sulla democrazia rappresentativa, su quella partecipativa, sull’abolizione dell’articolo 67 della Costituzione, sull’irreggimentazione e sull’indottrinamento degli eletti privandoli, di fatto, di ogni capacità individuale, ipotizzando un movimento che alla faccia della ventilata trasparenza elettorale si sta trasformando in un blocco monolitico, precursore di un sistema dittatoriale.

Contrariamente a quando previsto nell’ultimo comma dell’articolo 4 del ‘Non Statuto’ del Movimento 5 Stelle, il binomio Grillo-Casaleggio ha vietato qualsiasi referendum su alleanze governative. Solo adesso si riesce a comprendere la superficialità con cui sono state fatte le parlamentarie ed il loro conseguente valore relativo. Perché sarebbero state in ogni caso ininfluenti agli usi che se ne sarebbe fatto. Insomma l’ex Comico ha imbarcato della gente a prescindere, tanto si sarebbe riparato dietro la frase di un altro non meno famoso Grillo, il Marchese, che interpretato da Sordi, rivolgendosi alla plebaglia profferì: -‘…Perché io so io… e voi non siete un cazzo’-.

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