Il passaggio a Zona Gialla deve suonare come un campanello d’allarme
La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno.
È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi.
Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme. Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid19 sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico.
Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi?
La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale.
DA LUNEDI’ LA SICILIA IN ZONA GIALLA
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I motivi sono presto spiegati , abbiamo superato le 3 soglie previste per restare in zona bianca :
- Incidenza settimanale >50 contagi ogni 100.000 (siamo a 201)
- Occupazione area medica >15% (siamo al 20.4%)
- Occupazione terapie intensive >10% (siamo all’11%)
Sul primo dato bisogna fare molta attenzione, perché è già superiore al limite previsto per andare in zona arancione (incidenza >150 su 100.000). Gli altri due dati sono distanti al momento (rispettivamente 30% e 20%), ma con questi ritmi rischieremmo la zona arancione fra 3 settimane.


Le mascherine devono essere indossate SEMPRE , anche all’aperto. Gli unici a essere esentati sono i bambini sotto i 6 anni, le persone con invalidità o patologie incompatibili con la mascherina e gli operatori che non possono indossarla perché impedirebbe loro di assistere una persona (per esempio: chi debba interloquire con persona non udente).