I Comuni, entro il 30 settembre, dovranno votare il “Regolamento edilizio tipo”
La recente approvazione, da parte del presidente della Regione siciliana, con il decreto 531 del 20 maggio 2022, di un Regolamento edilizio tipo regionale ed il conseguente obbligo di recepimento, ha posto ai Comuni siciliani “la necessità di deliberare su un tema di grande rilevanza per l’economia di ciascun comune”.
Lo scrive il Centro Regionali Studi Urbanistici (CeRSU) costituitosi lo scorso anno per iniziativa della Consulta degli Ingegneri di Sicilia.
Secondo il centro studi l’imminente scadenza del primo termine perentorio fissato dal decreto al primo ottobre 2022 pone infatti ciascun comune siciliano nella necessità di decidere sulle iniziative da intraprendere, tenendo conto che, non adottando alcun provvedimento esplicito entro la fine del mese di settembre, “le disposizioni del Regolamento edilizio tipo regionale prevarranno comunque sulle norme dei Regolamenti edilizi comunali vigenti, di fatto sostituendoli”.
Il Regolamento tipo come “codice di pratica”
Su questo tema è intervenuto il presidente del CeRSU, il professor Giuseppe Trombino.
“Per indirizzare l’attività dei Comuni in questa delicata fase di passaggio alla nuova regolamentazione, ma più in generale per sottolineare il nuovo ruolo che la legislazione urbanistica vigente, con la L.R. 19/2020, ha assegnato al Regolamento edilizio comunale, il CeRSU ha elaborato un documento di Linee guida, che è stato offerto alla valutazione di quanti sono impegnati nell’attività di progettazione dei nuovi Regolamenti edilizi comunali”, spiega.
Questo strumento infatti, da semplice raccolta di disposizioni regolamentari riguardanti l’edilizia, può assumere anche le caratteristiche di un “codice di pratica”, ovvero uno strumento orientato a garantire appropriati livelli qualitativi degli interventi edilizi, soprattutto di recupero, fornendo indirizzi metodologici sotto forma di protocolli operativi da adottare per affrontare le problematiche legate all’intervento edilizio. Il codice di pratica tende a responsabilizzare il professionista rispetto alle specifiche necessità dettate dal contesto e, pur lasciandogli la possibilità di personalizzare il progetto, definisce le opportune strategie di intervento orientando l’appropriatezza delle scelte materiche, tecnologiche e tipologiche.
Per i consigli comunali c’è tempo fino a fine settembre
Dunque entro il primo ottobre i Comuni possono approvare, con provvedimento consiliare, il Regolamento edilizio tipo regionale, ovvero anche introdurvi integrazioni necessarie per adattarne il contenuto “alle specifiche caratteristiche locali”.
Successivamente potranno ancora farlo, ma determinando di fatto un periodo transitorio nel quale potrebbero verificarsi disfunzioni e gravi incertezze applicative sia per i professionisti esterni che per gli uffici tecnici comunali, dovute all’entrata in vigore delle nuove norme regolamentari non ancora adeguate alle specifiche caratteristiche locali e senza alcuna continuità con la previgente regolamentazione.
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D.P. 531- GAB con allegato Regolamento Edilizio Unico