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La città di Caltanissetta attraversa un periodo di crisi caratterizzato dall’assenza di prospettive lavorative, dalla fuga dei giovani, dalla quasi mancanza di un progetto politico di rilancio. In questa situazione pare opportuno affermare che le politiche giovanili a sé stanti non sono la priorità per il rinnovamento del sistema, ma possono rappresentarne un tassello.
In questi anni di amministrazione targata Campisi non si può certamente affermare che le politiche giovanili siano state poste al centro della proposta politica. Infatti non si è riusciti, in tempi di antipolitica e di allontanamento dalla partecipazione civica, a concretizzare un organo di discussione e rappresentanza del mondo giovanile qual è la Consulta dei giovani.
Tutta quanta la cittadinanza, insieme ai partiti e alle associazioni, si è accorta in questi ultimi mesi del cammino positivo realizzato ad opera di una realtà di partecipazione dal basso come il comitato di quartiere. Tramite questi “organi di rappresentanza dei cittadini” si sta, passo dopo passo e con fatica, concretizzando una forma di partecipazione diretta alla politica intesa come ricerca di soluzioni ai bisogni primari e secondari della gente.
L’esempio positivo dei Comitati di quartiere, dovrebbe a mio parere tornare a stimolare la discussione per la nascita nel nostro comune della Consulta giovanile come organo rappresentativo, educativo, propositivo il quale sicuramente non potrà risolvere le lacune di sistema del nostro contesto, ma potrà rappresentare molto per una generazione che ha bisogno di esprimersi con progetti e non con sole proteste.
Rocco Gumina
Coordinatore Provinciale Giovani UDC Caltanissetta
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