L’erba “tinta” che divora i palloni e buca le gomme
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I genitori si sa sono iperprotettivi nei confronti dei figli. Specialmente nella fase di sviluppo che da bambini li porta a diventare adolescenti. Non piace alle mamme e ai papà che giochino al pallone o vadano in bici sulle strade per via dei pericoli del traffico veicolare.
Motivo per cui si sentono più tranquilli quando i ragazzini passano il loro tempo libero all’interno dello stadio comunale giocando al pallone o biciclettando sul terreno o anche sulle piste d’atletica ormai in disuso da decenni.
Campo di calcio sempre più simile ad un orto e piste d’atletica “ciclabili” ridotte in pessimo stato, comunque utilizzabili e protetti dall’invasione e dal traffico di macchine.
L’incuria però produce pessimi risultati e lascia spazio ad un vero e proprio nemico dei ragazzi, si tratta di un’erba infestante che si sviluppa sotto il terreno e invade sopra lo spazio che incontra. La forma delle sue spine ricorda il “tribolo” romano, un nome che è tutto un programma. Sono talmente pungenti da poter provocare seri danni ai frequentatori della struttura sportiva e anche ai loro mezzi di gioco “gonfiabili” che, letteralmente, bucano di mala maniera.
Quando, un’era fa, si partecipava ai campionati di calcio e nel campo sportivo si giocava al pallone, ci su un allenatore dei ragazzini che si lamentava perché l’amministrazione di quel tempo non provvedeva ad estirpare in modo definitivo l’erbaccia che letteralmente gli rompeva i palloni.
Tanti, uno dopo l’altro con danno anche economico per la sua squadra. Poche parole sulla pelle bucata dei ragazzi, forse perché si riparava da sola e non richiedeva spese.
Fu disposta l’aratura che poi venne ripetuta grazie all’impegno dei soliti volontari, di allora e di oggi, patiti del pallone e impegnati a promuovere il gioco del calcio tra le categorie giovanili. Da anni ormai non abbiamo più squadre di calcio e il campo si può seminare. Ma torniamo ad oggi che avere due squadre competitive ce lo sogniamo.
Oggi è successo che un ragazzino è ritornato triste a casa a piedi, con la bicicletta che aveva entrambe le ruote sgonfie, bucate.
I genitori hanno pensato che fosse stato a causa di chiodi o di pezzi di vetro presenti dentro lo stadio comunale.
Il padre si è recato sul posto e, indagando, ha scoperto e trovato l’arma del delitto, molto appuntita che ha bucato le gomme e le camere d’aria della bici del figlio.
Ha raccolto le spine e, ritornando a casa ha ringraziato Dio che non avesse colpito il figlio bucandogli qualche parte del corpo. Poi ci ha invitato a dare la notizia, che vi riportiamo.
Sia per mettere in guardia gli altri ragazzi dal pericolo e anche gli adulti che fanno sport all’interno dello stadio, sia per invitare l’Amministrazione comunale a provvedere a togliere ogni pericolo, com’è suo preciso dovere. Al più presto.
E ritorna il problema, dimenticato in un cassetto, dell’affidamento del campo di calcio e del calcetto direttamente ad una associazione sportiva locale che si prenda cura dei ragazzi e tenga in buon ordine le strutture senza farne pagare la frequenza a minorenni e inoccupati. Togliere i giovani dai pericoli della strada non ha prezzo, è una spesa sociale che ogni buona amministrazione deve mettere in bilancio.
Ma questo è compito della politica, di quella buona, quella che non guarda ai favori ma all’interesse comune. Speriamo bene. (altro…)