L’Asp di Caltanissetta ha tracciato la geografia della Sanità attraverso i posti vacanti in organico. Mancano all’appello 1.764 figure.
L.M.
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L’emergenza Coronavirus ha fatto emergere le tante criticità negli organici in ambito sanitario. I tagli della spesa degli ultimi anni, hanno avuto gravi ripercussioni in tutte le strutture ospedaliere e territoriali dove i concorsi non si celebrano da anni. Nell’ultimo decennio le assunzioni a tempo indeterminato che si sono registrate all’Asp di Caltanissetta, sono avvenute prevalentemente attraverso la stabilizzazione dei precari.
Tutti quei concorsi per le figure mediche, banditi nel 2018, si stanno sbloccando adesso e presto sul comparto medico ci dovrebbe essere una scopertura relativamente limitata. Situazione ben diversa per il comparto dove mancano all’appello infermieri, operatori sanitari e tecnici.
I tagli che l’Asp di Caltanissetta ha registrato sei anni fa hanno bloccato e di gran lunga la macchina organizzativa.
Adesso i vertici dell’Asp nissena, dopo le assunzioni effettuate con l’emergenza pandemica, hanno fatto il punto sul personale per programmare i prossimi concorsi così come ha sollecitato in una recente riunione con i vertici delle
aziende sanitarie l’assessore regionale Ruggero Razza.
I posti vacanti nell’intera azienda sanitaria provinciale sono 1.764. In dettaglio mancano oltre mille medici (esattamente 1.022), 719 tra operatori sanitari, amministrativi, infermieri e tecnici e 23 tra le tante altre figure presenti nella macchina sanitaria. Per ricoprire la gran parte di queste figure vacanti inevitabile sarà il ricorso ai concorsi pubblici (molti dei quali sono in itinere) dopo aver tentato la carta della mobilità.
Con la delibera approvata nei giorni scorsi il management dell’Asp (manager Alessandro Caltagirone, direttore sanitario Marcella Santino, direttore amministrativo Pietro Genovese) ha tracciato la linea per il prossimo triennio dopo gli incontri che si sono susseguiti anche in assessorato con le organizzazioni sindacali.
Far partire la macchina dei concorsi nella sanità pubblica rappresenta sicuramente una boccata d’ossigeno per il territorio ed anche le province limitrofe.
Ora bisogna attendere che l’atto deliberativo venga trasformato in bandi pubblici per i concorsi.
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