PICADURA-DE-AVISPA8La puntura di ape o vespa.Come ricordato qui, le persone che in Italia vengono punte ogni anno da insetti sono oltre 5 milioni; ma, dichiara la dottoressa Maria Beatrice Bilò, coordinatrice di “Punto nel Vivo” e specialista in Allergologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, si stima che da 1 a 8 su 100 sviluppino una reazione allergica senza essere a conoscenza delle conseguenze.

Su MedicalFacts, Giorgia Protti, specialista di medicina interna, spiega che in caso di api e vespe il pungiglione e le sacche velenose possono «rimanere attaccati alla cute: in questo caso bisogna rimuoverli il prima possibile, avendo cura di non schiacciarli per non favorire la penetrazione del veleno», dice.

pchelka-zhaloLa cosa migliore da fare è dunque aiutarsi con una punta smussata (anche l’unghia, o una tessera, come una carta di credito) con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno.

Applicare, quindi, del ghiaccio. Per i casi più gravi, che hanno una zona cutanea interessata superiore ai 10 cm, «si può considerare l’assunzione di farmaci cortisonici per 3-5 giorni». Peggiore è la situazione delle reazioni anafilattiche sistemiche, con orticaria diffusa, gonfiore delle mucose, difficoltà a respirare, nausea, vomito, dolore addominale. «Se si sospetta questa condizione bisogna agire in fretta, perché la situazione di aggrava rapidamente. Se si dispone di adrenalina iniettabile bisogna somministrarla immediatamente a livello dei muscoli anteriori-laterali della coscia. Fondamentale è cercare soccorso medico il prima possibile».

R5d41c6c9ce61f2a77f7df5967f33cf37La puntura di tracina o medusa

Al mare, invece, è particolarmente dolorosa la puntura della tracina: si nasconde sotto la sabbia, dunque è facile che possa colpire i piedi.

In questo caso, spiega Mariangela Elefante, medico Fimmg, sempre su MedicalFacts, è necessario «mantenere la calma, immergere la parte colpita in acqua calda per 30/90 minuti», con l’acqua almeno a 45 gradi, «rimuovere eventuali spine con pinze e non a mani nude e pulire bene la ferita con acqua. Sono assolutamente da evitare rimedi fai da te».

medusaNel caso di punture di medusa, invece, bisogna uscire subito dall’acqua ed evitare di grattarsi e di sfregare la zona colpita.

«La miglior misura è la prevenzione», spiega Protti. I rimedi «chimici» tradizionalmente usati sono spesso fantasiosi: dall’aceto all’alcol, fino all’urina.

Come spiegato qui, tra le cose da fare ci sono lavare la parte colpita con acqua di mare, in modo da diluire la tossina non ancora penetrata (da evitare l’acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle nematocisti rimaste sulla pelle; cercare di pulire la pelle dai filamenti residui); per ridurre il dolore, fare impacchi di ghiaccio o applicare un analgesico (lidocaina).

In caso di sintomi allergici si può prendere un antistaminico.