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Archive for 18 luglio 2021

Seconda uscita a Milena con il gruppo di San Cataldo stavolta visita al villaggio Robba Maaru

Gaetano Cipolla

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Il gruppo sancataldese comincia la salita che porta a Robba Maaru

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La scalata verso il punto più alto, tra rovine e crolli

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Una foto ricordo prima di lasciare uno dei belvederi più belli di Milena

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«Inserire nel Piano il finanziamento del Ponte»

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ponte_sullo_stretto_progetto_web--400x300REGGIO CALABRIA.

Il Ponte sullo Stretto deve essere il nodo centrale della strategia di rilancio del Paese, che deve partire dalla Sicilia come hub europeo delle merci e dell’energia nel Mediterraneo.
Per questo l’infrastruttura va inserita nel Fondone che finanzia le opere complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza. È il messaggio che l’Associazione Europea del Mediterraneo ha inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Mario Draghi e ai ministri competenti, al termine di un convegno svoltosi nella sede della città metropolitana di Reggio Calabria.

L’Aem ha anche chiesto l’istituzione «della Macroregione del Mediterraneo, peraltro prevista dallo stesso Parlamento europeo sin dal 2012, iniziativa che non comporta impegno di spesa, mentre potrebbe coordinare e calamitare risorse».
poL’Aem, che ha condiviso e fatto proprio il “Progetto di Sistema” elaborato da Svimez, Animi, Cnim e Arge, presentato lo scorso 6 maggio al Capo dello Stato ed inviato al governo, ha condiviso anche il documento sottoscritto il 4 giugno
dalle due Regioni Calabria e Sicilia

«che, in sintonia con un punto essenziale del Progetto di Sistema, motiva il parere condizionato al “Pnrr” espresso in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 3 giugno, che ha subordinato ogni deliberazione in merito alla creazione del Fondo complementare a valere sul Fondo sviluppo e coesione “all’accoglimento degli emendamenti e delle considerazioni indicate nel documento approvato”».

In sostanza, le Regioni Siciliana e Calabria, «richiamandosi alle posizioni della Conferenza e delle competenti Commissioni parlamentari», ribadiscono la «imprescindibile esigenza di inserire la realizzazione del Ponte sullo
Stretto di Messina tra le norme della recente legge numero 59 del 6 maggio scorso con un esplicito, formale impegno del governo nazionale a realizzare il Ponte sullo Stretto con risorse aggiuntive.

Ciò in conformità a quanto precisato nel suddetto parere del 3 giugno 2021per il quale la realizzazione del Ponte assume carattere di assoluta priorità, da inserire tra i progetti del “Pnrr” e del Fondo complementare in quanto opera europea essenziale per realizzare la Missione numero 3 del “Recovery Plan”, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” e la Missione numero 5 “Inclusione e Coesione”».

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msIl documento inviato a Mattarella, a Draghi e al governo conclude con l’auspicio dei presidenti di Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Nino Spirlì, che «in ragione della rilevanza strategica, nazionale ed europea, del Ponte sullo Stretto di Messina, la questione possa avere soluzione compositiva sul piano politico-istituzionale».

Infine, l’appello dell’Aem: «È ormai tempo di assumere impegni formali provvedendo al finanziamento con atto governativo immediatamente successivo».

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PROPOSTA DELL’ASSESSORE REGIONALE SAMONA’


«Un giusto omaggio intitolare l’aula bunker ad Alfonso Giordano»

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ag1«Condivido l’idea, lanciata da Aldo Sarullo, di intitolare l’aula bunker di Palermo ad Alfonso Giordano. Sarebbe un bel gesto nei confronti di un siciliano che tanto ha contribuito, in modo importante, all’affermazione della giustizia e alla lotta alla mafia».

A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà (Lega) che ricorda l’impegno di Giordano «lontano dai riflettori, salvo quando questi erano imposti dall’importanza del servizio reso. Un modo di essere, uno stile, il suo, così diverso, nei comportamenti e nel pensiero, da certi ambienti spasmodicamente votati alla ricerca di visibilità – anche grazie a un’immaginaria antimafia spesso usata da taluni quale mezzo di autopromozione – da sembrare a volte un uomo di un altro mondo e di un altro tempo.

Intitolargli l’Aula bunker dell’Ucciardone – prosegue l’assessore Samonà – sarebbe un modo per onorare anche quei tanti servitori dello Stato, che mettono a repentaglio la loro vita e quella dei loro cari, per fare il proprio dovere al servizio delle Istituzioni».

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Un ritratto per ricordare Camilleri in occasione del secondo anniversario della morte dello scrittore Andrea Camilleri, avvenuta a Roma il 17 luglio 2019.

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BCsicilia, sede di Mussomeli, in collaborazione con il Comune vuole ricordare l’inventore del commissario Montalbano con un ritratto realizzato dall’artista Peppe Piccica.

Il pannello installato in piazzetta Firenze, poco distante dal busto bronzeo di Paolo Emiliani Giudici, letterato mussomelese, autore della prima Storia della Letteratura Italiana.

L’inaugurazione sabato alle ore 18,30 presentata da Rita La Monica, presidente della Sezione locale di BCsicilia.
Interventuti il sindaco Giuseppe Catania, lo scrittore Roberto Mistretta e l’artista Peppe Piccica.

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A Villalba l’auto si ribalta e un anziano resta ferito

c.b.)

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villalSpettacolare incidente la cui dinamica è da accertare l’altra mattina in piazza.

L’auto guidata da un anziano automobilista che abita nei pressi della chiesa Madre, per motivi ancora da chiarire, si è catapultata nella sottostante strada. Il conducente ha riportato contusioni e ferite varie.

Fortunatamente nella strada non c’erano pedoni in transito. Pochi istanti prima una donna aveva attraversato quella stessa strada.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli operatori del 118 e i carabinieri per prestare i primi soccorsi e ricostruire la dinamica dell’accaduto. Sul posto è arrivata anche l’eliambulanza che ha trasportato l’anziano cosciente, all’ospedale di Caltanissetta per le cure del caso.

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Iniziativa della Fondazione Sicana. In piazza Marconi un “armadietto” per la condivisione gratuita dei libri. Il presidente della Bcc Giuseppe Di Forti: «Vogliamo fornire stimoli culturali alle nuove generazioni»


Inaugurato il primo “Book sharing” della città di Caltanissetta

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bookIn piazza Marconi nasce il primo Book sharing di Caltanissetta. L’iniziativa è della neonata Fondazione Sicana, unitamente alla Banca Sicana, che così rende il suo primo servizio alla città.
Ieri, infatti, nell’ingresso laterale della stessa banca è stato inaugurato un punto di condivisione dei libri.

In pratica la struttura del preesistente bancomat recentemente trasferito nell’area-self in Corso Vittorio Emanuele è stata riconvertita in un armadietto contenente decine di libri di varia tipologia. I cittadini potranno recarsi a qualsiasi ora e, gratuitamente e senza alcuna formalità, prelevare un libro con l’unico vincolo (morale) di depositarne contestualmente un altro.

L’iniziativa vede coinvolte tutte le librerie ed i principali editori della città che hanno fornito la dotazione iniziale e riassortiranno periodicamente l’armadietto, in modo da rendere variegata la scelta e alta la qualità dei titoli. Collaborano le librerie Lachina, Sciascia, Ubik, Paoline, oltre a Lussografica, Paruzzo Editore e la Società Nissena di Storia Patria.

R (2)“L’iniziativa, voluta dai consigli di amministrazione della Banca e della Fondazione” – dice il presidente Giuseppe Di Forti – arriva nell’anno in cui Caltanissetta ha rimontato la classifica culturale sfiorando il titolo di “Capitale nazionale del Libro” e vuole con semplicità fornire stimoli culturali alle nuove generazioni avvicinandole senza oneri alla lettura.

La libera circolazione del libro fornisce uno strumento molto incentivante per chi non ha grandi budget mensili da destinare all’acquisto di libri, mentre l’obbligo morale di effettuare uno scambio in assoluta autonomia è educazione civica. Auspichiamo che l’iniziativa sia di esempio per altri e, quindi, che essa sia replicata in altri spazi urbani della città. Ci piace pensare ad un ritorno di Caltanissetta alla vivacità culturale di un tempo”.

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La Costituzione di Sicilia del 1812 fu lo statuto costituzionale adottato quell’anno nel Regno di Sicilia dal reggente Francesco di Borbone come risposta alla rivolta scoppiata nell’isola e all’avanzata napoleonica.

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R (3)Fu per merito di Lord William Bentinck, passato in Sicilia nel 1811, come comandante delle forze inglesi dell’isola e come ambasciatore, se la situazione non precipitò.

Il Bentinck , convinto sostenitore dei principî liberali, intervenne nel conflitto già aperto fra monarchia e aristocrazia costituzionale, a vantaggio di quest’ultima. Così nel gennaio 1812 invitò Ferdinando ad abbandonare il governo e nominò suo figlio Francesco “Vicario generale in Sicilia“.

Al giovane rampollo venne accostato un governo esclusivamente siciliano presieduto da un consigliere di Stato anziano (una sorta di primo ministro). L’attribuzione del comando militare andò allo stesso Bentinck. Obiettivo fondamentale fu la ratifica di una nuova costituzione, che fu promulgata il 12 luglio 1812 sul modello inglese, adattato alle esigenze locali.

Le dodici basi o principi generali, dopo la loro approvazione da parte del parlamento, furono sottoposte al re, che, pur molto lontano dall’entusiasmarsene, fu costretto ad accettarle. Questa costituzione comunque presentava un limite di fondo: non era stata dettata dalle trasformzazioni socioeconomiche del paese, ma impostata su un modello straniero e destinata a durare sino a quando non sarebbe venuto meno il sostegno della forza militare inglese e ad essere abolita subito dopo la partenza delle truppe.

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE.
L’eclissi di Napoleone aprì la strada alla “restaurazione”. 

Dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 si riunì il Congresso di Vienna dove le potenze vincitrici rifondarono l’Europa secondo i principi di legittimità e di equilibrio, pertanto i monarchi europei furono reinsidiati sui troni che avevano perduto durante l’epoca napoleonica, e così Ferdinando riottenne il Regno di Napoli che aveva perduto nel 1806.

OIP (1)SI FORMA IL REGNO DELLE DUE SICILIE 1816
Tornato a Napoli dopo la caduta di Gioacchino Murat, il sovrano, l’8 dicembre 1816, unì il regno continentale a quello siciliano e 
istituì, così, il Regno delle Due Sicilie, assumendo il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie.
Da quel giorno non convocò più il Parlamento siciliano che fu sostituito dal governo con sede a Napoli nuova capitale del Regno. Si ebbe così una “monarchia amministrativa”.

L’8 dicembre del 1816 rappresentò quindi l’atto di nascita di un nuovo organismo statuale, che inglobava in sè i due regli di Sicilia e di Napoli, assolutamente indipendenti fin dal 1282 e nello stesso tempo la fine anche giuridica della “Contea di Modica”, cioè del più grande stato feudale della Sicilia dell’antico regime.

LA RIFORMA AMMINISTRATIVA.
La costituzione siciliana del 1812 resse finchè la Sicilia fu occupata dagli inglesi, ma con la nuova situazione che si era creata, anche senza una formale abrogazione, cadde disapplicata ed il diritto pubblico e privato partenopeo fu proclamato ed esteso anche alla Sicilia. 

Venne creato l’istituto del “Luogotenente Generale“, organo questo che avrebbe dovuto dirigere l’amministrazione governativa nella parte dei reali domini nella quale il Sovrano non avesse la propria residenza. A governare la Sicilia fu nominato come luogotenente Francesco, figlio del re.
La riforma amministrativa realizzava una razionalizzazione ed una omologazione dell’apparato statale periferico ponendo fine ai particolarismi locali che avevano caratterizzato le società dell’antico regime.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,30-34

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RIn quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.
Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.
Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.
Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

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