Contro l’offesa programmata è sempre legittima ogni difesa
di Alessandro Finzi
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Questa questione sull’eccesso della legittima difesa non mi va giù.
L’offesa non è mai proporzionata perché anche se non uccide ma semplicemente si rapina, c’è sempre un eccesso di violenza contro il cittadino inerme. Dunque l’offesa è sempre libera di decidere freddamente il grado di violenza con cui intede colpire.
La vittima deve invece rapidamente valutare la situazione, intuire le intenzionbi dell’aggressore e stare attenta affinché la sua eventualke reazione sia “proporzionata”.
Il criteri di proporzionalità lo stabilirà di volta in volta, a posteriori, un giudice e questo criterio potrà anche variare, non solo in casi simili, ma anche in fasi successive di giudizio di un singolo evento.
E’ dal tempo della guerra del Vietnam che questa stranezza mi lascia stupito. Allora il principio “civile” della “risposta graduata” si riteneva dovesse teoricamente indurre i vietcoing a desistere. Invece, lasciaandoli liberi di colpire quando e dove volevano, anzicé attaccarli sul territorio e distruggerli, alla fine si condannò il Vietnam alla schiavitù marxista.
Credo che, come l’aggressore decide il grado di violenza della propria azione, così e a maggior ragione la vittima deve essere libera di scegliere la propria risposta.
La difesa dev’essere sempre dichiarata legittima e se i delinquenti rischiano qualcosa, peggio per loro. Ci sono perfino sport rischiosi in cui ci si gioca la vita; perché l’attività criminale dev’essere invece così tutelata e priva di rischi?
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L’ideologia contro la legittima difesa
di Fausto Carioti
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La logica è tutta dalla parte del prof. Finzi.
Qui il probema è l’ideologia a scontrasi con la logica e il buon senso. Più questa storia va avanti, più mi convinco che nell’attuale Parlamento (cioè nel Pd che ne ha la maggioranza), c’è un pregiudizio nei confronti di chi è proprietario di un immobile o di una attività commerciale, è in possesso di un’arma e sceglie di usarla per difendersi.
Chi appartiene contemporaneamente a queste tre categorie è percepito dagli esponenti della sinistra come appartenente ad una specie diversa.
Per istinto risulta loro più facile provare empatia per il rapinatore: probabilmente povero, reduce da un’infanzia difficile, con alte probabilità (cronache alla mano) di essere un immigrato.
Mi sembra la spegazione più plausibile a quello che sta avvenendo dentro il Parlamento.
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INTANTO FUORI DAL PARLAMENTO, CONTINUANO A VERIFICARSI GRAVISSIMI FATTI COME QUEST’ULTIMO DI BUDRIO IN CUI UN BARISTA E’ STATO ASSASSINATO DA UN UOMO TRAVISATO CHE STAVA METTENDO IN ATTO UNA RAPINA.
DAVIDE FABBRI E’ MORTO A 52 ANNI SPARATO DA UN KILLER CHE NEGLI OCCHI NON AVEVA ALCUNA PIETA’. LA SUA COLPA E’ QUELLA DI AVERE REAGITO INIZIANDO UNA LOTTA CON L’AGGRESSORE.
E SE INVECE IL BARISTA AVESSE SPARATO AL RAPINATORE-KILLER?
SICURAMENTE ORA CI SAREBBE UN DELINQUENTE IN MENO E UN UOMO ONESTO ANCORA VIVO. MA QUESTO NON INTERESSA AGLI INQUILINI DEL PARLAMENTO SEMPRE PIU’ LONTANI DAL POPOLO E DALLA REALTA’.
MML