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Archive for 16 luglio 2021

Il senso inverso di Peppe per la lingua italiana a lui straniera. Purtroppo

ENZO TRANTINO
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lsLo chiamavano “Peppe ‘u tistuni”, e non per una particolare conformazione anomala del cranio, quanto per la convulsiva, petulante, molesta curiosità che manifestava per la lingua italiana, lui che si era fermato alla “licenza della quinta elementare”. E dire che ne aveva fatta di strada all’estero.

Emigrato con la famiglia a soli dieci anni in Germania, trovò subito un’occupazione prima precaria, poi definitiva, al Consolato italiano della capitale, per essersi mostrato disponibile, incurante di orari – «questo lavoro è tutto straordinario» era l’orgoglioso commento che opponeva agli altri impiegati – pronto a recepire ogni miglioramento della sua modesta cultura di base.

Ma il suo dramma erano gli avverbi. Una maledizione. Incespicava in essi, li citava a sproposito, trovando però un astuto piano di fuga; parlava sufficientemente bene la lingua tedesca, e questo lo salvava, perché evitava la lingua madre, così giustificandosi: «quando ti trovi in un Paese diverso dal tuo, hai il dovere di uniformarti». Sembrava una massima quella convinzione, anche perché non conteneva avverbi.
Fece però l’errore di investire, assieme ai tre fratelli, che vantavano Peppe come “vice console”, risparmi e diversi guadagni in borsa, su orti e case nel paesello d’origine, a cavallo tra la provincia di Catania e Ragusa.
Perché l’errore, se le proprietà affittate per l’uso, fruttavano più degli interessi bancari? Per le ragioni che dovendo controllare “con l’occhio del padrone”, per le ferie di agosto tornava nell’antica casa, irriconoscibile per le tante migliorie che vi aveva apportato, anche con il contributo dei fratelli.

I genitori erano morti in terra straniera, però «spendendo un occhio», li vollero tumulati nella bella cappella di famiglia che avevano fatto costruire al cimitero. Tornando doveva perciò ricorrere alla lingua di origine, con l’incubo di quei maledetti avverbi. Durante la prima visita, andò in caserma per portare a comandante e militi specialità tedesche. Quando il maresciallo gli chiese cordialmente «sappiamo che lei ha fatto una bella carriera in Consolato», lui, forse per modestia – pentendosi dopo – cadde nella trappola, rispondendo «Purtroppo».

Nella sua testa, anzi nel suo “testone”voleva significare “malgrado tutto”, così volendo sintetizzare i sacrifici iniziali. L’esito fu un commento velenoso di Santino, il falegname, che stava sistemando un mobile nell’ufficio del comandante.
Riferì al circolo degli operai: «Le risate continuano ancora». Il presidente, invece e benevolmente, chiuse il pettegolezzo con un saggio commento: «Per Peppe l’italiano è quasi una lingua straniera. Ne parla un’altra. Quindi, non c’è da meravigliarsi».

Ma i “vitelloni” locali, studenti universitari “fuori corso” e soggetti vari intossicati dall’invidia, prepararono l’agguato.
Convinsero quel brav’uomo del sindaco a conferire diploma e medaglia a un «cittadino esemplare che aveva onorato all’estero la terra d’origine». Sembrava una pensata innocente e giusta, e tale era per il cavaliere Santoro, il sindaco, ma dietro c’era la bava di un reggimento di vipere, quelli che non avendo nulla di positivo da vantare, non perdonavano il successo altrui.
Studiarono, quindi, tramite un’emittente locale per maggiore diffusione, una trasmissione in diretta dell’evento, perché tale era per un paesino di trentamila abitanti. Dopo discorsi e “testimonianze”, il maestro Santuccio, vecchio insegnante elementare di Peppe, si spinse a spiegare «il riscatto della ingiuria apparente: tistuni».

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Aix les Bains: rimpatriata attorno una statua

stefaniniChrist Stefanini
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Sabato sera alla spiaggia d’Aix les Bains il sindaco Renaud Beretti accompagnato da Sophie Petit Guillaume assessore alla vita associativa e Esther Potin consigliere delegata alla relazioni internazionali e gemellaggi, hanno accolto una delegazione siciliana del comune di Milena guidata dal sindaco Claudio Cipolla e dell’assessore Salvatore Carlino, con Giuseppe Vitellaro e Armando Vitello.
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Questi simpatici incontri sono stati organizzati per decidere le ultime modalità in vista della posa, prevista per il 1° agosto, della statua realizzata in marmo dall’artista scultore Joseph Tona. Una nuova base è stata costruita a Milena al centro di piazza Aix les Bains.
Per tutta la sua vita Joseph ha avuto un legame affettivo per il suo paese di nascita, ma allo stesso modo pure per Aix les Bains, la sua città di residenza. Ed è attraverso la scultura che ha voluto esprimere la sua riconoscenza.
statua gemellaggio prog.
Dopo la scultura della Sicilia collocata davanti la stazione ferroviaria d’Aix les Bains, su richieta del Comune di Milena, ha scolpito un gruppo marmoreo di grandi dimensioni che sarà collocato nella piazza Aix les Bains di Milena.
Partendo da un blocco di marmo di Carrara, l’artista ha realizzato una simbolica famiglia composta da padre, madre con davanti figlio e figlia.
La scultura poggia su una base di 2 tonnellate realizzata in granito kinawa del Brasile.

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Milena, interrogazione per la lapide dei Lanza esposta senza restauro

Carmelo Locurto

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lapide 1905La storica lapide dedicata al Principe Lanza di Scalea nel 1905 è finita al centro di un’interrogazione consiliare che il gruppo di minoranza “Milena Domani” (di cui fanno parte Alfonso Cipolla, Angela Falcone, Maria Carmela Ferlisi e Maria Giulia Provenzano) ha rivolto al sindaco, all’assessore comunale alla cultura e, per conoscenza, ha inviato alla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta e all’assessore regionale ai Beni Culturali.

«Abbiamo accolto positivamente la notizia – si legge nell’interrogazione – che, in seguito ad un video registrato e diffuso da una locale associazione, la lapide marmorea in oggetto, dopo 23 anni di sosta nei magazzini comunali, sia stata finalmente recuperata in questi giorni e trasferita presso la Biblioteca comunale dove attualmente è esposta».

Il gruppo consiliare ha sottolineato: «La lapide è particolarmente preziosa perché testimonianza storica di un periodo risalente ai Fasci Siciliani, quando i contadini intrapresero una lunga lotta contro le angherie padronali che provocò una dura repressione contro questo movimento di operai, braccianti e mezzadri».

museo antiquarium petix

Milena – Museo Antiquarium “Arturo Petix

La lapide commemorativa, oltre a testimoniare la denominazione di quando Milena si chiamava Milocca, si riferisce al periodo storico delle lotte contadine avvenute al tempo dei Fasci Siciliani animate a Milena da Giuseppe Cannella che guidò i contadini nella lotta che culminò con la celebre “Rivolta delle donne di Milocca”.

La minoranza ha quindi chiesto al sindaco, «se prima di esporre la lapide intende provvedere a un opportuno restauro», e anche se «tale lapide debba continuare a permanere nella zona dell’ingresso della biblioteca e se non reputa meglio conservarla ed esporla dentro l’Antiquarium comunale dove sarebbe più visibile, fruibile e protetta».
Infine, la minoranza ha chiesto se abbia provveduto ad avvisare opportunamente la Soprintendenza.

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HimalayaLa valle dei fiori /Antonella Lopiano

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