Il Tribunale ha disposto la confisca dei beni dell’imprenditore Angelo Losardo
Vincenzo Pane
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Bompensiere. Ancora un “colpo” sferrato dallo Stato ai patrimoni ritenuti di provenienza mafiosa con la confisca dei beni di Angelo Losardo (61 anni), di Bompensiere, proprietario di un “tesoretto” valutato 2 milioni e 450 mila euro.
La confisca è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale (presidente Antonio Balsamo) al termine del procedimento patrimoniale di primo grado scaturito a seguito del sequestro preventivo del patrimonio dell’imprenditore agricolo Losardo, considerato un esponente di Cosa Nostra e referente mafioso del suo paese d’origine. Lo Stato aveva già “bloccato”, nel dicembre di tre anni fa, il patrimonio di Losardo con il sequestro preventivo ed adesso è arrivata la confisca – non ancora definitiva – con l’esecuzione del provvedimento dei giudici da parte degli uomini della Direzione investigativa antimafia, guidati dal colonnello Gianfranco Ardizzone.
Losardo è titolare di un’impresa agricola oltre ad essere proprietario di diversi beni; nel dettaglio si tratta di 22 immobili, 4 attività economiche, 3 automobili ed anche 7 conti correnti bancari per un valore complessivo di 2 milioni e 450 mila euro.
A chiedere la confisca dei beni era stato il pubblico ministero della Dda Stefano Luciani in quanto, secondo l’accusa, Losardo avrebbe messo insieme le sue proprietà investendo denaro guadagnato tramite le attività illegali messe in piede da Cosa Nostra, soprattutto estorsioni.
Losardo è stato arrestato tre volte per fatti di mafia: prima nel 1985, poi nel corso dell’operazione “Leopardo” nel 1992 ed infine nell’aprile 2011, quando scattò il blitz dei Carabinieri “Grande Vallone”. Da allora Losardo è rimasto in carcere ed è stato condannato per associazione mafiosa nel processo “Grande Vallone” a 4 anni ed 8 mesi. Questa la pena applicata dalla Corte d’Appello, che ha ridotto la condanna a 8 anni inflittagli dal gup in primo grado.
Losardo ha sempre respinto ogni accusa di essere un mafioso tanto che, nel corso del procedimento patrimoniale, aveva reso una dichiarazione spontanea dicendo: «Io ho sempre lavorato per 15 ore al giorno e tutto quello che ho è frutto delle fatiche mie e della mia famiglia. Sono Angelo Losardo, non sono né don Angelo né ‘u zi Angelu». L’avv. Danilo Tipo, che aveva chiesto il dissequestro dei beni, presenterà appello contro il provvedimento di confisca.