Dalla Torre di San Martino alla Fattoria
di Arturo Petix
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Nel 1732, una grande alluvione rovinava in parte l’antico ponte sul Salìto privando gli abitanti del feudo Milocca dell’unica strada che li metteva in comunicazione con Campofranco e Sutera, la sola strada utile per il commercio e i rapporti con buona parte della Sicilia.
Il ponte venne ripristinato e la vita del feudo riprese con maggiore intensità, favorito dal miglioramento dei tempi.
L’opera più significativa di questa rinascita del feudo di Milocca si ebbe con la costruzione dell’edificio di San Martino, nello stesso posto in cui era stato il vecchio castello o torre di San Martino. E’ molto probabile che le due torri di San Martino, a causa della loro vetustità non reggevano più e se ne richiedesse una profonda ristrutturazione.
Costruite in gesso e malta, forse tra la fine del 1300 e i primi del 1400, avevano sempre avuto bisogno di riparazioni e di continue cure, per cui, tra la seconda e la terza decade del secolo, più che a delle riparazioni si incominciò a pensare ad un totale rifacimento.
Si pensò, dai Padri Cassinensi, ad un nuovo progetto per la ricostruzione di San Martino che includesse in esso le sole parti in buone condizioni del vecchio edificio. Pensarono bene di costruire una fattoria vasta e funzionale, rispondnete ai tempi nuovi e nello stesso tempo in grado di dare dignità e decoro alla baronia tutta.
(…) Vediamo ora una descrizione della Torre anche detta Castello di San Martino in una descrizione risalente tra la prima e la seconda decade del 1600.
“In detto feudo risiede la torre seu castello di detta baronia, chiamata la torre di San Martino, con molte stantie, dispensa, con suo palmento dentro, stalle, pagliarolla, panitaria, doi magazzeni, uno grande di capacità di salme cinquecento e l’altro mezzano, chiamato dell’arco, di caputa di salme trecento e più con suo baglio grande, arranteria (erramteria: carcere per il bestiame; il proprietario dell’animale carcerato pagava una tassa giornaliera oltre al danno causato dall’animale) et orto, casa per gli Bagly et altre stantie. In ditta torre vi sono due camere e sala a baxo su l’entrata grande et reposto. Vi sono anco, vicine di detta torre grande, una altra turretta con suo baglietto, dui magazzeni altri di caputa di salme trecento e più una altra pagliarolla et una casa di li uomini e nella euna e nell’altra di dette stantie vi sono le sue cappelle, quella della torre grande è sotto titolo di San Martino; vi sono tre fosse di capacità di salme trecento cinquanta, et vigne atorno bellissime di migliaia 18 in circa, con sue chiuse et arbori fruttanti. Vicino detta torre vi è l’acqua chiamata di Musa, acqua bellissima con la sua beveratura di canne quattro e mezza in circa. In sette stantie vi è anco un centimolo di mula e sono stantie posto in loco di bellissima vista et aria dilicatissima e di salute”.
Quello che fate voi di MML andrebbe ripreso dalle scuole di Milena perchè penso che sia un diritto/dovere conoscere la propria storia. Intanto apprezziamo il vostro lavoro che sicuramente costa pazienza e fatica.
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Bellissimo l’accostamento della foto in bianco e nero con quella a colori del Ponte Romano. Complimenti per la scelta. E’ sempre un piacere la domenica su milocca-milena libera. Buona domenica a tutti voi, qui piove e pensiamo sempre al bel sole di Sicilia.
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