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Archive for 2 giugno 2021

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Ruggero Razza torna al suo posto: è di nuovo l’assessore regionale alla Salute

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aaaaRuggero Razza è di nuovo l’assessore regionale alla Salute. Lo ha annunciato il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.

A un mese e mezzo circa dalle dimissioni annunciate dal ‘delfino politico’ del governatore, l’avvocato catanese torna al timone dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino.

Razza aveva annunciato le proprie dimissioni immediatamente dopo aver avuto la notizia dell’indagine sulla presunta falsificazione dei dati sulla diffusione della pandemia da coronavirus in Sicilia, partita dalla Procura di Trapani e poi trasferita per competenza a Palermo. Nel frattempo l’indagine si è ridimensionata, con la caduta delle accuse di falso legate al numero dei decessi per Covid in Sicilia.

“In queste settimane di interim – ha detto Musumeci – ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia.

Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore.

Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono”.

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awRiconferma di RuggeroRazza alla sanità nel governo Musumeci

Giusy Savarino
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Il ritorno di Ruggero Razza alla guida della sanità siciliana, chiesto non solo dal nostro gruppo parlamentare, dai nostri attivisti, ma anche dagli operatori sanitari e dalle sigle sindacali è la scelta migliore.
A mio avviso non si sarebbe dovuto dimettere, è stato un eccesso di educazione istituzionale, fatta nel tempo in cui anche i forcaioli cinquestelle si dicono pentiti di essere stati giustizialisti.
Ora si dovrà gestire sia la pandemia che programmare la prospettiva della rete ospedaliera e del sistema sanitario post covid e Ruggero conosce pure dove sono allocati i ripostigli negli ospedali siciliani!

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I consiglieri della Minoranza sono contrari allo spreco del denaro dei milenesi

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r3Iniziati i lavori per la costruzione della maxi rotonda che occuperà gran parte della piazza Aix-les-Bains e ridurrà la carreggiata della strada principale del nostro paese confinante che da doppio senso diventerà a senso unico.

Al centro della maxi rotonda verrà collocato un gruppo marmoreo ispirato all’Emigrazione, raffigurante una coppia con due giovani figli, realizzata dall’artista Joseph Tona egli stesso emigrato ad Aix-les-Bains in cerca di fortuna, che ha poi trovato.

Un’altra opera in marmo dello stesso artista raffigurante la nostra bella Sicilia, è stata donata alla municipalità di Aix-les-Bains, la quale l’ha fatto collocare in modo semplice e risparmioso sul marciapiede antistante la stazione ferroviaria, lì dove arrivavano i numerosi siciliani ben accolti dalla bella città della Savoia dal celebre lago naturale del Bourget.

statua gemellaggioLe contestazioni dei quattro consiglieri sono esclusivamente destinate alla rotonda che sarà realizzata dalla amministrazione comunale. Alfonso Cipolla, Angela Falcone, Maria Carmela Ferlisi e Maria Giulia Provenzano ritengono la maxi rotatoria esagerata e fonte di spreco di denaro pubblico. Inoltre la rotonda ruba spazio alla piazza e alla via principale confinante, e non risolve ma aggrava il problema del traffico.

Ma la critica più forte del gruppo “Milena Domani” è sulla spesa di ben 40 mila euro che molto probabilmente sarà superata a lavoro finito.

I consiglieri comunali, e non solo loro, ritengono non giustificata ed esagerata la spesa di 40 mila euro prelevati dai fondi comunali, cioé dalle tasche dei cittadini. Anche la maggior parte dei cittadini pensano e dicono che l’amministrazione abbia voluto strafare, così dimostrando scarso senso del risparmio.

Secondo la Minoranza si sarebbe dovuto costruire al centro di piazza Aix-les-Bains un semplice piedistallo, con funzione di rotatoria, su cui collocare il gruppo marmoreo.

Insomma non giustificano per niente la “grandeur” in salsa milenese dell’amministrazione comunale, faraonica e sprecona. E concludono che “Con 40 mila euro di denaro dei cittadini si sarebbe potuto e dovuto fare di più e di meglio”.

(altro…)

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Sapere che Brusca è, oggi, uomo libero lascia senza parole.

Nello Musumeci

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Sapere che Brusca è, oggi, uomo libero lascia senza parole.

La Legge è legge, si dirà.

Ma se una norma è palesemente sbagliata va cambiata.

Magari non potrà più servire per Brusca ma servirà almeno ad evitare un altro caso simile.

Di fronte agli “sconti” concessi a chi ha ordinato oltre cento omicidi, sia comunque serratissima la vigilanza.

Per scongiurare che la libertà barattata possa, Dio non voglia, fornirgli anche la più remota possibilità di tornare ad essere il mostro che è stato.

La scarcerazione di Brusca non solo è la resa della Stato italiano…

Sonia Alfano

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OIP (1)So già che le mie parole susciteranno stupore, ma ho sempre avuto l’esigenza di dire ciò che penso, anche quando il mio pensiero è stato controcorrente.

Anzi, in tal caso ho bisogno di dire ancora di più, perché le parole di chi afferma che questa scarcerazione non deve essere considerata come una sconfitta per lo stato italiano, ma come una vittoria, danno certezza che taluni “politici” non hanno lo spessore per rappresentare il popolo, e non sanno di cosa parlano. Sono là, semplicemente perché graziati dalla miopia di un popolo che ancora entra in cabina elettorale, con l’idea di di votare il meno peggio.

La scarcerazione di Brusca non solo è la resa della Stato italiano, la più grande evidenza che la politica italiana non vuole mettere in agenda la lotta alla mafia, ma è anche la più grande forma di ingiustizia.

E il fatto che la sua scarcerazione sia stata possibile grazie alla legge voluta da Falcone, non rende la cosa degna di comprensione o di silenzio.

brIl pentimento di Brusca, e di chiunque altro, non può in alcun modo sanare le barbarie compiute. Brusca, detto “u verru, u scannacristiani”, ha per l’appunto ucciso oltre 100 persone, tra cui un bambino di 13 anni, e il prezzo da pagare per tutto questo è di circa 26 anni di reclusione nel corso dei quali ha ottenuto ben 80 permessi premio!

Esattamente, un premio per ciò che ha fatto. E non mi interessa che abbia collaborato con i magistrati, perché uno stato che si inginocchia ad una bestia del genere, non mi rappresenta in alcun modo. Pentirsi dovrebbe essere naturale, e non un escamotage per uscire dal carcere. Uccidi una persona, o ne uccidi 150, avrai comunque i tuoi bei premi!

diFacciamo infine un po’ di chiarezza. Falcone è morto nel 1992, Brusca è stato arrestato nel 1996. Davvero possiamo pensare che Falcone, avrebbe accettato tale scambio?

Non lo credo proprio, ma da ex legislatore posso dire una cosa. Anzi ho il dovere di dirla. La politica italiana, avrebbe dovuto migliorare quella legge voluta e suggerita da Falcone, andava valutata con attenzione senza lasciare margini di convenienza! Non esistono sconti di riflessione su una cosa simile, tutto è migliorabile.

E le scuse che Brusca ha rivolto ai familiari delle vittime innocenti della mafia, puzzano di sangue, e sottoscrivono l’unica terribile verità: la politica e lo stato italiano oggi più che mai, sanciscono che il “fine pena mai” lo scontano sempre e solo i familiari delle vittime innocenti della mafia.

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Carlo Azeglio Ciampi e la targa in memoria al Campidoglio: “Non possiamo scoprirla”: il terribile errore sul nome del presidente

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La targa in memoria dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi sul Lungotevere Aventino a Roma non è stata scoperta, nel corso della cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poiché “pesantemente danneggiata.”

ciamp

In realtà, in un primo momento, durante le fasi di montaggio della targa, si era diffusa la notizia che il travertino si era pesantemente scheggiato e quindi non poteva essere mostrato al pubblico. Ma una foto fatta durante la cerimonia ha poi mostrato che, sotto il drappo giallorosso trasparente, il nome inciso è “Carlo Azelio Ciampi” e non “Azeglio”, con una “g” in meno.

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