Chi vince e chi perde
di Claudio Brigliadori
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Il voto consegna due regioni al Pd. Renzi: Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice”.
Pd, 700mila voti in meno –
Gli italiani vanno sempre meno a votare, ma che lo facciano anche gli emiliano-romagnoli da sempre fedelissimi al rito delle urne è sintomo preoccupante di disaffezione. E a maggior ragione, per il Nazareno, è preoccupante che a marcare visita siano in gran parte proprio gli elettori dem. Rispetto alle Europee di maggio (affluenza 66%) il Pd del tandem Renzi-Bonaccini ha perso 677.283 voti: 535.109 oggi (44,5%) contro gli 1,2 milioni di maggio, i 989.660 delle Politiche 2013 (affluenza 82%) e gli 857mila voti delle Regionali 2010 (vinse Vasco Errani, affluenza al 68%).
Lega Nord a trazione Salvini –

Salvini: risultato storico
Il “caso Emilia” è però interessante anche per capire il percorso intrapreso dalla Lega Nord di Matteo Salvini. Il candidato del Carroccio Alan Fabbri non ha vinto, ma è stata la grande sorpresa della tornata elettorale e confrontando i precedenti si può capire perché. Alle Regionali i voti presi sono stati 233.439, pari al 19,42%, mentre sei mesi fa erano stati 116.394 (il 5%), vale a dire un balzo in avanti di 117mila voti. La “fidelizzazione” dell’elettorato leghista probabilmente ha permesso di trarre un vantaggio dall’astensionismo che ha colpito molto duramente gli altri partiti, certo.
Emorragia Forza Italia –

Berlusconi: Riunificare il centro-destra
Il caso più drammatico di perdita di voti è però proprio quello di Forza Italia. Un’emorragia apparentemente inarrestabile in una regione, l’Emilia, che sia pur raramente ha riservato qualche gradita sorpresa agli azzurri. Oggi gli azzurri, “nascosti” dietro al candidato leghista, hanno raccolto la miseria di 100.478 voti, l’8,36 per cento. Sei mesi fa, alle Europee comunque deludenti, i voti furono 271.951 (11,78%), cioè la bellezza di 171mila in più. L’analisi su un Silvio Berlusconi fuori dalla mischia elettorale e per questo penalizzante per i destini azzurri è obbligata, così come la riflessione sul “centrodestra” unito. Una erosione rapida e costante che ha portato Forza Italia a perdere alleati, sì, ma soprattutto candidati forti e infine elettori.
Il calo del M5S –

Grillo: l’astensionismo non ci ha penalizzato. Ma i grillini si ribellano.
La Lega spera che l’Emilia, come accaduto proprio alle Regionali 2010 con l’exploit del grillino Favia, sia un laboratorio per il futuro e che il centrodestra a trazione Salvini parta proprio da qui. Viceversa, è proprio il Movimento 5 Stelle a trarre auspici negativi dalle Regionali: 159mila voti presi (13%), 284mila in meno rispetto alle Europee di maggio (443mila, il 19,23% salutato allora come una mezza delusione), addirittura 498mila in meno rispetto alle Politiche-boom del febbraio 2013 (658mila, il 24,6%).
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