Disagi sulla Mussomeli-Bompensiere e nella nuova arteria per San Giovanni Gemini
Strade di fango
Roberto Mistretta
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Lo squarcio che ha interessato la Cordovese-Fondovalle, l’ultima manifestazione di un male che perdura da decenni e si chiama isolamento viario. Una dopo l’altra infatti, causa le perduranti piogge di questi giorni (ma è storia di ogni inverno), crollano le vie di comunicazione di Mussomeli. Raggiungere il capoluogo Caltanissetta è diventato un terno al lotto dopo l’ultimo crollo in territorio di Serradifalco lungo la strada provinciale. E non va meglio neanche avventurarsi lungo la vecchia strada dei paesi. Per percorrere la Mussomeli-Bompensiere infatti serve un trattore. Ed anche raggiungere la SS 189 Palermo-Agrigento comincia a diventare problematico per l’enorme montagna di fango che s’è riversata lungo la strada nuova Mussomeli- San Giovanni Gemini, costata 40 milioni di euro ma franata in più punti, com’è tutt’ora evidente, al primo inverno successivo alla sua apertura dilatatasi per vent’anni.
Di ieri la durissima presa di posizione del presidente del Consiglio Mario D’Amico che diceva: “Con tutto il rispetto per l’olocausto degli ebrei, visto lo stato indecoroso in cui versa la nostra viabilità, suggerisco a chi di dovere di recintare tutta l’area di nostra pertinenza ed affiggere dei cartelli con su scritto: Lager Vallone. Questo infatti siamo diventati. Ho ricevuto diverse telefonate da parte di pendolari che domenica rientravano a Mussomeli e si sono ritrovati nell’impossibilità di raggiungere la nostra città a causa del crollo della provinciale avvenuto in territorio di Serradifalco. La carreggiata s’è ristretta a tal punto dopo l’ennesimo crollo da consentire soltanto il passaggio di auto di piccola cilindrata, ma a rischio e pericolo di chi si avventura sul corpo di frana. Se a questo si aggiunge che la Cordovese-Valle è chiusa a causa dell’ennesima frana, mi rendo conto del perché si vuole chiudere il nostro ospedale, perché è impossibile raggiungerlo. Ovviamente parlo con amara ironia ma qua servono contromisure immediate, ed invece la Provincia si trova in uno stato di transizione e nessuno interviene. Propongo quindi che si attivi da subito l’attenzione di tutti i sindaci del territorio, affinché le problematiche del territorio vengano affrontare e risolte in maniera omogenea, altrimenti diventeremo davvero un lager”.
Ed intanto, Maria Letizia Affronti, assistente di Stefania Petyx inviata di Striscia la notizia ha preso contatto coi referenti del comitato “Giù le mani dall’ospedale” che avevano inviato tantissime e-mail al suo indirizzo, annunciando che la problematica è stata segnalata a Milano e sono in attesa di riscontro per realizzare un eventuale servizio sull’ospedale, da parte dell’inviata col bassotto più famoso d’Italia.
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