Sutera. Il suggestivo Presepe Vivente approda alla 17^ edizione e punta al record di visitatori
Il borgo del Rabato come Betlemme
Roberto Mistretta
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E’ giunto alla diciassettesima edizione “Il Presepe Vivente di Sutera” diventato negli anni un richiamo regionale e non solo per chi vuole calarsi nel contesto natalizio, percorrendo strade e stradine animate da personaggi del tempo che furono.
Quest’anno, il nuovo direttivo dell’associazione Kamicos – che organizza l’evento – ha apportato delle novità ma sempre nel solco della tradizione che hanno fatto del Presepe di Sutera una delle Eredità Immateriali da trasmettere nel Registro apposito istituito dalla Regione Siciliana.
Confermate le degustazioni gratuite all’interno del percorso e il servizio di “navetta” (a pagamento) che partirà da Piazza della Rinascita (sosta autobus) fino all’ingresso della via che porta al Presepe. Previste nuove postazioni che si aggiungeranno alle esistenti. Il prezzo del biglietto è di 5 euro per gli adulti e di 2 euro per i bambini da 3 a 10 anni. Con lo stesso biglietto si potranno visitare la mostra sulla “Grande Guerra”, le mostre di artisti contemporanei e il museo etnoantropologico, ubicati nei vicini locali dell’ex Convento dei Carmelitani.
Le date quest’anno sono otto: il 25, 26, 27 e 28 dicembre 2014, e dal 3 al 6 gennaio 2015. Confermata anche la rappresentazione del Viaggio di Maria e Giuseppe lungo le vie del Rabato (Borgo che dal 2013 fa parte de “I Borghi più belli d’Italia”) fino alla chiesa Madre il 24 dicembre alle 22; a seguire la Messa e l’omaggio dei figuranti e dei fedeli alla grotta di Betlemme.
La manifestazione è giunta alla 17ª edizione ed oltre a rivestire particolare rilevanza per l’intrattenimento e l’ospitalità turistica del paese, costituisce anche un importante richiamo, così come testimonia la presenza di circa 20.000 visitatori annui. Per visite guidate a Sutera e per trascorrere un giorno intero si può contattare l’Ufficio turistico 0934/954929.
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Sagra della ricotta e prodotti tipici
Nel presepe di Marianopoli affiorano le radici contadine
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Come preannunciato da tempo, è stato allestito in piazza Garibaldi il monumentale Presepe sotto il segno della coltura agraria della filiera del grano. Dopo due anni il Presepe torna dunque nella piazza del paese per rappresentare le radici contadine che caratterizza la comunità manchese (lo scorso anno le attività natalizie furono organizzate nella Villa Messineo).
“Un fattivo recupero delle tradizioni nel ricordo delle attività agricole contro il modernismo e il comodismo che ha creato spesso solo stress e solitudine e non ha risolto il problema dell’occupazione e del lavoro”, dice il vicesindaco Salvatore Noto.
“Un presepe dal significato profondo – aggiunge il sindaco Carmelo Montagna – che vuole valorizzare il nostro passato per un futuro di pace e di concordia della comunità nel rispetto reciproco delle posizioni sociali e politiche”.
Anche quest’anno l’amministrazione comunale, grazie ad un ritrovato volontariato e nonostante le ristrettezze di bilancio, organizzerà due eventi collaterali: “Le Sagre della Ricotta e dei prodotti tipici” per le serate del 28 dicembre 2014 e del 5 gennaio 2015 che saranno l’occasione per visitare Marianopoli e le sue notevoli testimonianze storico-archeologiche.
Tra le altre iniziative saranno organizzate altre due serate di intrattenimento musicale per gli anziani, una visita a scuola di “Babbo Natale” con regali a tutti gli alunni e una serata a tema il 6 gennaio: “Arriva la Befana”. Una serata per tutti i cittadini ed in particolare per i bambini più piccoli, che si terrà nella sala Sikania.
Per l’occasione le strade principali sono state addobbate e illuminate e la sera, per l’intero periodo delle festività, anche le stradine periferiche saranno attraversate da un gruppo musicale che suonerà la “Ninnareddra” per riportare ad un clima suggestivo di serenità e calore natalizio.
“In un momento di forte crisi economica è un programma ambizioso – aggiunge il vice sindaco – che da una parte intende richiamare visitatori dei paesi vicini e dall’altra vuole richiamare fortemente noi stessi ai valori spirituali e religiosi ma anche di coesione sociale che il Natale rappresenta”.
Festività natalizie, insomma, all’insegna di canti tradizionali, realizzazione del presepe e della tradizionale sagra della ricotta in piazza Garibaldi, esibizione di artisti da strada, allestimento di alberi di Natale e luminarie.
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Caratteristiche ambientazioni del Presepe Vivente tra giochi di luce e attrezzi d’un tempo
Le postazioni sembrano quadri d’autore
Rino Pitanza
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Giunge alla undicesima edizione il Presepe Vivente di Campofranco allestito all’interno del palazzo baronale della famiglia Campo costruito intorno al 1570 agli albori della nascente comunità campofranchese nel feudo “Funtana di li rosi”. E’ un presepe che non si può non visitare, per la caratteristica ambientazione in luoghi al chiuso e all’aperto, per la dovizia con cui i figuranti ricostruiscono la struttura architettonica del tempo, per i sapori delle tradizioni popolari fondate su arti e mestieri, per i cibi tradizionali del tempo serviti in abbondanza, l’atmosfera agreste resa tale dalla presenza di animali veri con il bue e l’asinello a fare da “primedonne” nella mangiatoia e da cornice alla Sacra Famiglia della Natività. E poi un gioco armonioso di luci e colori in tutto il percorso che il visitatore potrà ammirare in tutti i suoi particolari.
Orgoglioso il Governatore della Confraternita Santissimo Sacramento, Rosario Nuara, che anche quest’anno è stato il promotore del presepe campofranchese. “Cerchiamo di dare vita a qualcosa che dia un senso alle festività natalizie e l’idea di questo presepe vivente e soprattutto la caparbietà di continuare con notevoli difficoltà, è frutto della volontà dei componenti la Confraternita. Il nostro presepe – conclude Nuara – non è di quelli che vogliono raggiungere grandi obiettivi, non è in competizione con nessuno e i tantissimi visitatori che ogni anno giungono anche dai centri vicini, dimostrano che comunque riusciamo a dare il messaggio che ogni presepe dovrebbe trasmettere”.
L’accoglienza dei 55 figuranti è cordiale, in ogni postazione, in ogni angolo ed in ogni raffigurazione dove tutti partecipano alla realizzazione di autentici quadri d’autore. Numerosi gli attrezzi agricoli e artigianali di un tempo perfettamente conservati proprio grazie all’opera certosina di Rosario Nuara, con l’antichissimo svecciatoio, pezzo originale del 1800 ancora funzionante, che fa bella mostra di sé. “Tradizione popolare e religiosità si uniscono per creare la suggestiva atmosfera natalizia con ingegno, passione e soprattutto amore per Gesù Bambino, che nasce senza dimenticare le proprie radici”. Questo il messaggio che i figuranti offrono a chi visiterà il Presepe, a cominciare dalla notte del 24 dicembre quando dalla Chiesa Madre in Piazza Crispi, dopo la messa di mezzanotte il bambinello verrà portato in processione e poggiato nella mangiatoia, riscaldato dal bue e dall’asinello, oltre all’affetto di tutta Campofranco.
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