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Archive for 10 luglio 2021

L’erba “tinta” che divora i palloni e buca le gomme

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zsI genitori si sa sono iperprotettivi nei confronti dei figli. Specialmente nella fase di sviluppo che da bambini li porta a diventare adolescenti. Non piace alle mamme e ai papà che giochino al pallone o vadano in bici sulle strade per via dei pericoli del traffico veicolare.

Motivo per cui si sentono più tranquilli quando i ragazzini passano il loro tempo libero all’interno dello stadio comunale giocando al pallone o biciclettando sul terreno o anche sulle piste d’atletica ormai in disuso da decenni.

Campo di calcio sempre più simile ad un orto e piste d’atletica “ciclabili” ridotte in pessimo stato, comunque utilizzabili e protetti dall’invasione e dal traffico di macchine.

L’incuria però produce pessimi risultati e lascia spazio ad un vero e proprio nemico dei ragazzi, si tratta di un’erba infestante che si sviluppa sotto il terreno e invade sopra lo spazio che incontra. La forma delle sue spine ricorda il “tribolo” romano, un nome che è tutto un programma. Sono talmente pungenti da poter provocare seri danni ai frequentatori della struttura sportiva e anche ai loro mezzi di gioco “gonfiabili” che, letteralmente, bucano di mala maniera.

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Quando, un’era fa, si partecipava ai campionati di calcio e nel campo sportivo si giocava al pallone, ci su un allenatore dei ragazzini che si lamentava perché l’amministrazione di quel tempo non provvedeva ad estirpare in modo definitivo l’erbaccia che letteralmente gli rompeva i palloni.

Tanti, uno dopo l’altro con danno anche economico per la sua squadra. Poche parole sulla pelle bucata dei ragazzi, forse perché si riparava da sola e non richiedeva spese.

Fu disposta l’aratura che poi venne ripetuta grazie all’impegno dei soliti volontari, di allora e di oggi, patiti del pallone e impegnati a promuovere il gioco del calcio tra le categorie giovanili. Da anni ormai non abbiamo più squadre di calcio e il campo si può seminare. Ma torniamo ad oggi che avere due squadre competitive ce lo sogniamo.

R (1)Oggi è successo che un ragazzino è ritornato triste a casa a piedi, con la  bicicletta che aveva entrambe le ruote sgonfie, bucate.

I genitori hanno pensato che fosse stato a causa di chiodi o di pezzi di vetro presenti dentro lo stadio comunale.

Il padre si è recato sul posto e, indagando, ha scoperto e trovato l’arma del delitto, molto appuntita che ha bucato le gomme e le camere d’aria della bici del figlio.

spiHa raccolto le spine e, ritornando a casa ha ringraziato Dio che non avesse colpito il figlio bucandogli qualche parte del corpo. Poi ci ha invitato a dare la notizia, che vi riportiamo.

Sia per mettere in guardia gli altri ragazzi dal pericolo e anche gli adulti che fanno sport all’interno dello stadio, sia per invitare l’Amministrazione comunale a provvedere a togliere ogni pericolo, com’è suo preciso dovere. Al più presto.

E ritorna il problema, dimenticato in un cassetto, dell’affidamento del campo di calcio e del calcetto direttamente ad una associazione sportiva locale che si prenda cura dei ragazzi e tenga in buon ordine le strutture senza farne pagare la frequenza a minorenni e inoccupati. Togliere i giovani dai pericoli della strada non ha prezzo, è una spesa sociale che ogni buona amministrazione deve mettere in bilancio.

Ma questo è compito della politica, di quella buona, quella che non guarda ai favori ma all’interesse comune. Speriamo bene. (altro…)

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Il testa-coda di Lucio Greco è ben raccontato dal quotidiano on line Il Gazzettino dì Gela che nel titolo sintetizza tutta la vicenda: “Al mattino il sindaco capeggia la protesta, la sera accetta il contratto sulle 200 tonnellate di rifiuti a Timpazzo”.


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Tanto rumore per nulla? No, non tutto il male viene per nuocere!

Alfonso Cipolla – #DB

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geIl clamoroso flop del sit-in organizzato dal sindaco Greco (con la partecipazione straordinaria di Pd e M5s) mi auguro che rappresenti solo un incidente di percorso. Può capitare. Nella vita quotidiana come anche in politica. Ma certe volte l’incidente si potrebbe anche evitare se si guidasse con più prudenza e senza farsi distrarre dai  compagni di viaggio.

Finisce qui l’analogia sulle guide spericolate perché diverse sono le ripercussioni dell’errore quando questo ricade solo su se stessi o quando invece rischia di coinvolgere un’intera grande città che si ha la fortuna, l’onore e l’onere di amministrare.

Ci saranno conseguenze politiche sulla “strambata” del sindaco della città marinara? Non lo sappiamo oggi, ma in seguito ce lo racconterà con dovizia di particolari la cronaca locale.

The day after il sindaco è tenuto a fare un seria riflessione, il punto nave, se non vuole perdersi e affondare nel mare magnum della politica e apportare ulteriori conseguenze negative ai cittadini che amministra, molti dei quali non hanno compreso questo suo cavalcare le tigri a strisce giallo-rosse il cui interesse principale scoperto è fare demagogia, gli interessi di partito e lottare il governo regionale di cui sono oppositori in vista delle prossime regionali.

il-gazzettino-di-gela_palazzo-di-cittaIl sindaco Greco pensa davvero che uno scontro istituzionale tra il Comune e la Regione Siciliana possa produrre effetti positivi per Gela? O non ritiene piuttosto che la via migliore sia quella del rispetto e del confronto con il Presidente della Regione? E che sia opportuno lasciare lo scontro politico ai partiti?”.

L’augurio al sindaco e a tutti i gelesi è che, dopo essere uscito quasi indenne dal pauroso testa-coda, capisca dove ha sbagliato e cerchi in futuro di guidare la città con più attenzione scegliendo meglio sia i compagni di viaggio che la destinazione finale che è il bene comune. E che ai sit-in preferisca il confronto istituzionale.

Adesso torni sulla terra, sulla sua Gela, provi a ricucire i rapporti, rafforzi la maggioranza e la giunta, dialoghi con l’opposizione, pensi a governare la città, senza altre distrazioni e distorsioni. E, come la bellissima favola di Pinocchio, ci racconta e insegna si guardi dai compagni di viaggio, dal Gatto e dalla Volpe (e dai Grillini) che perseguono interessi diversi dall’unico e più grande obiettivo di ogni buona amministrazione: fare il bene dei cittadini. Gatti, volpi e grillini che dopo il testa-coda hanno già preso le distanze da Lucio Greco, sentendosi un po’ traditi e un po’ delusi per non essere risusciti a telecomandarlo.

mgUn motivo di riflessione in più per ritornare sulla via maestra del rapporto istituzionale con gli altri enti. Con la Regione Siciliana in particolare il cui Presidente – stia certo – non lo guarda come un avversario ma come un sindaco e un uomo stimabile con cui lavorare insieme per il bene di Gela e di tutta la Sicilia.

Non tenere mai conto delle diverse appartenenze politiche dei sindaci ma rispettare il loro importante ruolo, questo è l’approccio politico e lo stile del Presidente Nello Musumeci.

Il sindaco di Gela troverà anche nel commissario cittadino di #Diventerà Bellissima Michele Orlando e nel suo vice, l’imprenditore gelese Giuseppe Migliore, disponibilità all’ascolto e al confronto nell’esclusivo interesse di Gela.

Questo è il messaggio leale coerente del nostro Movimento convinto che un giorno la Sicilia diventerà bellissima (come la sognava Paolo Borsellino). E Gela, parte molto importante dell’Isola, non può restare esclusa da questo sogno.

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I CONTROLLI SERVONO E COME!

Tg4

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Variante-Delta-Covid-19-Solo Musumeci obbliga chi entra in Sicilia a fare il tampone.

In particolare sono obbligati a fare il tampone coloro che provengono da Spagna, Portogallo e Tunisia.

Si sono scoperti così tra l’aeroporto e il porto di Palermo ben 15 casi positivi alla variante delta del Covid tutti d’importanzione.

Una trentina in totale in tutta l’isola. Si tratta soprattutto giovani dai 19 ai 22 anni non controllati nel paese di origine al momento della partenza.

Ne ha parlato il Tg4.

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La “Statua della vita” diventa il simbolo di Campofranco, sarà restaurata e sistemata all’ingresso del paese

Gandolfo Maria Pepe

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campLa “Statua della vita” diventa il simbolo di Campofranco “paese per la vita”. Statua che verrà spostata e posizionata all’ingresso del paese, per dare il benvenuto a chiunque arriva a Campofranco.

Della statua purtroppo ben poco si sa, se non che è stata donata alla comunità di Campofranco dallo scultore Montemaggiore tra il 1975 ed il 1980. Una statua che rappresenta una donna, una mamma e una creatura, la sua bambina, ecco perché sarà intitolata “statua della vita”.

Non ci sono tante informazioni su questa scultura, se non dei ricordi degli amministratori di quegli anni.
La scelta di quel tempo fu di posizionare la statua nel cortile della scuola media, come testimonianza della fertilità. Gli agenti atmosferici hanno fatto il loro corso e dopo 40 anni la statua era parecchio usurata.

L’Amministrazione comunale ha deciso di farla restaurare e sistemarla in un posto più visibile e più a contatto con la comunità campofranchese. Uno sponsor si è assunto interamente l’onere di provvedere a restaurare la scultura. “La statua della vita – afferma il sindaco Rino Pitanza –diventerà il simbolo materiale di Campofranco, “paese per la vita”, intitolazione fatta l’anno scorso. Non soltanto “paese per la pace” ma anche per la vita e questa statua ne sarà il simbolo. Una donna, una mamma che si prende cura della propria figlia, della propria creatura, credo che sia la massima testimonianza di pace e di vita. La statua è bellissima, i lavori di restauro stanno per terminare e subito dopo lo posizioneremo all’ingresso del paese”.

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