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Archive for 2 giugno 2012

Carovana Antimafia da Campofranco a Sutera il 3 giugno 2012

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Sutera è pronta per ospitare uno spettacolo eccezionale e senza precedenti: il passaggio della “Carovana Antimafia”.

Il passaggio a Sutera non è certamente casuale: in primo luogo si celebra quest’anno il trentesimo anniversario della scomparsa di Calogero Zucchetto, agente della Polizia di Stato che ha trovato la morte per mano mafiosa; in secondo luogo Sutera rappresenta certamente un importante punto di riferimento per la diffusione di una cultura della legalità: sono molteplici, infatti, gli eventi e le iniziative che hanno interessato il Comune negli ultimi anni, ponendo forti radici nella coscienza sociale di ciascun cittadino.

Per l’iniziativa l’amministrazione comunale ha impegnato una somma 1.000,00 euro del suo bilancio e altre risorse umane e materiali a disposizione per la riuscita della manifestazione a testimonianza del forte impegno contro tutte le mafie. La Carovana può vantare la presenza tra i suoi organizzatori di “Libera” e di “Avviso Pubblico”, che insieme all’ originaria ARCI, hanno saputo farle conoscere orizzonti internazionali: 96 giorni di viaggio attraverso tutte le regioni italiane, Corsica, Francia e Svizzera, Albania, Bosnia, Bulgaria, Serbia, 17.440 chilometri da percorrere, 123 tappe in cui sono previste iniziative, dibattiti, convegni, testimonianze di familiari di vittime di mafia, incontri con la cittadinanza, cene della legalità con i prodotti delle terre confiscate alla mafia, concerti, spettacoli, animazione nelle piazze e nelle scuole.

E qui a Sutera, con la fattiva collaborazione dell’ associazione Soter di Sutera, si arriverà da Campofranco con una “Marcia della Legalità”, con una sosta profondamente significativa in piazza Calogero Zucchetto; giungerà infine in piazza Sant’Agata con la manifestazione conclusiva, con interventi di esponenti delle associazioni locali, del Sindaco di Sutera, di rappresentanti del SILP, dell’ANPS e dei Carovanieri. Si concluderà con un concerto.

PROGRAMMA:

ore19.00 Partenza della Marcia della Legalità Democratica tra Campofranco e Sutera promossa dalle Associazioni Soter di Sutera e Kairos di Campofranco

ore 20.00 – Piazza Calogero Zucchetto -Passaggio della Marcia della legalità democratica.

ore 20.15 – Piazza Sant’Agata – Arrivo della Marcia della legalità democratica, allestimento mostre e spazi fotografici. Interventi di: Santina Zucchetto (sorella di Lillo Zucchetto) Raffaele Palma (collega di Calogero Zucchetto) Luciano Cirri, (segretario regionale SILP CGIL Sicilia) Gero Di Francesco (sindaco di Sutera), Anna Bucca (presidente regionale ARCI Sicilia)

ore 21.00 – Piazza S. Agata Concerto: Nonò Salomone, Gruppi musicali di Sutera e Mussomeli, Nati a Sud

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LA FESTA DELLA REPUBBLICA ANNULLATA !

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NAPOLITANO E FORLANI

“La parata militare quest’anno, non si svolgerà – era scritto nel comunicato del 1976 – lo ha comunicato il ministro della difesa Arnaldo Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali».

Il presidente della Repubblica, in analoghe circostanze, anzi in pieno terremoto che ha colpito l’Emilia, non ha voluto emulare Forlani. Ha precisato che la festa non sarà annullata perché la Repubblica “va comunque celebrata”.

Ma lo stesso mondo politico storce la bocca e i simpatizzanti dei partiti che mai avrebbero un tempo applaudito il plurinquisito Forlani, ora lo celebrano, leghisti e di pietristi.

E, anche se la polemica sul costo della parata è forzata (i quasi 3 milioni di euro sono già stati spesi), molti probabilmente si sarebbero aspettato un gesto di solidarietà.

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Palazzo Abatellis

da Palermo d’Amare
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All’interno di Palazzo Abatellis è ospitata la Galleria regionale della Sicilia.
Varcare il portone di questo splendido edificio non significa però solo prendere contatto con le opere che in esso sono consevate, significa anche trovarsi in uno splendido palazzo quattrocentesco che andrebbe visitato per il suo valore prescindendo da ciò che di pregevolissimo vi è esposto, quindi definire Palazzo Abatellis solo sede di un museo è sicuramente riduttivo.
Credetemi non so da dove cominciare… l’edificio e la sua storia? l’affresco? le collezioni? l’allestimento museale di Scarpa? Ci provo!
Palazzo Abatellis o Patella, l’edificio.
Costruito alla fine del XV secolo in stile gotico-catalano il Palazzo era la residenza di Francesco Abatellis a lungo Pretore di Palermo e Maestro Portulano del regno.
A pianta rettangolare si sviluppa su due livelli attorno ad un patio centrale caratterizzato dalla presenza di due scale scoperte che si fronteggiano e da un magnifico loggiato a due ordini con archi a sesto ribassato a piano terra e archi a tutto sesto al piano superiore.
Il portale d’ingresso, sebbene maestoso, è molto semplice, incastonato tra le due torri merlate che spiccano dalla rigorosa costruzione, è sormontato da una cornice in pietra che al centro ingloba lo stemma della famiglia Patella.
Il prospetto principale al piano nobile è decorato da raffinate trifore .
Siccome senza eredi Francesco Abatellis dispone che alla morte sua e della moglie l’edificio diventi un monastero e nel 1526 dopo aver apportato le modifiche confacenti alla nuova destinazione d’uso (frazionamento dei saloni per ricavare le celle, rimozioni di fregi ritenuti troppo leziosi, modifica delle finestre, ecc) un gruppo di monache domenicane si trasferisce nel palazzo che diventa il “Monastero del Portulano”.
Viene anche edificata una cappella, la “Chiesa di Santa Maria della Pietà”.
Durante la II guerra mondiale fu colpito e pesantemente danneggiato dai bombardamenti; crollarono la loggia,una torre, il porticato e parte dell’ala sud-ovest.
Dopo i lavori di restauro da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali le autorità preposte decisero di farne sede della Galleria d’arte regionale, all’architetto Carlo Scarpa fu dato l’incarico di curare l’allestimento museale.
La Galleria regionale della Sicilia
Nelle bellissime sale della Galleria fanno mostra di sè opere provenienti da: acquisizioni, donazioni ed incameramenti dei beni provenienti da enti religiosi soppressi, vi sono:sculture, tele, manufatti lignei, maioliche e tanto altro.
Impossibile menzionarle e descriverle tutte mi limiterò solo a tre di queste, le più famose.
Il Trionfo della morte è un affresco proveniente da Palazzo Sclafani (altro bellissimo palazzo nobiliare di Palermo), purtoppo l’autore è ignoto.
In un giardino, dove si trovano personaggi appartenenti ad ogni casta sociale, irrompe la morte impersonificata da uno scheletro su un cavallo anch’esso scheletrico, che colpisce potenti e giovani risparmiando i miseri che invece la guardano imploranti sperando nel suo intervento per liberarsi dalle sofferenze della vita.

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Buffon…ata!

Un po’ di chiarezza su Gigi Buffon (basta leggere le carte)

Da ieri si è letto di tutto su di lui: si va dalla richiesta esplicita di “mandarlo a casa”, al togliergli la fascia di capitano e c’è chi ha persino chiamato “esperti di patologie” per ricordargli che gli scommettitori incalliti sono “vittime di un tumore”. Insomma non ci siamo fatti mancare niente. La mia domanda, semplice, è: ma qualcuno di questi filosofi ha veramente letto (e soprattutto compreso) il carteggio (riservato) pubblicato (illegalmente) ieri?

Facendolo, si scopre che il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino, Gruppo Tutela Mercato Capitali – Sezione Riciclaggio, riceve dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza una “delega” (non è un termine tecnico, ma ci capiamo tutti) per approfondire una segnalazione pervenuta da un istituto di credito che “ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate”. E’ l’istituto di credito, quindi, che sospetta inizialmente delle movimentazioni di Buffon, e non la procura. L’istituto segnala l’emissione, dal gennaio 2010 al settembre 2010, di 14 assegni bancari per un totale di 1.585.000 euro, tutti a favore di A.M. (iniziali), titolare di una tabaccheria abilitata, tra l’altro, alle scommesse calcistiche. Su richiesta di chiarimenti dell’istituto di credito, l’avv. Corini, legale di Buffon, a tutela della privacy del suo assistito non dettaglia sulle operazioni (per uscire dal legalese e tra parentesi: “Saranno ca__i suoi?”). E’ a questo punto che l’istituto di credito, insospettitosi per la non risposta, “ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate” ricordando un precedente di Buffon protagonista di operazioni sospette analoghe e segnala.

Vengono effettuati degli approfondimenti dall’Unità di Informazione della Banca d’Italia sui vari conti correnti e – al di là delle suggestioni e delle ipotesi (senza riscontro) avanzate – l’unico assegno con causale è del 13 settembre 2010 e riporta la descrizione “I rata orologi”. L’importo incassato dal M.A. con quest’ultimo assegno viene per la somma di 175.000 euro versato nel conto corrente personale, e per la restante parte utilizzata per sottoscrivere titoli Pirelli & C. Real Estate, quindi in operazioni private e non legate alle scommesse. Conclusione: il sospetto è che Buffon finanzi M.A. e questi intaschi e poi in maniera quasi sovrapponibile (non del tutto in realtà, ma la non corrispondenza è giudicata verosimile) versi a Lottomatica e a Lis Finanziaria SpA (società del gruppo Lottomatica). Se non fosse questo il suo lavoro, saremmo alla pistola fumante. E invece è esattamente il suo lavoro. Ciò è comunque sufficiente, visti i precedenti di Buffon (decisivi per tale valutazione), per far sì che non sia “possibile non escludere a priori che il soggetto segnalato abbia posto in essere un’intensa attività finanziaria legata al mondo delle scommesse sportive” e per inviare, in data 13.06.2011, l’intera documentazione al Proc. Agg. Perduca della Procura di Torino.

La vicenda prosegue senza reali approfondimenti o interrogatori (non è dimostrabile nulla) fino a che, a seguito di un’intercettazione apparsa su “La Stampa” il 28.12.2011 (6 mesi dopo) nella quale un arrestato di Cremona, Nicola Santoni, nomina proprio Buffon con riferimenti a possibili scommesse, la Procura di Torino chiede in data 29.12.2011 (il giorno dopo l’articolo) al dott. Di Martino una copia degli atti in suo possesso (dell’intercettazione, insomma). A seguito della richiesta, la procura di Cremona invia in data 16.01.2012 il testo dell’intercettazione precisando come Buffon non sia ad alcun titolo indagato per scommesse.

Buffon non risulta perciò formalmente indagato, ma la procura di Torino ha nel cassetto il carteggio della Guardia di Finanza e, non avendo riscontri concreti, verificava se potessero uscire fuori dall’inchiesta Last Bet. Ad oggi, non si può assolutamente sostenere che Buffon scommise tale ingente somma. Chi lo fa è in perfetta malafede e, nel perfetto malcostume italico, confonde un’ipotesi giudiziaria con la verità contro la quale bisognerrebe dimostrare la propria innocenza.

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Dramma quotidiano

di Brent Stirton

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Maria, tossicodipendente e prostituta, tra un cliente e l’altro nella stanza in affitto dove lavora a Kryvyi Rigm in Ucraina. Il “lavoro” le dà a malapena quanto necessario per mantenersi, drogarsi e curare sua figlia di 9 anni.

Foto: Brent Stirton – Getty Images per Kiev Independent – World Press Photo

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DEVIANZA E DISAGIO SOCIALE

di Claudio Costanzo

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Ieri, in città, non si parlava d’altro: gli arresti nell’ambito dell’operazione “Elite” erano sulla bocca di tutti.

Tanta la curiosità, l’attesa di conoscere e, da parte di chi non poteva essere da subito al corrente della maxi-operazione antidroga portata avanti dalle forze dell’ordine, anche tanto sbigottimento. Come testimoniato da alcuni “post” scritti sul network di Facebook: «Ma che cavolo è successo? – chiedeva una giovane internauta -. Dieci macchine dei carabinieri a sirene accese e l’elicottero che circola da ieri sera!».

Le notizie e le immagini diffuse nelle ore successive avrebbero poi chiarito la situazione. Una situazione che vede San Cataldo al centro dell’attenzione per fatti legati al malaffare e ad un’avvilente dispersione giovanile.

Impressiona, infatti, come tra i coinvolti nell’operazione ci fossero tanti ragazzi, alcuni dei quali minorenni. I giovani ed il tunnel della droga: un fenomeno sociale in città che, purtroppo, ha radici profonde. Perché questo? Cosa porta la gente a marchiare la propria vita già da adolescenti?

Don Enrico Schirru, prete di frontiera

«Purtroppo le istituzioni, di ogni tipo, hanno perso il contatto con i giovani. Al giorno d’oggi, spesso, vi è mancanza di comunicazione. La devianza è dovuta ad un disagio sociale e ad una ricerca di senso nella propria vita» – afferma il padre mercedario Enrico Schirru, cappellano della Casa di reclusione di San Cataldo.
Sacerdote “di frontiera”, Padre Schirru commenta gli ultimi fatti dal proprio punto di osservazione della realtà. Di esperienze difficili e testimonianze di vita vissuta, il cappellano ne ha ascoltate parecchie in vita sua: «Ho conosciuto in maniera considerevole persone la cui vita si è intrecciata con esperienze di droga ed alcolismo. Non si tratta solo di chi fa uso personale di sostanze stupefacenti, ma anche di coloro che, in questi tempi di difficoltà, ne fanno un cespite, ossia una fonte di guadagno».
La “confidenza” con queste sostanze inizia quasi per gioco, poi diventa qualcosa di più: «Spesso si comincia con uno spinello, poi si arriva anche all’eroina o alla cocaina. Coloro che se ne servono sono persone deboli, preda della crisi non solo economica ma di valori, che li ha portati a cercare consolazione altrove. Attenzione, però, perché oltre alla droga esistono l’alcol ed il gioco, che sono altre forme di schiavitù».

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Festa del 2 giugno a Mussomeli con il principe Lanza di Scalea

di Roberto Mistretta
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Tra Repubblica e monarchia!

Sarà un giorno da ricordare il 2 giugno a Mussomeli quando, appunto in concomitanza con la Festa della Repubblica (il 2 giugno 1946 gli italiani, con le prime votazioni dopo la dittatura fascista, scelsero la Repubblica e mandarono in esilio la monarchia), sarà ospite del circolo “Trabia-Emiliani Giudici”, un autentico nobile: il principe Pietro Lanza di Scalea principe di Trabia.
L’iniziativa è partita dal presidente del circolo, Vincenzo Profita che conobbe il principe tre anni fa a Napoli, quando insieme furono insigniti dell’ordine dei Cavalieri di Malta.
«In quell’occasione – racconta il presidente Profita – col principe, che vive a Palermo, facemmo conoscenza ed avendo saputo che sono di Mussomeli, ricordò i tempi quando da fanciullo veniva nella nostra cittadina dove trascorreva alcuni giorni. Adesso, da presidente dell’antico circolo di Mussomeli che porta il nome della sua famiglia, l’ho invitato ufficialmente e la data del 2 giugno è soltanto una coincidenza, provocata dalle tante prime comunioni che limitavano l’utilizzo di locali dove fare il rinfresco. Nessun richiamo alla monarchia, ma solo una testimonianza diretta di un nobile discendente della famiglia le cui radici sono ancora ben presenti nella nostra storia e nella nostra cultura».
E come dare torto al presidente Profita. Basti ricordare le centralissime vie Trabia e Scalea e il palazzo del principe Lanza di Trabia, sede dell’omonimo circolo.

Questo il programma. Alle 10.30 ritrovo preso la pasticceria “Ai Normanni”, alle 11.30 visita guidata al castello, alle 13 pausa pranzo. Alle 16 passeggiata turistica lungo il centro storico con visita alle principali testimonianze del passato, alle 18.30 l’incontro presso il Salone degli specchi del circolo “Trabia-Emiliani Giudici” col principe. All’incontro ha assicurato la sua presenza il sindaco Calà.

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