I RISCHI DI CHI FA IL SUO DOVERE E S’IMPEGNA CONTRO LA MAFIA
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Il presidente dell’Area di sviluppo industriale di Caltanissetta, Alfonso Cicero, commissario straordinario nei consorzi industriali di Agrigento ed Enna, vive sotto scorta. Le misure di sicurezza adottate nei confronti del presidente dell’Asi nisseno, sono state prese qualche tempo fa, ma la notizia e’ trapelata solo ora.
“Si tratta di un soggetto a rischio”, dice l’assessore regionale alle Attivita’ produttive, Marco Venturi, “minacce, avvertimenti e avvisi subdoli non sono tardati ad arrivare. Cicero non va lasciato solo e per questo va tutelato. Da quando si e’ insediato nelle tre Asi, “sono state portate avanti delle politiche atte a ripristinare la legalita’ buttando fuori imprese colluse con la mafia. Si tratta di azioni dirompenti”, ha aggiunto Venturi che ha gia’ designato Cicero alla presidenza dell’Irsap, l’istituto regionale per lo sviluppo delle Attivita’ Produttive.
Il presidente del Consiglio Provinciale di Caltanissetta dott. Michele Mancuso interviene in merito alla notizia della scorta al commissario Asi Alfonso Cicero: “Non solo solidarietà, ma soprattutto riconoscenza per il lavoro arduo e difficile che sta portando avanti. Non tutti, continua il presidente Mancuso, si è capaci di fare della cultura della legalità una bandiera di vita. La scelta dell’assessore Venturi per la prossima futura presidenza siciliana dell’Irsap è conferma dell’inizio di una nuova era sul fronte del contrasto al malaffare.
La crescita e lo sviluppo economico ed imprenditoriale di un territorio passa da scelte coraggiose e radicali. Cicero con la sua intransigente direzione rappresenta ciò che la Sicilia ha bisogno: forti azioni di lotta che partano appunto dalla classe dirigente. Dobbiamo essere davvero orgogliosi come siciliani e prima ancora come nisseni che da questo territorio continui ad arrivare nuova linfa al contrasto alla criminalità organizzata a tutti i livelli.
Speriamo che anche la classe politica ed amministrativa sul territorio possa cominciare a riflettere seriamente sulla opportunità di scegliere radicalmente da che parte stare. Questa provincia ha bisogno di uscire dal guado di una crisi di valori e di identità che logora sempre più i rapporti coi cittadini. Dobbiamo cominciare a pensare a come aiutare i nostri giovani a scommettere sul territorio, dobbiamo dare fiducia a chi trova il coraggio di rimanere. Tutto ciò non può che passare attraverso una cultura dell’antimafia e della legalità capace di rialzare la qualità di chi si propone a rappresentare la cittadinanza.
«I consorzi Asi sono il passato remoto, rappresentano il sistema clientelare che ha consentito a certa politica di fare affari, anche loschi. Tutto questo finirà con l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (“Irsap”): burocrazia zero, taglio di circa 800 posti di sottogoverno con un risparmio di circa 4 milioni di euro, risposte celeri in tempi certi sono i punti forti di un organismo pensato per favorire la reale crescita e lo sviluppo»: lo dichiara l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, secondo cui il “modello” Irsap agisce già come incubatore nei consorzi di Caltanissetta, Enna ed Agrigento: «Tre Asi – aggiunge – sull’orlo del dissesto finanziario e ora ricondotte sulla soglia della normalità attraverso una direttrice unica che passa da legalità, trasparenza e un “no” deciso alle collusioni di ogni tipo. Un’azione forte e rischiosa condotta da Alfonso Cicero, eletto presidente dell’Asi nisseno, e commissario straordinario ad Agrigento ed Enna e designato, per questo, come presidente dell’Irsap».
«Perchè non ci siano dubbi sul fatto che la designazione nasce dai meriti acquisiti – continua l’assessore Venturi – è bene che si sappia che Cicero da fastidio proprio perchè in questi tre territori, sin dall’inizio, ha scelto di contrastare il sistema perverso che lega certa politica malata con gli interessi della criminalità organizzata attraverso la compiacenza o la connivenza anche dei colletti bianchi che finiscono per favorire interessi torbidi. Si tratta di fatti documentati e già sottoposti, con denunce ed esposti, all’autorità giudiziaria, e al seguito dei quali minacce, avvertimenti e “avvisi” anche subdoli non sono tardati ad arrivare. Cicero non va lasciato solo in questa battaglia in favore delle imprese sane e per il bene dello sviluppo del tessuto produttivo siciliano».
Venturi elenca poi alcuni dei punti che hanno caratterizzato l’azione nel consorzio Asi di Caltanissetta, «dove – si legge nella nota dell’assessorato – sono state disposte numerose revoche di lotti tra cui: la ditta prestanome di un colluso di mafia fedelissimo del boss Piddu Madonia, coinvolto nelle inchieste sui cementifici; la coop. “Le Verdi Madonie” degli imprenditori madoniti Giaconia (condannati per una mega frode fiscale, che gestivano il frigomacello, costato 20 miliardi di lire, costruito dall’imprenditore Pietro Di Vincenzo); la società Sacci Spa di Roma che, nell’intento di realizzare un mega cementificio, aveva messo le mani su centinaia di ettari nell’area industriale di Grottadacqua dove passerà l’autostrada Caltanissetta-Agrigento; diverse denunce all’autorità giudiziaria e contabile su illeciti ed illegittimità perpetrate dagli ex vertici dell’Asi».
L’assessore parla anche di risanamento dei conti: «L’Asi nissena che era sommersa di debiti (disavanzo di circa 1,8 milioni di euro), oggi presenta un avanzo di amministrazione, ha pagato tutti i debiti e riavviato tutti i servizi nelle aree industriali. Infine le Asi di Caltanissetta e di Enna sono le uniche in Sicilia ad avere approvato il bilancio di previsione 2012 ed il conto consuntivo 2011».
scusate ma questo cicero non è figlio di un altro cicero deputato regionale siciliano che ebbe problemi con la giustizia e mi pare che abbia frequentato le patrie galere? Se è così ancora maggior lode dobbiamo dare a questo manager che cresciuto in ambienti ecquivoci ha saputo costruire su se stesso la cultura della legalità
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