I figli so’ piezz ‘e core…
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I figli son pezzi di cuore cantava Merola interpretando il sentimento popolare. Oggi quella canzone e quel sentimento diffusi in tutto il mondo non sono più di moda almeno a Milena, stando alle lamentele che s’alzano ogni martedì quando la pediatra dell’Asp viene all’ospedaletto per assistere i bambini che ha in carico.
Si lamenta la specialista, si lamentano le mamme e anche i bambini più grandicelli. E hanno, come documentano anche alcune foto, veramente ragione. Ma di che si lamentano? L’elenco è lungo, proviamo a riassumere i motivi di disagio per vedere se chi di dovere li possa prontamente risolvere.
A tal proposito occorre ricordare che il complesso del poliambulatorio (che chiamiamo “ospedaletto”) diretto dal dottore Falletta, dipende dall’Asp di San Cataldo guidata dal dottor Leone e e che la massima autorità sanitaria locale è il sindaco Vitellaro. La loro auspicabile azione sinergica potrebbe facilmente e in brevissimo tempo risolvere questo caso di sanità da terzo mondo.
Intanto vediamo com’è lo stato di fatto.
Si entra nei locali e si possono in bell’evidenza alcune ragnatele.
I wc si possono tranquillamente definire indecenti, assolutamente vietati alle urgenze minzionali che sono frequenti nei bambini, quelli di “Mi scappa la pipì…”
Un po’ dovunque compaiono isole di umidità che gonfia le pareti, probabilmente si tratta di piccole perdite nelle condutture idriche. C’è sporcizia dovunque. Evitabile perché dipende da un’inazione umana, probabilmente manca chi fa le pulizie o se c’é qualcuno preposto, questi non pulisce come si deve, il che sarebbe anche peggio.
I due punti precedenti rappresentano rischio evidente per la salute dei bambini che vanno lì per curarsi (si fa per dire!): infatti è saputo e risaputo che i bambini in grado di camminare toccano muri e si divertono a giocare sui pavimenti.
Il clima, siamo alle soglie dell’inverno, non è raccomandabile: non bastasse l’umidità, il riscaldamento dei locali dipende da un’unica stufa elettrica a due barre risalente ad alcuni decenni fa, senza protezione e quindi a rischio “scossa” che potrebbe essere fatale per i figli e madri.
E’ anche finita l’ora legale per cui “scura” prima, per cui si esce dal sedicente ambulatorio pediatrico che fa buio e lì fuori fa davvero molto buio, manca infatti incredibilmente un punto di pubblica illuminazione!
Preoccupati di questo pessimo stato di cose i genitori invocano un controllo ispettivo che, molto probabilmente, restando così le cose, si concluderebbe con la chiusura dei locali così mal tenuti fino a quando non vengano ripristinate le minime condizioni igieniche e di salubrità. L’igiene – si chiedono e chiedono – non dovrebbe venire prima di tutto oppure quel che vale per le strutture private aperte al pubblico, non vale per quelle pubbliche aperte al pubblico?
C’è anche chi non si limita a protestare e propone: “Ma datele una stanza decente anche al piano superiore”!
Infatti non meglio dei bambini se la passa la loro pediatra costretta a lavorare dentro una stanza priva di una finestra. A volte, se libero, si trasferisce presso l’ambulatorio della dottoressa Livuzza che però è frequentato non solo bambini ma anche adulti e anziani fatto che in questo periodo variabile potrebbe essere cagionevole per l’infanzia.
Intanto anche questo martedì le cose non sono migliorate per niente. L’unica novità riguarda la pediatra. La “dottoressa” per riscaldarsi si è portata appresso una stufa nuova da casa; e aspetta e spera che chi comanda faccia qualcosa. Non lo dice, ma è facile capirlo, cosa pensa dei responsabili di questo sfascio. Non lo dice forse perché i responsabili sono – purtroppo – medici, come lei e questo fatto le pesa non poco.
Ecco allora che tramite MML i genitori più attenti e coscienziosi hanno voluto far emergere pressante un invito a far presto. Un invito diretto ai medici che comandano rispettivamente l’Asl di San Cataldo, l’Ufficio sanitario e il comune di Milena dai quali specialmente le mamme si aspettano azioni concrete per i loro bambini che oggi in fondo non devono rischiare più la loro vita come ai tempi di Erode!