c. l.)
Si tratta – ha spiegato il sindaco – di un obbligo di legge in quanto, normalmente, i tre componenti della Polizia municipale montedorese svolgono il servizio armato. Pertanto, in considerazione dello svolgimento di questo specifico servizio, è previsto l’obbligo da parte dell’amministrazione comunale di iscrivere i componenti del corpo di Polizia municipale ad una sezione del tiro a segno nazionale in modo che possano prendervi parte al fine di consentirgli il superamento ogni anno di un corso specifico con lezioni di tiro a segno.
Pertanto, come già avvenuto negli anni scorsi, anche per il 2014 i tre vigili urbani del corpo di Polizia municipale montedorese saranno chiamati a prendere parte a questo specifico corso di tiro a segno che si terrà nella sezione di Tiro a segno nazionale di Agrigento. In particolare, i vigili urbani montedoresi svolgeranno il corso nell’impianto di tiro a segno esistente a Favara in località Pioppo lungo la ss 640. Il costo complessivo previsto per l’espletamento di questo corso di tiro a segno ammonta a 288 euro.
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Momento di grande fermento nel comune di Montedoro, dove da qualche giorno va avanti un botta e risposta a suon di comunicati stampa, assemblee e dichiarazioni su social-network.
Tema del contendere è il volantino distribuito domenica 16 febbraio dall’Associazione Liberamente e la successiva assemblea di lunedi 17 febbraio organizzata dal Sindaco e vicesindaco.
A tal proposito dichiara l’ex consigliere Montagna: ci sono due passaggi che mi lasciano molto perplesso, esterefatto, sgomento dal tentativo da parte di questo sindaco di girare la frittata fatta a suo favore: “voli fari trasiri lu sceccu pi la cuda”:

Federico Messana sindaco Montedoro
1) Il sindaco parla di aver invitato ad una assemblea i tecnici per un confronto? A me non risulta che l’argomento fosse il confronto tra amministratori e tecnici, anche perché questi, non sono stati invitatati, mentre in sala c’erano gli assessori, i consiglieri di maggioranza (quelli di minoranza non sono stati invitati) gli amici e parenti di questa compagine politica. L’unico tecnico invitato ha partecipato perché l’assemblea doveva essere un confronto tra questo tecnico e il vicesindaco che lo accusava di scheletri nell’armadio.
2) Il sindaco dice che preferisce gli affidamenti diretti perché più trasparenti, nutre perplessità sulla trasparenza delle gare, perché le cronache dei giornali sono piene di notizie concernenti gare studiate ad personam. Da queste parole si intravede una profonda conoscenza dei meccanismi di come le gare vengano studiate ad personam. Chissà perché.!!!
Con l’affermazione che “si guarda comu un mulu fanzu”, e quindi non si fida di professionisti avversari politici, ha gettato finalmente la maschera. A Montedoro vige, e sulla mia pelle vige da sempre, un regime totalitario:
- chi non si piega al suo volere in questo paese non lavora;
- chi non è suo amico in questo paese non lavora;
- chi non è suo parente in questo paese non lavora;
- chi non è iscritto al suo partito in questo non lavora.
Però io e tanti altri che non ci siamo mai piegati, che non siamo suoi amici, che non siamo suoi parenti, che non siamo iscritti al suo partito, in questo paese, le addizionali comunali dallo stipendio se li trattengono, le addizionale comunali nelle varie bollette le paghiamo; le tasse comunali: ICI, IMU, TARSU, TASI, TARI, e via dicendo, in questo paese li paghiamo.
E mi rivolgo ai suoi amici, parenti e appartenenti al suo stesso partito, non pensate che c’è qualcosa che in questo paese non va? Il vostro, che poi è anche il nostro, FUTURO POSSIBILE pensate di costruirlo continuamente operando sulle macerie di questo sindaco? Pensateci bene. Se vogliamo costruire una società solidale questa sicuramente non è la retta via, chi pensa di continuare ad agire come trent’anni fa è fuori dalla realtà. Il mondo è cambiato. Il muro di Berlino è caduto. Le torri gemelle non ci sono più. Non potete più sostenere un sindaco che agisce secondo canoni e sistemi prettamente totalitari da vetero comunista stalinista. Dovete avere la dignità e la forza di mandarlo subito a casa prima che questa piccola nostra società in termini di solidarietà ne paghi gravi conseguenze.
E ancora. Con l’affermazione che si “guarda comu un mulu fanzu” questo sindaco è diventato veramente PARANOICO. Così come un vecchio re, come un vecchio despota vede trame di palazzo, tranelli e congiure dietro ogni angolo, tutte tese a farlo fuori.
Si circonda solo di pochi fidati per non farsi usurpare il trono, ma voglio ricordargli che un professionista, a parte la sua deontologia professionale, quando redige un lavoro se ne assume tutte le responsabilità giuridiche e penali. Inoltre, un professionista quando stila un progetto, per quello che può, da il massimo di se stesso. Chiunque può sbagliare, ma a pagare non sarebbe certo il committente (sindaco) ma il tecnico firmatario. Per cui l’affidare un lavoro ad un tecnico, spesso per la natura dell’incarico, è più affidabile un professionista non amico, perché costui lavorerà sicuramente con più sagacia, con più attenzione e con più impegno.
Caro sindaco le tue manchevolezze sono oramai note a tutti e non puoi più nasconderti dietro futili motivi. E rivolgendomi a tutti coloro che ancora, credendo in lui, lo sostengono: dovete avere la dignità e la forza di mandarlo subito a casa, prima che questa piccola nostra società in termini di solidarietà, in termini di tessuto sociale, in termini di quieto vivere civile ne paghi gravi conseguenze.