L’on.le Michele Mancuso: “Entro la fine dell’estate al Longo si dovrà riaprire la Lungodegenza”.
Roberto Mistretta
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Riaprire la Lungodegenza entro l’estate e riattivare la Pediatria. Questo l’impegno preso dal parlamentare di Forza Italia, Michele Mancuso, che martedì ha visitato l’ospedale “Maria Immacolata-Longo” accompagnato dalle consigliere comunali di minoranza: Silvana Castiglione, Eugenia Costanzo, Giusy Munì. Con loro anche il direttore di presidio, Benedetto Trobia.
Onorevole, quale futuro per questo ospedale? Quali sono gli impegni che lei, deputato regionale di Milena, si sente di prendere con la cittadinanza del Vallone?
“Bisogna riaprire subito la Lungodegenza. Questo l’impegno che mi assumo e farò di tutto per rimettere in moto tale reparto il prima possibile. Martedì ho preso atto di questa ala dell’ospedale, nuovissima ma al buio, con le porte chiuse, e mi sono già attivato, col direttore aziendale, col direttore sanitario e col direttore di presidio. Ritengo che in un ospedale di periferia come quello del Vallone, la possibilità di ricovero per gli anziani in un reparto dedicato, diventa una questione di vitale necessità.
Abbiamo il grave problema della penuria di medici, ma bisognerà risolverlo e riaprire, perché facendo un lavoro di squadra ci sono le condizioni di riattivare la Lungodegenza, che ridarebbe lustro a un nosocomio di riferimento per le persone più bisognose dei vari paesi che vi ruotano attorno.
A questo si aggiunga la necessità inderogabile di riaprire anche la Pediatria. Un servizio attivo di Pediatria ambulatoriale all’interno dell’ospedale, permetterebbe alla tante famiglie disagiate che non possono permettersi pediatri a pagamento, di avere un punto di riferimento in loco; darebbe la possibilità ai bambini di essere seguiti. Queste sono le battaglie che intendo portare avanti e sulle quali possiamo insistere, a prescindere dai disagi oggettivi. Tuttavia, quando ci dicono che mancano i medici al punto che si vuole attingere alle graduatorie di altre Asp, bisogna pur tenerne conto.”
Tutto vero, ma lei ha dimostrato che le battaglie se si vuole, si vincono come è avvenuto lo scorso anno.

Ospedale Mussomeli M.M. Longo
“Si riferisce alla riapertura della Chirurgia e anche adesso dobbiamo fare di tutto per salvarla. So infatti che dopo essermi impegnato e speso in prima persona per farla riaprire, adesso è di nuovo a rischio chiusura, ma io farò
l’impossibile affinché si trovi una soluzione, perché alla fine basterebbe un bravo chirurgo per non farla chiudere. Noi dobbiamo scongiurare la chiusura delle porte. Per migliorare siamo sempre in tempo, ma se si chiude diventa pericoloso.
Lo abbiamo fatto la prima volta, facendo un quasi miracolo, e anche adesso vedremo di fare altrettanto. Ne ho già parlato con chi di dovere perché quello di Mussomeli è un ospedale gioiello, oltre che un’azienda attiva dal punto di vista economico. E nel caso si realizzasse la bellissima ipotesi di un polo universitario tra Caltanissetta ed Enna, quello di Mussomeli diventerebbe un polo di frontiera indispensabile.”
Sembra quasi che il sindaco di Mussomeli coi suoi comunicati critici sull’ospedale ne contesti la gestione e lei
senta la necessità di rintuzzarne gli attacchi, valorizzandone la gestione.
“Non è così. Io vivo la mia esperienza politica a servizio del territorio e mi rendo conto che tanti problemi si risolvono, o non si risolvono, per merito o per colpa dei sindaci. Non penso che il sindaco si debba accorgere solo dopo sei anni dei disagi dell’ospedale, perché non ne ha mai parlato finora.
Oggi, probabilmente, è venuto meno qualcosa nel rapporto tra lui e l’azienda sanitaria e quindi diventa paladino della difesa, ma di che cosa? L’ospedale è iper seguito, ma si deve confrontare con una problematica seria che è quella della mancanza di personale a livello regionale. Abbiamo avuto, nella sfortuna del Covid, la fortuna di inserire tanti giovani lavoratori che con il loro giovanile entusiasmo allietano anche quello che è un ambiente di sofferenza.
Oggi lamentarsi delle cose, solo per lamentarsi, non serve a niente. Le soluzioni deve trovarle l’Asp, qualunque essa sia e qualunque sia il rapporto con le istituzioni. Semmai le istituzioni devono fare in modo di toccare con mano e prendere atto, come ho fatto io con le consigliere comunali di minoranza, per verificare cosa l’istituzione può fare per l’ospedale. E tutto quello che si potrà fare, lo faremo. Detto questo, in tutta coscienza non penso di avere la necessità personale, politica e istituzionale di seguire quello che fa il sindaco Catania. Sono due strade diverse, ognuno fa il suo percorso che in politica non è detto che non si possano unire. Io lavoro ogni giorno per il territorio.
Abbiamo aperto la segreteria a Mussomeli e da deputato lavoro anche per il miglioramento della viabilità provinciale, ma ci rimango male quando altri si arrogano meriti che non gli competono, perché ci sono molte altre cose da migliorare nella propria città, a cominciare proprio dall’ospedale.”
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