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Archive for the ‘Spettacoli’ Category

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Lucio Battisti oggi avrebbe compiuto 80 anni: l’età e le cause della morte a Milano, ricordiamo uno dei più grandi cantautori italiani: quando e come Battisti ci ha lasciato, le ultime foto, dove è sepolto e cosa fanno oggi il figlio e la moglie.

Deejay Chiama Italia

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sdgdgddddsgggg-kBbG-U33101605951795C1C-656x492@Corriere-Web-RomaOggi sarebbe stato il compleanno di un gigante della musica italiana, Lucio, Lucio Battisti, nato il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti.

Età della morte

Lucio Battisti è morto all’età di 55 anni. Se n’è andato a Milano il 9 settembre 1988, dopo 26 anni di onorata carriera nell’industria della musica italiana con un totale di 17 album in studio e 25 milioni di dischi venduti.

Aveva iniziato a suonare a 13 anni, quando per la promozione in terza media chiese ai genitori Alfiero e Dea in regalo una chitarra. Neanche dieci anni dopo decisivo e vincente fu l’incontro con Mogol: il paroliere scriveva, lui cantava. Insieme interpretarono al meglio i sentimenti e la vita degli italiani di quel periodo.

Cause della morte

Battisti se n’è andato come all’improvviso, ricoverato in gravi condizioni nella notte tra il 29 e il 30 agosto ’88 all’ospedale San Paolo di Milano dove avrebbe affrontato un intervento chirurgico d’urgenza. Non fu diffuso nessun bollettino medico durante gli undici giorni di ricovero, per volere della famiglia. Mogol gli scrisse una lettera che fu recapitata in clinica: solo anni più tardi verrà a sapere che Lucio si era commosso leggendola.

Il 6 settembre le sue condizioni si aggravano, l’8 viene spostato nel reparto di terapia intensiva dove si spegne la mattina seguente. Le cause della morte di Lucio Battisti non sono mai state rese note in via ufficiale. L’unico bollettino medico disponibile riportava solamente che: “Il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall’esordio”.

Secondo voci mai confermate e dunque da prendere con le pinze, il cantautore sarebbe morto per un linfoma maligno al fegato. Secondo altre voci avrebbe invece sofferto di glomerulonefrite, patologia infiammatoria dei reni. La verità clinica, probabilmente, non la sapremo mai.

Dove è sepolto

I funerali furono celebrati in forma privata a Molteno: furono ammesse solo venti persone in tutto, tra cui Mogol. Il cantante venne sepolto nel cimitero del piccolo Comune brianzolo nella provincia di Lecco, in Lombardia, dove l’artista riposa ancora oggi.

Dove vive la moglie di Battisti e che cosa fa il figlio

Lucio Battisti ha lasciato la moglie, Grazia Letizia Veronese, e un figlio, Luca Filippo Carlo Battisti, che oggi ha 49 anni e nella vita fa il musicista.

 

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“La magia delle fiabe” al Teatro Pirandello di Agrigento

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La scuola primaria “San Giovanni Bosco” di Milena, facente parte dell’Istituto comprensivo “Puglisi” di Serradifalco-Milena-Montedoro, diretto dalla dott.ssa Valeria Vella, ha partecipato giovedì 2 marzo allo spettacolo teatrale “La magia delle fiabe” presso il Teatro Pirandello di Agrigento.

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L’esperienza è stata arricchita dal viaggio in treno per i piccoli discenti dell’Istituto di scuola primaria.

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Le fiabe classiche, che da sempre accompagnano i bambini, sono state intervallate da spunti moderni:15 Artisti hanno dato vita ad una storia intrigante e divertente, tra coreografie, canti corali e musiche Disney, un percorso a stazioni in cui i ragazzi hanno potuto conoscere da vicino i vari personaggi, tra loro legati da un fil rouge: la contrapposizione tra classico e moderno, tra tecnologia e tradizioni orali.

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Nel percorso di studi degli alunni della primaria, le fiabe e le favole sono infatti da sempre studiate ed amate, dal momento che stimolano l’immaginazione e la fantasia dei piccoli: il protagonista, l’antagonista, gli aiutanti e l’elemento magico, poi streghe, draghi e principesse, che raccontano una storia e una morale.

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Il musical è stato quindi motivo di riflessione da parte di tutti i bambini che hanno potuto assistere dal vivo ad una rappresentazione unica.

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Gli alunni sono stati ospitati al teatro Pirandello nei palchetti, cosa quest’ultima, che ha reso indimenticabile ancor di più l’esperienza.

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L’attività didattico-culturale ha avuto anche degli obiettivi trasversali, come l’ecosostenibilità: infatti il viaggio ad Agrigento è stato organizzato, come detto, in treno, mezzo green, con un occhio quindi attento all’ecosistema.

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Gli alunni sono stati accompagnanti dagli insegnanti: Provenzano Maria Giulia, Cipolla Virginia, Carrubba Paola, Provenzano Rosa, Ingrao Carmela, Palumbo Annamaria, Pellitteri Claudia, Tona Vincenza, Buttaci Rosalia e Geraci Pietro.

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La storia e il significato della canzone tra le più importanti e famose di Lucio Dalla

4 marzo 1943 è senza ombra di dubbio una delle canzoni più amate del repertorio di Lucio Dalla. Un brano rimasto impresso nella sua carriera e nella sua storia di cantautore a tal punto che il 4 marzo è una giornata di festa per la sua nascita e per un titolo che gli è rimasto addosso anche dopo la sua scomparsa. 4 marzo 1943 è stata presentata al Festival di Sanremo del 1971 e si è classificata al terzo posto.

La storia di 4 marzo 1943

4 marzo 1943 non è una canzone autobiografica come spesso si è pensato, ma un ideale risarcimento a Lucio Dalla. Paola Pallottino aveva pensato ad una canzone sull’assenza del padre, infatti il cantautore è rimasto orfano all’età di 7 anni ma durante la stesura si è trasformata in un brano sull’assenza della madre. Racconta la storia di una ragazza madre che aveva avuto un figlio con un soldato alleato. Il brano venne prima cantato da Lucio Dalla nel dicembre del 1970 al teatro Duse di Bologna poi portata sul palco del Festival di Sanremo dallo stesso cantautore e dall’Equipe 84.

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Inizialmente il titolo del brano doveva essere “Gesubambino” ma la censura costrinse Lucio Dalla e Paola Pallottino, coautrice, a cambiare sia il titolo che gran parte della canzone. Proprio la Pallottino ha spiegato più volte il significato della canzone e l’incontro nato con Lucio Dalla e che ha portato alla creazione di 4 marzo 1943. I due si sono conosciuti grazie ad alcuni amici comuni che consigliarono alla donna di proporre alcuni dei suoi testi al cantautore bolognese.

La versione presentata durante la kermesse musicale venne modificata per l’intervento della censura così “E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino” diventò “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino”. In totale della canzone esistono numerose versioni pubblicate all’estero e amata nei paesi in lingua spagnola e portata al successo da Maria Betania e Chico Buarque de Hollanda. Il brano venne anche inciso da Dalida. Tra le versioni presenti c’è anche quella firmata da Francesco De Gregori. Il cantautore ha pubblicato nell’album live Sotto il vulcano la versione censurata di 4 marzo 1943.

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Consiglio comunale del 27 febbraio 2023

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ccdArgomenti:
  1. Approvazione verbali seduta precedente previa nomina scrutatori;
  2. Verifica quantità e qualità delle aree e fabbricati da destinare alle residenze, alle attività produttive e terziarie anno 2023;
  3. Approvazione piano di alienazione e valorizzazioni immobiliari 2023, ai sensi dell’art. n. 58 comma1 del D.L. 112/2008;
  4. Addizionale Comunale IRPEF – anno 2023;
  5. Approvazione programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025;
  6. Servizi pubblici a domanda individuale. – Determinazione costi complessivi e relative tariffe anno 2023;
  7. Relazione annuale del Sindaco periodo giugno 2018 – dicembre 2022, ai sensi della L.R. n. 7 del 26 agosto 1992 e s.m.i..

Argomenti consigliati e orari

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102° PUNTO

(minuto 5) – Angela Falcone: “C’è un errore nella proposta n°2, il totale non è di 180.000 euro ma di 130.000. Il sindaco: “Comunque vale l’analitico”. La proposta corretta nella forma e nella sostanza come chiesto dalla minoranza.

(minuto 13) –  Alfonso Cipolla: “Prendiamo atto del fallimento della Zona Artigianale, prendiamo atto nel nuovo Piano Regolatore”. Il sindaco: “Ci penserà la prossima amministrazione”.

3° PUNTO

(minuto 23) – Vendita di proprietà comunali. Alfonso Cipolla: “Perché non è stata valutata l’Opera Pia mai sfruttata?“. Onofrio Oliva: “Se non rendono si possono vendere e l’albergo il comune non lo può fare”. Alfonso Cipolla: “Si vende solo in caso di bisogno e il comune ha il bilancio in attivo e in quanto all’albergo e le ex scuole rurali possibili risorse turistico-alberghiere”.

4° PUNTO

(minuto 43) – Irpef. Maria Carmela Ferlisi: “Positivo non averla aumentata, ma in questo periodo di crisi so poteva ridurre anche di poco come segno di solidarietà verso i cittadini in difficoltà”.

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(minuto 53) – Programma triennale delle opere pubbliche). Alfonso Cipolla: “Libro dei sogni, degli incubi e dei fatti”.

articolo in allestimento

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Torna la Festa del Mandorlo in fiore e per l’occasione Fondazione Fs Italiane ha organizzato un ricco programma di treni storici

La Sicilia
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AGTorna la Festa del Mandorlo in fiore di Agrigento e per l’occasione Fondazione Fs Italiane, in collaborazione con il Comune di Agrigento e l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, ha organizzato un ricco programma di treni storici da Palermo ad Agrigento e sulla Ferrovia dei Templi fra Agrigento-Porto Empedocle.

Per la prima domenica della kermesse sara’ possibile raggiungere Agrigento con un treno storico composto da locomotiva elettrica in livrea d’epoca e carrozze Centoporte e Corbellini partendo dalla stazione di Palermo Centrale alle ore 8.00 e arrivo ad Agrigento Centrale alle 11.05. Previste fermate intermedie a Bagheria (8.17), Termini Imerese (8.38), Roccapalumba – Alia (9.18) e Aragona Caldare (10.48). Il treno per il ritorno partira’ alle ore 18.35 (garantita la coincidenza ad Agrigento Bassa con i treni della Ferrovia dei Templi) con arrivo a Palermo Centrale alle 21.20.

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Ingresso gratuito alla Valle dei templi

In collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano, sara’ possibile trascorrere una giornata all’interno del Giardino della Kolymbethra dove sono previste numerose attivita’ per le famiglie. Per l’accesso al sito e’ necessario un ticket acquistabile alla fermata Tempio di Vulcano.

Come ogni prima domenica del mese, l’ingresso al Parco Archeologico della Valle dei Templi e’ gratuito, mentre e’ previsto il pagamento di un ticket per la visita del Giardino della Kolymbethra. Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale sono previsti 10 treni.

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Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 08.30; 10.20; 13.30, 15.20; 17.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 09.20; 11.10; 14.20; 16.15; 18.15. Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale sono previsti 4 treni. Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 10.20; 15.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 11.10; 16.15.

Per la domenica conclusiva della Festa del Mandorlo in Fiore sara’ possibile raggiungere Agrigento con un treno storico composto da locomotiva elettrica in livrea d’epoca e carrozze Centoporte e Corbellini partendo dalla stazione di Palermo Centrale alle ore 8.00 e arrivo ad Agrigento Centrale alle 11.05. Previste fermate intermedie nelle stazioni di Bagheria (8.17), Termini Imerese (8.38), Roccapalumba – Alia (9.18) e Aragona Caldare (10.48). Il treno per il ritorno partira’ alle ore 18.35 (garantita la coincidenza ad Agrigento Bassa con i treni della Ferrovia dei Templi) con arrivo a Palermo alle 21.20.

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L’ingresso al Parco Archeologico, dove e’ previsto lo spettacolo finale della kermesse, e’ libero, mentre e’ previsto il pagamento di un ticket per la visita del Giardino della Kolymbethra. Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale, sono previsti 10 treni. Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 08.30; 10.20; 13.30; 15.20; 17.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 09.20; 11.10; 14.20; 16.15; 18.15.

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Il costo dei biglietti per viaggiare a bordo del Treno del Mandorlo in fiore, tra Palermo e Agrigento, e’ di 10 euro a tratta per gli adulti e 5 euro per i minori di 12 anni.

Per viaggiare a bordo dei treni Mandorlo in Fiore Express, tra Agrigento, la Valle dei Templi e Porto Empedocle e’ di 3 euro a tratta per gli adulti e 1,5 euro per i minori di 12 anni. 

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La generazione Co.Co.Co.

Marcello Veneziani

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cocoSanremo ha portato definitivamente alla luce l’esistenza di una congregazione che attraversa lo spettacolo, la comunicazione, la stampa e propaganda e che potremmo definire in sigla Co.co.co. Ovvero Compagnucci Conformisti Corretti. Dico compagnucci, perché non sono propriamente compagni, un’espressione che evoca comunque un senso epico della militanza politica, anche se spesso sconfinato nel tragico; no, loro sono compagnucci, al più comunistelli dopo il comunismo, più fragili, stucchevoli, narcisisti, puerili, comodosi rispetto ai loro ruvidi predecessori.

Quella che impropriamente chiamiamo sinistra o Pd formato Sanremo, è questa consorteria mediatica formata da influencer, gente di spettacolo, cantanti, sportivi, attori, comici, impresari, giornalisti e perfino qualche residuo intellettuale che ci bombardano di messaggi, gesti, patacche, sermoni a senso unico. Tutto all’insegna di quel noto repertorio che passa attraverso i temi del sessismo, del razzismo, dell’omofobia, dell’antifascismo da vetrina e da passeggio e in positivo della legalizzazione della droga, dell’esaltazione di ogni devianza, dell’inclusione di ogni irregolarità, anormalità, clandestinità e fluidità.

indexI Co.Co.Co sono la nostra Polizia Morale, anzi di più, Moralista e Immorale al tempo stesso; sono le nuove guardie rosse al servizio della Rivoluzione che è l’Inversione della realtà, la sua Sostituzione con un universo di cartoni inanimati, pose virtuali e negazioni della vita vera.
Sacerdote istituzionale dei Co-Co-Co e anello di congiunzione tra il Comico e il Quirinale, è Roberto Benigni, portavoce ufficiale della Consorteria; lui si può definire Co.Co.Co anche nel senso di Compagno Comico Costituzionale. Benigni è il massimo officiante dei Riti Sacri di questa Repubblica dei cocomeri (modo colorito e saporito per definire i Co.Co.Co che accusano i loro avversari di essere fautori della Repubblica delle Banane).

La religione civile della Repubblica dei Cocomeri è nel culto feticistico della Costituzione, salvo dimenticare i diritti costituzionali più elementari violati e calpestati, come è accaduto in occasione della pandemia, come accade nell’allineamento alla guerra, come accade da sempre nel calpestare la famiglia, la libertà di pensiero, l’amor patrio, la privacy, il merito e le capacità, solo per citare alcuni degli articoli della Costituzione più stuprati.

Predicatori della religione Co.Co.Co. sono una coppia di Onnipresenti e Nullasapienti, vale a dire il duo Influencer Fedez-Ferragni, col loro catechismo delle banalità, il loro manicheismo demente e l’incapacità di quel Fedez, che ha il cervello nei tatuaggi, di distinguere il comico dal serio, al punto da scambiare un vestito in maschera a Carnevale di un giovane di vent’anni fa per una professione militante e inquietante di nazismo di un viceMinistro in carica (parliamo di Galeazzo Bignami).

Sfugge l’ironia e l’autoironia, non si capisce la differenza tra la farsa e la tragedia. La letterina di Chiara Ferragni indirizzata da sé stessa a sé stessa, tramite sé stessa e l’esibizione del nudo ipocrita di sé stessa, è stata un capolavoro di narcisismo e banalità, accompagnata dalla solita menata di ovvietà che sentiamo ogni giorno da quella scatola molesta e imbecille chiamata video.

sanremo ferragni haters_08014223E con loro tutta la squadra dei Co.Co.CO presieduta da Amadeus, tra cantanti fluidi, gay esibizionisti, puttanofili, incazzosi, floricidi, portatori di messaggi sempre Corretti (genere Egonu) che è sfilata a Sanremo e fa il paio con tutta una serie di Co.Co.Co. di complemento che imperversano nella medesima tv (da Fazio in giù) nella stampa (da Gramellini in giù) e in tutto il rosario di programmi, testate, pulpiti di ogni genere.

E’ un partito traversale larghissimo ai vertici, più ristretto alla base, al cui rimorchio, ultimo vagone scassato, vanno i resti del Pd e la sinistreria diffusa, più qualche reduce di Lotta Co-Co-Continua e roba affine).
Sono gli stessi, per dire, che esultano se l’Italia viene messa in un angolo dalla Francia e dalla Germania, contenti se l’Europa ci maltratta e ci punisce. Perché pur di esultare per una sconfitta o una brutta figura della Meloni sono disposti a veder maltrattare il proprio Paese. Perché poi al di là dei governi in carica, dei Draghi o delle draghette che siedono a Palazzo Chigi, Francia e Germania ieri come oggi fanno i loro interessi nazionali a danno dei partner più deboli, e al diavolo l’Europa! E i Co-Co-Co nostrani festeggiano gli schiaffi che danno all’Italia.

imageOra, come si reagisce a tutto questo? Sento ripetere in giro che bisogna spegnere la Tv, disertare i canali Rai e i programmi. E sono subito d’accordo, anche perché non farei nessuna fatica a chiuderli definitivamente, già ora li vedo il minimo indispensabile per disgustarmi. Ma può mezzo popolo e anche più sentirsi estraneo dalle piazze virtuali del Paese, può chiamarsi fuori, disertare, rinunciare? Era già paradossale in passato, ma ancora più lo diventa ora, che il popolo sovrano in libere e democratiche elezioni ha mandato al governo una premier, e una coalizione, che dovrebbe rappresentare il mondo opposto a quello dei Co.Co.Co.

No, non si può mantenere ancora un atteggiamento da opposizione, da minoranza, da ghetto in punizione. Si tratta di pensare, senza complessi d’inferiorità e senza troppi timori, a una svolta, un cambio di passo, una strategia organica alternativa. Anche perché questa storia ormai dura da troppi anni, dai tempi dei governi Berlusconi: quel teatrino nacque allora, il bersaglio era allora il Cav e i suoi alleati, e ora si è diffuso contro tutta l’Italia non allineata al loro Catechismo Co.Co.Co.

E’ almeno da allora che Benigni e tutto l’episcopato dell’Intrattenimento esercitano il loro Apostolato Progressista e Conformista. E’ tempo che i Co.Co.Co. si costruiscano a loro spese e a spese di chi vuole seguirli, un loro habitat parallelo e ben identificato e lascino gli spazi pubblici, trasversali e condivisi a più libere e più differenziate espressioni.
Vogliamo vivere in uno spazio pubblico fuori dai Co.ecc.ecc. Ci siamo capiti.

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Comune di Milena – Carnevale 2023 : Tutto “Maschere & Gonfiabili”

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Carnevale nei paesi vicini

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Il re non ripete. Elvis Presley non era un fan dei bis

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