La stranezza e le incongruenze del “Pianeta Italia”
di Salvatore Curcio
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Che il nostro sia un paese non facilmente definibile per la stranezza e la incongruità dei comportamenti dei suoi cittadini, che spesso non trovano una giustificazione logica, penso sia opinione condivisibile specie da tutti coloro che vorrebbero capirne le ragioni e/o le motivazioni.
Personalmente son convinto che i motivi risiedano nell’indole stessa degli abitantii di questo Stato che, dopo la unificazione del territorio nazionale, si sono realmente sentiti uniti come un solo popolo solo recentemente ed a seguito della campagna di informazione nella quale la televisione e il web hanno avuto un ruolo determinante più delle due grandi guerre mondiali; il che ha comportato l’unicità del linguaggio oltre alla consapevolezza di avere tutti gli stessi problemi, di nutrire le medesime aspirazioni, di sperare in un avvenire migliore.
Ma la cosa che stranizza e meraviglia oltremodo, a mio avviso, è il fatto che spesso nel nostro paese “si predica bene e si razzola male” nel senso che alla belle parole che vengono molto forbitamente formulate non corrispondano comportamenti coerenti tali da realizzare quel cambiamento da tanti auspicato e sinora letteralmente dimenticato.
In Italia si assiste così a frequenti casi di continui sprechi del denaro pubblico che, specie in questo particolare momento di profonda crisi, dovrebbero essere da subito aboliti ed invece aumentano (tipico il caso delle spese sostenute per la Presidenza della Repubblica i cui costi, stante a quello che si apprende dalla stampa, superano di ben sei volte quelle del Regno Unito); di somme corrisposte a titolo di rimborso per spese elettorali (norma peraltro distorta che ha stravolto il volere espresso dai cittadini con l’apposito referendum) che vengono letteralmente rubati venendo destinati a fini esclusivamente privati con l’aggravante che nessuno in simili circostanze vada a finire in galera anzi continua ad essere lautamente retribuito dall’erario statale mentre in carcere finisce ,come al solito, il proverbiale ladro di polli; di privilegi goduti dai nostri parlamentari che godono del dono della intoccabilità etc etc.
Per non parlare delle tante auspicate riforme (in primis la riduzione del numero dei parlamentari che, stante alla proposta in atto nelle stanze dei bottoni, diminuirebbe di appena il 20 per cento); di finanziamento pubblico ai partiti che continuerà, sia pure in percentuale più limitata ,a pesare sulle spalle della povera gente; di svecchiamento dei parlamentari che, sebbene tanto strombazzato, vede apparire sui giornali o alla TV le solite facce a tutti note da diversi decenni.
Di esempi se ne potrebbero portare tanti altri ma credo non sia il caso di sprecare altro spazio tanto in questa nostra Italia, che ha tanta voglia di cambiare, si finisce sempre con il rimanere a bocce ferme anzi si fa il possibile perché tutto rimanga come prima anzi perché le cose peggiorino!
A volte mi chiedo quale sia la differenza tra la prima e la seconda repubblica e quale sarà se si dovesse passare alla terza di cui tanto si parla in questa giorni.
E che dire del nostro Parlamento, liberamente eletto dal popolo sovrano (come recita il testo della carta costituzionale) che, non essendo stato per tanto tempo in grado di assolvere il mandato conferitogli ,delega il tutto, imperversando l’attuale crisi, ad un Governo di tecnici (peraltro tutti milionari) il cui primo intervento è consistito nell’ulteriore aggravio della tassazione a carico delle fasce più deboli (lavoratori e pensionati) per nulla preoccupato che aumentano i casi di suicidi di persone disperate non più in grado di far quadrare il cerchio e che, con la seconda fase della crescita che non decolla, viene trascurato totalmente il problema dei giovani il cui tasso di disoccupazione tocca quasi il 40 per cento.
Se a ciò si aggiunge la notizia che il nostro Premier, che dovrebbe salvare il paese, essendo stato (si sconosce se lo è tuttora) “Advisor”della Moodj s ha contribuito ad esprimere in tempi non molto lontani giudizi negativi sul sistema Italia”consentendo al le agenzie di rating di affossare l’economia del Paese influenzandone negativamente i mercati finanziari,allora si può ben dire che abbiamo toccato il fondo e decretato la fine della democrazia .
Ma di ciò il popolo italiano non se ne cura tanto è abituato a sentire solo parole che rimangono sempre parole non seguite da fatti innovativi concreti e veramente incisivi;prova ne è che nell’ultima tornata elettorale si è limitato ad astenersi dal voto semplicemente al 7 per cento mentre, se fosse veramente coerente, attraverso un più massiccio astensionismo avrebbe potuto far in tendere a chi non vuol sentire che,essendo la misura colma, era venuto il momento del tanto auspicato cambiamento; ma così purtroppo non è stato per cui non si sa per quanto tempo ancora dobbiamo assistere al solito teatrino e quel che è più grave a stringere sempre più la cinghia con l’aggravante che, allo stato, non si intravedono spiragli di miglioramento per il futuro con gravissime ripercussioni sullo stesso sistema democratico la cui fine, a mio avviso, è ormai prossima (e vorrei proprio sbagliarmi)! Ed in questo consiste appunto la stranezza del nostro popolo abituato a sentire sempre solo parole che,come nella canzone di Mina, sono solo”Parole, parole, parole…”.
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