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Archive for 30 agosto 2021

Prima i rifiuti e i continui distacchi elettrici a Noto, adesso le quasi mille bare al cimitero dei Rotoli a Palermo.


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Mille morti non riposano in pace. Palermo va a rotoli. Selvaggia Lucarelli: «Non posso credere a quello che vedo»

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Selvaggia Lucarelli continua il suo tour fra le bellezze e gli orrori della Sicilia. Mantenendo una promessa fatta ai suoi follower, l’influencer italiana ha visitato oggi il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo.

Un camposanto al centro di un’emergenza da oltre un anno e mezzo e nel quale 920 salme sono in attesa di una degna sepoltura.

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Selvaggia Lucarelli tra le bare insepolte dei Rotoli: «Non posso credere a quello che vedo» | La Sicilia

«A Palermo, leggenda vuole che nel 1625 la peste sia stata sconfitta da Santa Rosalia. Le sue ossa, ritrovate sul Monte Pellegrino, furono portate in processione e l’epidemia che aveva ucciso 10 000 persone in città, dopo poco terminò. Quei morti, in tutta fretta, venivano “inumati nudi come cani sotto la calce vergine”, qualcuno disse per protestare contro la disumanità con cui si conteneva la peste a Palermo».

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Gli sfascia-panchine

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Non sarà stata la panchina più bella del mondo…

del

…ma ridurla così è da PORCI!!!

Questa mattina visioneremo le telecamere di video sorveglianza e convocheremo queste persone “educatissime” per poterle guardare negli occhi prima di elevare loro le relative sanzioni.

Il Sindaco – Gianfilippo Bancheri

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Il dio si traveste…

Il dio si traveste…

Paolo Ivan Tona

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1200px-Tonnerre_de_ZeusCesare, se salendo le scale, qualche volta,

che ti portano al seggio imperiale,

non sprezzare il mendicante che ti porge un foglio

a volte Zeus si traveste di nulla

per definire i suoi atti divini

sta attento, Cesare, leggi quel messaggio

già Bruto e Cassio hanno la mano sulla daga…

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Addio a “nonna Marietta”, a 112 anni era la donna più longeva d’Italia

Marta Furnari

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nonPIAZZA ARMERINA.

Sarà salutata oggi pomeriggio nella Basilica Cattedrale di Piazza Armerina all’ombra della quale ha vissuto per tanti anni, ben 112, Maria Oliva la nonna dei piazzesi e di tutti gli italiani che lo scorso anno con la sua longevità aveva conquistato il titolo di “Decana d’Italia”.

Maria Oliva non ce l’ha fatta a tagliare il traguardo dei 113 anni e si è spenta lo scorso venerdì sera nella casa di via Crescimanno, nello storico quartiere Monte Mira a due passi dalla cattedrale armerina, dove era accudita dalla figlia Nunzia.

Con “nonna Marietta” come era chiamata dai piazzesi se ne va un importante spaccato di storia. Maria era nata il 12 aprile 1909 ma registrata all’anagrafe il 16 aprile – primogenita di Giuseppe Oliva e di Giuseppa Barbarotto, cresciuta insieme a tre sorelle e tre fratelli a 18 anni aveva sposato Filippo Catalano, agricoltore, morto 56 anni fa, da cui aveva avuto 8 figli che l’hanno resa nonna di 24 nipoti, a cui si sono aggiunti numerosi pronipoti e trisnipoti – ha vissuto la monarchia in Italia, la Prima guerra mondiale, il biennio rosso, la “Spagnola”, la dittatura, il fascismo, la Seconda guerra mondiale, il referendum storico d’Italia monarchia o repubblica, la costituzione, il boom economico, l’arrivo della tecnologia, e si è ritrovata a vivere anche la pandemia da Covid 19.

«Mi mancherà la sua tenacia e il suo coraggio di vivere, era un donna dura ma anche ironica, forte e seria» dice Denny Catalano uno dei pronipoti, molto legato alla bisnonna che andava a trovare ogni volta che da Torino rientrava a Piazza Armerina: «L’ultimo saluto la scorsa settimana, mi ha riconosciuto era lucida e mi ha augurato buon viaggio. Forse il caldo di questa estate le è stato fatale».

«Nonna Maria negli ultimi 12 anni era salita alla ribalta delle cronache nazionali per la sua longevità, e a Piazza erano accorse tutte le emittenti nazionali, in tanti le chiedevano qual era la sua ricetta, lei rispondeva “le verdure del mio orto” – dice Filippo Rausa presidente del comitato quartiere Monte Mira – Già da domani passare dalla via Crescimanno non sarà più la stessa cosa, quanti transitavamo di lì, eravamo soliti in prossimità della sua abitazione e del balconcino dove si affacciava, alzare gli occhi per cercare il suo sguardo, e sollevare la mano per salutarla affettuosamente.

Con la dipartita di nonna Maria si chiude anche un capitolo di storia, di una generazione legata alle tradizioni, alla cultura dagli inizi del 1900 attraversando due guerre per giungere ai giorni nostri»

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UN PO’ DI RELAX


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La CICLINA è:

250px-Protein_PLK1_PDB_1q4k.

  1. Un antenato della bicicletta?

  2. Un pezzo della macchina da presa?

  3. Una proteina?

(altro…)

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