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Archive for 17 dicembre 2022

Sinisa Mihajlovic non c’è più

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sinUna brutta leucemia ha portato via il campione della Lazio, della Stella Rossa, dell’Inter, della Sampdoria a soli 53 anni.

Oltre a ricordarlo sui social, in molti sono andati nel profilo della moglie Arianna Rapaccioni, conosciuta quando giocava in blucerchiato, e da allora la sua famiglia, con cui ha avuto cinque figli.

Come quando torni a casa e posi le chiavi all’ingresso e sorridi perché sai di essere al sicuro, scriveva nel suo album di ricordi pubblico a tutti con il marito la showgirl romana.

Il Mihajlovic uomo: un guerriero ma anche un marito e un padre “roccia”.

La scomparsa, oggi, a Roma, di Sinisa Mihajlovic è come un colpo al cuore che tutti, tifosi e non, hanno provato. Un pezzetto di storia del nostro calcio è andato via lottando contro una brutta malattia, la leucemia mieloide acuta, che ha vinto la sua battaglia solo dopo che per la seconda volta lo ha incontrato.

Da quando ha fatto capolino per la prima volta nell’ex centrocampista di Lazio, Sampdoria e Inter, nonché ex allenatore della sua Serbia e del Bologna – era il 2019 -, il profilo social della moglie Arianna Rapaccioni, dal 1995 sempre al suo fianco, è diventato un album di ricordi di famiglia, di pallone, da sfogliare, un gioiello da custodire gelosamente come dice la stessa romana, che con Sinisa ha avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dušan e Nicholas.

Famiglia-Sinisa-Mihajlovic

E ci sono loro, tutti insieme (manca solo il primo figlio, nato da una precedente relazione di Mihajlovic), nella foto che è stata più commentata ora che il tragico epilogo di una storia comunque bellissima è arrivato.

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State tranquilli… Nel nostro paese non succede!

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CAMPOFR


PULIZIA STRAORDINARIA CADITOIE CENTRO ABITATO!!!

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DELIA – L’Amministrazione Bancheri continua a lavorare senza sosta nell’interesse dei Cittadini.

DEL PULIZIA

Con l’approssimarsi della stagione invernale abbiamo voluto effettuare la pulizia straordinaria delle caditoie del nostro paese e come sempre ci siamo attivati con tempestività e competenza. Un ringraziamento all’assessore Carmelo Alessi per il prezioso contributo!!!

Il SindacoGianfilippo Bancheri

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I modi di dire sul mangiare degli antichi siciliani

Anna Citta

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cuNel nostro dialetto abbiamo tanti modi di dire e molti si legano al termine ‘mangiare o manciare’, sempre per questo attaccamento viscerale dei siciliani con il cibo.

Alcuni esempi tipici li ricordiamo insieme:

Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si máncia! Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagnarsela.

Cù máncia fa muddrìchi (Chi mangia produce molliche). Chi agisce, necessariamente lascia tracce o fa errori

Cù mi rùna a manciàri, m’è patri! (o lu chiamu me’ patri)! Chi mi dà da mangiare mi è padre, lo chiamo (lo rispetto come fosse) mio padre!

Cù va a mànnara, mancia ricotta! Chi va all’ovile, mangia ricotta ossia chi ha buone frequentazioni finisce con il trarne vantaggi.

Máncia r’u to’ màngiari; e r’u to’ saziatìnni! Mangia del tuo mangiare e del tuo saziatene. Limitati al tuo ambito e accontèntati invece di andare appresso ad illusioni o false, pericolose prospettive.

Máncia pani a trarimièntu ossia fannullone che si lascia mantenere dai familiari;

Manciàri maccarrùna ‘n testa a unu ossia essere più furbo o più esperto in qualche campo rispetto a qualcuno.

E per finire:

Unu chi ‘un máncia p’un cacàri si dice di un tizio così spilorcio che, pur di non cedere niente del suo, preferisce piuttosto non mangiare.

E voi ne conoscete altri?

Buona giornata amici e parenti, piccole curiosità di un mondo che cambia!

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babbocomune

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