–
Cinque condanne oltre i 10 anni, una condanna a due anni e mezzo e sei assoluzioni piene i presunti esponenti della cosca mafiosa di Milena, coinvolti nell’inchiesta antimafia “Uragano” del 2005 sulle estorsioni commesse nel Vallone dai picciotti di Cosa Nostra.
Sono 20 gli anni di carcere che dovrà scontare il milenese Gioacchino Cammarata, 39 anni, tre in più rispetto a Giuseppe Cammarata, 30 anni, al quale sono stati inflitti 17 anni. A 16 anni sono stati condannati Salvatore Amico, 37 anni, e Giuseppe Tona, 45 anni, mentre Calogero Amico si è visto infliggere 11 anni e 6 mesi. Tutti rispondevano dei reati di associazione mafiosa e dei tentativi di estorsione all’imprenditore Paolino Diliberto, il quale denunciò le vessazioni subite e che nel processo si è costituito parte civile con l’avvocato Sandro Valenza.
Per aver preso parte a questi tentativi di estorsione Carmelo Sorce, 43 anni, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi con la concessione delle attenuanti generiche venendo però assolto dal reato di associazione mafiosa. Sorce ha ammesso di avere scritto sotto dettatura dei Cammarata le
lettere minatorie recapitate a Diliberto e di avere poi desistito da ogni proposito criminale. Una tesi ripresa dallo stesso pubblico ministero Antonino Patti e dall’avvocato difensore Vania Giamporcaro che hanno chiesto e ottenuto l’assoluzione di Sorce dal reato di associazione mafiosa. Per Sorce erano anche stata chiesta la condanna a 1 anno e 10 mesi per il tentativo
di estorsione, ma il Tribunale presieduto da Giacomo Montalbano (giudici a latere Francesco Lauricella e Carlo De Marchi) ha “sorpassato” le richieste dell’accusa.
E i giudici sono andati oltre le richieste del pm anche per i Cammarata (richieste di condanna a 18 anni per Gioacchino e a 14 anni e 9 mesi per Giuseppe), per gli Amico (richieste di 6 anni e
6 mesi per Calogero e 9 anni e 4 mesi per Salvatore) e per Tona (10 anni e 6 mesi la richiesta). Per questi cinque è stata pronunziata assoluzione dalle altre accuse di estorsione, dal danneggiamento a Diliberto (contro la cui auto vennero esplosi dei colpi) e dal porto abusivo di armi.
Gli Amico, i Cammarata e Tona sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, condannati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento delle parti civili oltre a dover essere sottoposti alla libertà vigilata per cinque anni. Sorce è stato invece interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.
Assolti da tutte le accuse con formula piena, come chiesto dagli avvocati difensori Maria Giambra, Maria Vizzini, Adriana Salerno, Giacomo Butera, Emanuele Limuti e Claudio Testa, gli imputati Angelo Cassenti, 36 anni di Milena, Calogero Falcone, 43 anni, di Montedoro, Giuseppe
e Carmelo Michele Falletta, di 56 anni e 27 anni, entrambi di Milena, Damiano Farruggio,
38 anni, nato ad Asti e residente a Montedoro e Lorenzo Schillaci di Campofranco, 40 anni. Per Cassenti e Schillaci il pm Patti aveva chiesto la condanna a 4 anni per associazione mafiosa, mentre per gli altri era stata sollecitata l’assoluzione.
Gli imputati detenuti e i loro parenti che assiepavano l’aula hanno ascoltato in silenzio il verdetto, emesso dai giudici intorno alle 16:30 di ieri, dopo quasi sei ore di camera di consiglio.
Non appena il presidente ha concluso la lettura Gioacchino Cammarata è stato vinto dalla tensione e ha gridato la sua innocenza: «Ma questa che giustizia è? Noi siamo persone oneste
che hanno sempre lavorato, non abbiamo fatto niente. I veri colpevoli li avete fuori!».
Il Tribunale, come detto, ha concesso il risarcimento alle parti civili come chiesto dagli avvocati Antonio Campione, che assiste il Comune di Milena, Sandro Valenza, difensore di Paolino Diliberto e Salvatore Caradonna, rappresentante della Federazione antiracket italiana.
Adesso gli avvocati difensori Danilo Tipo, Antonio Impellizzeri, Emanuele Limuti e Pietro Sorce attendono di conoscere la motivazione della sentenza, che verrà depositata entro i prossimi 90 giorni, per presentare appello contro le condanne dei loro assistiti.
La sentenza di ieri ha affiancato quella già emessa tempo addietro dalla Corte d’Appello e confermata in Cassazione contro altri soggetti arrestati dai Carabinieri nel blitz del 2005 perché ritenuti affiliati alle cosche del Vallone, i quali scelsero di farsi processare con il rito abbreviato.
V. P. – La Sicilia 09/07/2009
La notizia delle forti condanne ha lasciato il paese stupito. Ma quello che non mi spiego è il silenzio che è calato nel web su questo argomento. Mi auguro che sia una pausa di riflessione e no paura da parte di noi cittadini, ma non credo. Quello che più colpisce invece è il silenzio di chi dovrebbe invece parlare e pronunciarsi in modo chiaro su questo gravissimo fatto che ha segnato negativamente la nostra storia. Mi riferisco per prima cosa all’amministrazione comunale il cui sito neanche fa un cenno del processo, mi riferisco ai due siti web amici dei blog del pdl e del pdci e a quest’ultimo in particolare che sulla lotta alla mafia dovrebbe stare davanti a tutti per tradizione e convinzione politica. Mi riferisco al sito dell’opposizione del pd che è stato costruito da persone che hanno dato tutto su questo campo costituendosi anche parte civile quando c’era il loro sindaco al comune. Cosa sta succedendo a Milena? Paura o che cosa?
"Mi piace""Mi piace"
Il silenzio io credo che è una pausa di riflessione e di rispetto per il dolore delle famiglie colpite nell’affetto, un fatto che non va dimenticato, credo che tutto il paese al di lò delle proprie convinzioni ieri ha sofferto.
Altra cosa è invece il silenzio di chi deve parlare e mi riferisco alle istituzioni e alla politica e di chi dovrebbe informare e mi riferisco ai siti internet, questi hanno perso un’occasione per mostrare serietà. In questo vanno lodati castello incantato e milocca-milena libera che si mostranositi per vero liberi.
"Mi piace""Mi piace"
Non c’è paura, c’è vergogna…mista a tanta, tanta soddisfazione per le condanne inflitte.
"Mi piace""Mi piace"
Una cosa è certa, le istituzioni sono state assenti, al riguardo si vociferano diferse voci, ma per il momento solo di voci si tratta.
Certo che, il non presentarsi come parte civile in appello potrebbe diventare un bumerag per gli amministratori del comune.
"Mi piace""Mi piace"
Noto con piacere che il sito pdl si è interessato del processo più importante della storia di Milena.
Noto con dispiacere che non altrettanto hanno fatto gli altri siti politici e quello del comune.
Cosa sta succedendo a Milena? Paura o che cosa?
"Mi piace""Mi piace"
chi tace acconsente.
"Mi piace""Mi piace"
Non appena il presidente ha concluso la lettura Gioacchino Cammarata è stato vinto dalla tensione e ha gridato la sua innocenza: «Ma questa che giustizia è? Noi siamo persone oneste che hanno sempre lavorato, non abbiamo fatto niente. I veri colpevoli li avete fuori!».
Sarebbe interessante che se dice la verità facesse i nomi e i cognomi. Che senso ha accettare una condanna a venti anni sapendo di essere innocenti e dicendo di conoscere i veri colpevoli?
"Mi piace""Mi piace"