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Archive for 15 gennaio 2023

Rispettare e agevolare la circolazione dei disabili

Flavio di Tavi
,
320576239_3370671693192471_6552345639044773968_n (1)Buonasera a tutti voi oggi vi voglio parlare di un una iniziativa vista su internet che riguarda la segnaletica dei parcheggi delle persone disabili, questa segnaletica riporta una frase “se vuoi il mio posto prenditi il mio handicap”.
Sì è vero se volete i nostri posti auto prendetevi la nostra disabilità.
Pubblico questo post per tentare di sensibilizzare quelle persone normodotate che occupano con le loro auto i parcheggi dedicati alla nostra disabilità, oppure con le auto si occupano gli scivoli che ci permettono di salire nei marciapiedi.
Purtroppo ancora nel 2023 accadono queste situazioni.
Io, come tutti sapete, sono un ragazzo in carrozzina motorizzata, ho difficoltà a muovermi liberamente perché spesso e volentieri trovo le auto parcheggiate davanti gli scivoli.
Per voi normodotati non cambia nulla, ma per noi disabili cambia tanto perché non possiamo essere liberi di salire nel marciapiede come delle persone normali.
Pertanto oggi propongo al comune di Sommatino e a tutti i comuni della provincia di Caltanissetta di adottare questa nuova segnaletica e sostituire la vecchia.
L’unione fa la forza diamo voce alle persone con disabilità.
Un abbraccio Flavio Di Tavi
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Solo per dirtelo

di Briciolanellatte

                                                                                                                                                                                                               .

lakeEcco, sei appena arrivato dal sentiero A105. Un sentiero che si inerpica tra gli abeti rossi e i cirmoli odorosi aprendosi all’improvviso sulla vista di imponenti rocce pallide che si slanciano verso il cielo come volessero acchiappare le nuvole e portarle giù. Sbuffi un po’. Sei fuori forma ma conti di ‘tagliare il fiato’ molto presto, durante già i primi giorni di vacanza. Il programma è ambizioso, certo, ma fattibile e il tempo reggerà, anche se farà come al solito troppo caldo per la media di stagione.

Trovi al rifugio un tavolo libero, tutto per te e per lei, la tua compagna di tanti anni. Del resto è l’ora giusta: gli escursionisti sono sparpagliati nei boschi o più verosimilmente ancora nei rispettivi B & B od hotel, ostaggi dei loro pargoli mezzo addormentati davanti a una sostanziosa e ricca colazione. Alzarsi molto presto al mattino è sempre stato un gran vantaggio, qui più che altrove.
Sei seduto con la schiena dritta, sulla panca un po’ scomoda. Studi la situazione dei camerieri cercando di distinguerli tra il via vai delle persone che comunque già affollano il rifugio come api bottinatrici. Ti godi le luci, i colori, il profumo dell’aria tersa che sa di buono e di pulito. Poi alzi la mano per richiamare la signorina che ti ha visto e sorride. Verrà subito; sì, verrà in un baleno a prendere l’ordinazione, perché è così che lì funziona.

Ecco, mentre tutto questo accade, Lui sta morendo. Proprio mentre, sorridente, ti stai mangiando un prelibato yogurt ai frutti di bosco, lui sta chiudendo esausto gli occhi; proprio mentre stai osservando quella signora sovrappeso che è riuscita finalmente a trascinare al punto ristoro la pesante carrozzina con dentro due gemelli urlanti. E lui si è appena accasciato sulla sedia, con l’ultima parola nella penna che non riuscirà però a scrivere più. Vai considerando che la vita è una esperienza stramba, che ti scorre via tra le dita prima ancora di riuscire a realizzare che la stai consumando ad ogni attimo. E la sua penna rotola giù, prima sul pianale della scrivania e poi per terra.

E’ a migliaia di chilometri da questo luogo; da solo, in una casa piena di oggetti, grigia di polvere; dove appena poteva si ritirava a scrivere, impacchettato nella sua solitudine assoluta che per lui era tanto feconda. Sua moglie è rimasta in città, con il suo bridge infinito, le sue amiche ‘maizitte’ e l’immancabile tè al gelsomino assediato da frollosi biscotti allo zenzero e cannella. ‘Torno domenica’, le aveva detto a fior di labbra, incerto sull’uscio, come fosse un rimprovero; e se ne era andato così senza attendere una vera risposta che lei in ogni caso non gli avrebbe dato. C’era rimasta infatti un po’ di ruggine tra loro per quella questione mai risolta tornata improvvisamente a galla quel venerdì mattina. Ma ne avrebbero parlato ancora al suo ritorno, aveva pensato la moglie infornando i biscotti. E, non vista, aveva fatto spallucce mentre lui la salutava.
Il nome di quell’uomo, anche se te lo dicessi in questo momento, non ti direbbe nulla. Ma di lì a dieci anni, il 5 settembre 2022, per l’esattezza, avresti scoperto sulla bancarella del mercato un suo libro e poi nei mesi a venire un altro e poi un altro ancora.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,29-34

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eccoIn quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

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