Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for 23 giugno 2012

Impiccarsi a 37 anni

NON C’E’ CRISI PER I SUICIDI

.

LE VIGNETTE DI RIVER

Un ristoratore di 37 anni, Massimo Giamblanco, si è suicidato a Caltanissetta impiccandosi in un terrazzino del locale di cui era comproprietario con due soci, il “Fuori orario” di via Gigino Gattuso.

Sposato con una giovane commessa di un negozio di abbigliamento, da alcuni mesi era angosciato per la grave situazione economica che attraversava.

Da tempo la clientela si era ridotta notevolmente. Nei giorni scorsi, l’imprenditore aveva guidato una delegazione di commercianti del centro storico in una protesta contro i lavori avviati dal Comune per riqualificare corso Umberto, una delle strade principali di Caltanissetta.

L’appalto prevede la chiusura per nove mesi della strada su cui si affacciano numerose attività commerciali, per realizzare una strada a una sola corsia con ai lati due grandi marciapiedi. Gli interventi prevedono anche la ripavimentazione di corso Umberto che è stata completamente chiusa al traffico e ingabbiata letteralmente.

Ciò ha scatenato la protesta dei commercianti e dei residenti. Diversi negozi hanno già chiuso per il crollo delle vendite, altri si sono trasferiti in periferia.

(altro…)

Read Full Post »

Palazzo Asmundo

da Palermo d’Amare
.
Il panorama godibile da questo palazzo è impareggiabile, si domina infatti la Cattedrale nella sua interezza… anche per questo val la pena visitarlo.
.
Costruito nei primi del ‘600 dal dottor Bailano fu acquistato e completato circa 150 anni dopo da Giuseppe Paternò Asmundo marchese di Sessa, presidente di Giustizia al quale si deve la magnificenza di questo edificio considerato il più bel palazzo barocco di Palermo.
.
Stucchi e affreschi decorano le sale, molteplici sono i soggetti rappresentati: allegorie della giustizia, del bene, della fortezza, della temperanza, della prudenza, della verità e della mansuetudine; ma anche divinità pagane, animali, piante.
.
Quello che rende ancora più interessante la visita a questo magnifico palazzo sono le collezioni di: monete, quadri, cassapanche, cartoline, ceramiche siciliane, porcellane napoletane e francesi, vasi, ventagli, ricami, portantine, carrozze, piastrelle.
.
Un approfondimento merita la ricchissima collezione di armi (alcune molto rare) comprendente armi bianche, armi in asta, armi da botta, cannoni, fucili, pistole, rivoltelle ma anche fiasche da polvere e scudi.

Read Full Post »

Battutacce

Smitragliatacce

di Alfonso Biondi

.

  • Prandelli: “Per la partita di domani ho un solo dubbio”. Buffon: “Gioca under”.
  • Diva e Donna: “Nicole Minetti pronta a lasciare la politica per buttarsi nel porno”. Trova le differenze.
  • Cassano: “Omosessuali in azzurro? Spero non siano froci”.
  • Attacco hacker a Linkedin. Gli utenti hanno fiutato che qualcosa non andava quando nei risultati della ricerca sono apparsi i curriculum della famiglia Bossi.
  • La pazza idea di Berlusconi: non smentire prima di 24 ore.
  • Fa talmente caldo che Sara Tommasi si bagna anche in altre zone.
  • Euro 2012, Buffon si dice sereno: “Ho puntato 100 mila euro sulla Spagna” ( scritta con Davide Marzorati)
  • Mattanza di bambini in Siria. Pechino: “Sbagliato prendersela coi lavoratori”.
  • Terremoto in Emilia. Berlusconi agli sfollati: “Immaginate di essere a L’Aquila”.
  • Bersani scettico sull’alleanza con Idv e Sel: “Così rischiamo di vincere”.
  • Andreotti è stato dimesso dal Policlinico Gemelli. Ottimisti i medici: “Potrà tacere ancora a lungo”.
  • Mc Donald’s: trovate alette di pollo nei vermi.
  • Laurea in Albania, Renzo Bossi nega tutto: “In quel periodo stavo frequentando l’ultimo semestre ad Harvard”.
  • Crisi. I suicidi sono così tanti che Monti sta pensando di tassarli.
  • Cicchitto: “Il Pdl non si dis art ic ole rà”.
  • Londra, rubati 400 vibratori. Per ora i sospetti degli inquirenti si concentrano su una groviera ninfomane.
  • Monti annuncia 4 decreti per sbloccare i pagamenti della Pubblica amministrazione. Grande soddisfazione da parte di Filippo Brunelleschi.

Read Full Post »

«Ci sono tante armi a Campofranco»

di Valerio Martines

.

Armi sotterrate a Campofranco ve ne sono chissà ancora quante. E la caccia all’arsenale della mafia militare campofranchese va avanti da parte dei carabinieri del Ros, che nelle campagne del paese cercano fucili e pistole in dotazione alla rinomata “squadra di morte” di Campofranco che sparava per la Sicilia prima dell’avvento dei killer di Gela.

Ad aprire questo squarcio sulla “santabarbara” della famiglia mafiosa campofranchese, è stato proprio Maurizio Carruba che di segreti ne sta svelando parecchi da quando s’è pentito. Omicidi irrisolti compresi. Armi che Carruba ha rivelato di avere gestito per conto del fratello Francesco, l’autista dell’allora reggente provinciale Lorenzo Vaccaro – fratello di Mimì – ammazzati vicino Catania.
«Mi sono ricordato – dice Carruba al pubblico ministero Stefano Luciani e al capitano Rosario di Gangi del Ros che lo interrogano – che avevo ancora qualche arma, che era in nostra dotazione. Più che altro di mio fratello, anche se io diciamo le accudivo… era un fucile calibro 22, poi c’era un silenziatore. E poi mi ricordo c’era un mitra e della dinamite pure, col lampeggiante questo che usano i carabinieri».

Il magistrato vuol sapere il periodo in cui Carruba maneggiava queste armi. «Allora – risponde l’ex netturbino dell’Ato Ambiente CL 1 poi licenziato – il fucile e il silenziatore e la dinamite antecedente alla morte di mio fratello, perché erano tutte cose che ce le aveva lui, che era sempre della famiglia di Campofranco, Lorenzo Vaccaro e qualche altro componente». E il collaborante indica un terreno di contrada Chiartasì come nascondiglio di questo arsenale ancora incompleto.

Il colloquio tra il pentito e gli inquirenti ritorna sul fucile di precisione. «Nonostante il calibro era piccolo – aggiunge il primo collaboratore di giustizia di Campofranco – c’era ‘sto cannocchiale sopra… mi ricordo che più di una volta l’abbiamo usato insieme a Angelo Schillaci, che provavamo il cannocchiale, che non riuscivamo a regolarlo». Il “collaudo” del fucile, ricorda Carruba, avvenne nella sua campagna e oltre a lui e al fratello v’era anche Angelo Schillaci. «Sparavamo contro un pannello a una quindicina di metri».

E sul mitra, invece, Carruba ha spiegato che «ce l’aveva Salvatore Termini, “Giovannazzu”, e l’aveva dato ad Angelo Schillaci forse per farlo pulire, non so forse per fargli fare un po’ di manutenzione. Dopo un periodo Giovannazzu richiedeva di nuovo ‘sto mitra, sempre, ogni volta che mi vedeva… “gli devi dire ad Angelo che mi deve dare il mitra”. Siamo nel periodo che è fuori nel 2000, prima dell’arresto di Mimì Vaccaro. Poi Angelo so che gliel’ha ridato. Me l’ha fatto vedere, non mi ricordo se mentre lo puliva». E dei candelotti d’esplosivo, Maurizio Carruba ha ricordato agli inquirenti di averli visti già al fratello. «La provenienza non la so. Mi ricordo che una volta mio fratello mi ha detto, nei soliti posti dove lui si accingeva a nascondere sempre armi là… mi disse guarda che ho messo là. Mi ha detto della dinamite e un lampeggiante quello dei carabinieri. Un giorno ci ho detto “me li fai vedere? ” e ho visto che c’era ‘sto lampeggiante e poi non se c’erano dieci, quindici candelotti di colore rosso, e la miccia dei detonatori col filo rosso. Sembravano nuovi… ».

Read Full Post »

Articolo replicato con foto d’epoca

LA COMPAGNIA FIORINO SI ACCAMPA A MILENA

.

Durante la seconda guerra mondiale venne a Milena una compagnia di attori, composta da qualche uomo attempato, i giovani erano sotto le armi. e da donne e numerosi bambini e ragazzi. Avevano tre carrozzoni, un vecchio camion con un grande muso davanti a motore a nafta e due cavalli. Era la compagnia dei Fiorino, brave persone.

Si sono accompagnati accanto alla nostra casa all’inizio della Via Gioberti e accanto al Municipio. Si esibivano nel magazzino grande dello Zio Peppino Chiarelli dove era stato approntato un palco e fornito il locale con alcune sedie. Io assieme alla mia famiglia entravamo gratis.

Carmela Bizzarro

Quasi tutte le sere c’era spettacolo: balletti, commedie, qualche volta si cimentavano a recitare qualche Opera, e tanti esercizi acrobatici. Erano artisti di Circo. E’ stata l’unica distrazione in quel duro periodo. Il biglietto veniva pagato spesso in natura, bastava un pane, un po’ di farina o altri cereali.

Ricordo le comicità di Fiorino, il Capo, le acrobazie di Bianchina, era bravissima sulla fune, una ragazza che è diventata nostra amica, e i sacrifici della sua Mamma Carmela che recitava anche quando era prossimo l’arrivo di un altro figlio. Nacque appunto a Milena, lo chiamarono Walter e fu battezzato dal signor Diliberto Salvatore (più conosciuto come Totò Muneddra) e dalla sorella Concettina. Walter quando passava nei dintorni veniva sempre a trovare i suoi padrini.

Walter Bizzarro da giovane

La Compagnia Fiorino, che poi entrò a far parte del Circo Bizzarro, era allora quasi formata tutta da familiari, c’era la spilungona della Vedova con i suoi ragazzi, la cognata Violetta… Era gente buona e ricordo che prima dello spettacolo recitavano il Rosario.

Sono rimasti a lungo nel nostro Paese che assicurava loro la sopravvivenza e tanta tranquillità.

Poi quando le cose peggiorarono sono andati via poco prima dell’occupazione.

Read Full Post »

Read Full Post »

Chi trucca morti o masturba tori…

di Silvia Di Paola

.

Più che una commedia sul lavoro che non c’è, una radiografia dell’oggi col sorriso, partendo non troppo da lontano. Cioè dall’idea di una commedia a episodi sui lavori che nessuno vuol fare.

E’ «Workers» di Lorenzo Vignolo ed è nato da un’idea del produttore Galliano Juso che voleva mettere in scena le disavventure tragicomiche di disperati disoccupati di oggi «in un contesto sociale meno floreale di quanto siamo abituati a vedere nelle commedie contemporanee italiane» dice lui.

E’ fatto di episodi e parte sbattendoti in faccia la storia di un insopportabile paraplegico che ha la faccia e il grasso di Francesco Pannofino, poi ti sbatacchia mettendoti davanti un (sempre fortissimo) Dario Bandiera che masturba tori per necessità ma si finge chirurgo per amore (di Daniela Virgilio che ammette «Dario cambia in continuazione le battute, è un istrione, imprevedibile e irresistibile»), per poi planare sulla storia «avventurosa» della truccatrice di professione Nicole Grimaudo che non solo accetta di truccare i morti dato che lavoro sui vivi non ne trova ma anche di fingersi moglie del figlio di un boss mafioso (un Nino Frassica «pallone gonfiato che non fa paura per quanto è stupido, mentre quello vero farebbe paura, mi sono divertito a farlo») nelle occasioni speciali come secondo (fruttuosissimo) lavoro.

«Che posso dire? A me è arrivata questa sceneggiatura mentre giravo “Boris” e poi l’ho girato in una pausa di “Nero Wolfe” – dice Francesco Pannofino qui cattivissimo handicappato – Certo non avevo mai visto un portatore di handicap così bastardo nei confronti di chi lo deve accudire e io mi sono divertito a pigiare sull’acceleratore». E Alessandro Tiberi, il badante della situazione, «finalmente si parla di portatori di handicap senza pregiudizi come si fa quasi sempre, in modo non buonista ad ogni costo, in modo vero, con un paraplegico che ha come solo problema di non poter sniffare la cocaina da solo».

Ma a chi si sono ispirati per questi personaggi disperati è difficile dirlo.

(altro…)

Read Full Post »

Il pony della disordia

La villetta Auriga come un maneggio, un pony scatena l’ira del comitato

Scritto da Redazione
.
 
Un pony al centro della villetta di Macchitella di Gela come attrattiva per i bambini. Sedie e tavoli all’interno dell’aiuola. Torna a far discutere la gestione della villetta Auriga di Macchitella a un privato.

Il suolo è stato concesso grazie a un’ordinanza comunale, ma dopo le polemiche dello scorso anno ecco il nuovo attacco del comitato di quartiere. «Aspettiamo di sapere in quali lavori è stato speso quanto dovuto alle casse del comune da chi gestisce la villetta – dice Luigi Calà del comitato di quartiere di Macchitella – contro la stessa ordinanza che ha permesso questa inutile colata di cemento».

Il comitato segnala l’occupazione di suolo con due frigoriferi benchè l’ordinanza lo vieti espressamente; un divanetto e delle poltrone più alcune sedie rotte, un ombrellone. «Fanno bella mostra anche alcuni secchi per l’immondizia, questi invece negati a tutti i residenti – continua Calà – e anche ai supermercati. Un camion perennemente parcheggiato alle spalle del chiosco viene utilizzato come magazzino, ci auguriamo, non di generi alimentari, che crea una strettoia pericolosa. Se l’amministrazione comunale controllasse la corretta esecuzione delle ordinanze, potrebbe accorgersi di quanto accade nel nostro quartiere, senza necessità di una ulteriore pubblica denuncia dei cittadini. Abbiamo una domanda da fare al sindaco: di chi è stata l’idea del cavallo?».

L’assessore al Patrimonio ed edilizia privata, Giuseppe D’Aleo, annuncia una serie di verifiche. «Accerteremo quanto denunciato dal comitato e se ci saranno irregolarità faremo scattare i provvedimenti conseguenziali».

Read Full Post »