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Archive for 24 novembre 2014

Andare incontro a chi pagherà in ritardo la Tari e a chi non ha ricevuto la bolletta

Alfonso Cipolla

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Alfonso Cipolla

Alfonso Cipolla

In questi giorni siamo venuti a conoscenza che c’è stata una “discriminazione” (in parte giustificabile) tra i cittadini comuni e i cittadini esercenti attività commerciali ai quali si sarebbero dovute consegnare alcune bollette davvero “esagerate”. Questi operatori commerciali, non avendo avuto consegnata la bolletta, non hanno pagato la Tasi entro la data stabilita del 16, sono a posto dal punto di vista legale e non dovranno pagare alcuna penalità.

Risulta però che anche tra i cittadini comuni siano state riscontrate, accanto ad alcune bollette di costo inferiore rispetto all’anno scorso, altre molto più care di prima. Anche a questi cittadini l’Amministrazione avrebbe potuto non consegnare le bollette “più care”. Se non lo ha fatto, almeno potrebbe prevedere un riesame, come accaduto per artigiani e commercianti.

In atto tutte le speranze di questi concittadini stanno tutte in un generico impegno del Sindaco a utilizzare i soldi degli evasori (se e quando si staneranno) per calmierare le bollette; ammesso che ciò sia possibile, dato che la legge non consente più ai comuni di intervenire per ridurre il costo dei rifiuti; come ha ammesso lo stesso primo cittadino.

tariE quindi chi non ha voluto pagare e anche chi non ha potuto pagare può rischiare di pagare salata la sua scelta: oltre al dovuto, anche le sepese di notifica e gli interessi maturati; se e quando l’agenzia delle tasse si accorgerà dei mancati pagamenti e poi li contesterà agli inadempienti.

Nel frattempo per evitare ulteriori disagi alla cittadinanza, consiglio di leggere cosa hanno fatto a Gela a tal proposito, per capire che si può – se si vuole – venire incontro ai problemi e ai bisogni della cittadinanza senza tartassarla con sanzioni. Leggiamo:

L’evasione stimata in base ai dati degli anni passati si aggira intorno a 5000 cartelle: sono questi i dati della tassa sui rifiuti resi noti dalla drigente del settore dott. ssa Simonetta Guzzardi nel corso di una conferenza stampa.
La prima importante comunicazione ai cittadini è che chi non ha ricevuto la cartella non deve temere sanzioni. Come è noto la Tari si paga in due rate: la prima entro il 16 novembre e la seconda entro il 16 febbraio 2015. «Chi non avesse ricevuto il modello di pagamento o lo abbia ricevuto troppo a ridosso della data di scadenza non deve preoccuparsi – ha detto la dott. ssa Guzzardi – l’Amministrazione è consapevole degli eventuali ritardi e proprio per questo non considererà perentorio il termine del 16 novembre. L’importante è che il cittadino paghi non appena riceverà la bolletta”.

Giuseppe Vitellaro

Giuseppe Vitellaro

Da qui l’invito al Sindaco di muoversi in questa direzione. E per quanto riguarda le sanzioni a diramare un comunicato che metta chiarezza. MML ha riferito sulle voci diverse sulle sanzioni previste per quelli che non hanno vuluto o potuto pagare in tempo. In sintesi veniva riportato testualmente:

Alcuni sostengono che chi non paga o non ha pagato non rischia niente in quanto non esisterebbe un riscontro sull’avvenuta ricevuta delle bollette. Altri dicono che si pagherà solo le spese della notofica che arriverà per raccomandata solo e allorquando l’ente esattore si accorgerà dei mancati versamenti alle scadenze previste. Altri ancora dicono che la legge non ammette ignoranza e quindi scatterebbe una penale del 2% per ogni giorno di ritardo nel versamento. Altri ancora dicono che potrebbero non pagare la bolletta e non incorrere in sanzioni quanti hanno ricevuto una bolletta molto più cara degli anni passati, dimostrandola agli uffici comunali.

Ecco perchè rinnovo la richiesta di un comunicato alla cittadinanza sulle effettive sanzioni per quanti non hanno pagato ma anche per quanti vorrebbero pagare non appena sarà loro possibile. In particolare chiedo di “copiare” il sindaco di Gela non rendendo perentorio il termine del 16 novembre.

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Di cuoio e sangue

di Briciolanellatte

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cuioioLuca osservava il gatto come se potesse suggerirgli come proseguire.

Il certosino, sentendosi osservato, aveva aperto gli occhi color ambra, grossi come due fari antinebbia, e, dopo essersi accertato che il mondo se la sarebbe potuta cavare anche senza di lui, si distese in una posizione improbabile e si riaddormentò.
L’uomo continuava a guardare il cursore che lampeggiava ipnotico sul display: il capitolo settimo si rivelava più impegnativo del previsto.

La trama complessiva l’aveva bene in mente, anche i personaggi erano sul tavolo, persino quelli secondari, sebbene non tutti. Dopo un inizio fulmineo e un incipit strepitoso ora però si trovava inchiodato come una staccionata di un pascolo dismesso: doveva raccordare la prima parte al momento in cui la storia diventava più densa e, soprattutto, doveva mettere sulla strada dell’investigatore un indizio apparentemente insignificante, ma utile alle indagini; gli venivano in mente però solo idee banali e già sfruttate e la scena che stava curando, inoltre, aveva la consistenza di una maionese impazzita. La cosa più preoccupante era che la scaletta dei tempi per la prima stesura era già saltata e la fiducia di arrivare in fondo con successo si stava sfaldando giorno dopo giorno.
Si alzò dalla scrivania prendendo a camminare per la stanza come faceva di solito quando voleva ritrovare la concentrazione. Dopo qualche minuto, arrivò alla conclusione che doveva distrarsi. Il gatto lo sorvegliava sotto le palpebre socchiuse; quando lo vedeva comportarsi in quel modo lo trovava proprio buffo, sicché decise di lasciarlo fare e di rimanere sdraiato dov’era. In fondo, mancava un’ora buona ai croccantini della sera.

Luca scese allora alla libreria sotto casa. Respirare l’aria della carta stampata aveva sempre un buon effetto sul suo umore e, magari, avrebbe potuto comprare anche qualche buon libro. Nella sezione novità vide che era uscito l’ultimo lavoro del suo scrittore di gialli preferito. Lo sfogliò qua e là. Quello sì che era scrivere! Dopo tanti bestsellers, la prosa era ancora fresca, il linguaggio preciso, la capacità descrittiva intatta. Anche la trama era interessante e originale. Posò il tomo di più di seicento pagine provando ammirazione mista a invidia. A giudicare poi da tutti quegli altri libri accatastati davanti a lui, c’era evidentemente chi non sapeva neppure cosa fosse il blocco dello scrittore. Gli stava venendo il nervoso. Non era stata una buona idea, dopo tutto, entrare lì dentro.

‘Di cuoio e sangue’, lesse su una copertina mentre stava andando via. Bel titolo! Perché non era venuto in mente a lui? Sarebbe stato perfetto per il suo thriller. Anche la copertina non era affatto male. Una foto accattivante, semplice, ma accattivante. Sarebbe stata l’ideale anche quella. Il libro era di un certo ‘Mister Parker’. Strano, pensò, anche il mio gatto si chiama così e gli venne da sorridere. Scorse qualche pagina e impallidì. Era la sua storia, parola per parola. Scritta molto meglio di quello che fino a quel momento aveva potuto fare: ma non c’era dubbio, era la sua storia. Anche i personaggi erano gli stessi e la trama identica. Andò al capitolo settimo dove si era fermato poco prima seduto alla sua scrivania e lesse il seguito.

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Un po’ di RELAX

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abcSecondo voi il plurale di “Odio” è “Odi” o “Odii”?

 

Risposta

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Chi vince e chi perde

di Claudio Brigliadori

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Il voto consegna due regioni al Partito democratico, Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice".

Il voto consegna due regioni al Pd. Renzi: Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice”.

Pd, 700mila voti in meno

Gli italiani vanno sempre meno a votare, ma che lo facciano anche gli emiliano-romagnoli da sempre fedelissimi al rito delle urne è sintomo preoccupante di disaffezione. E a maggior ragione, per il Nazareno, è preoccupante che a marcare visita siano in gran parte proprio gli elettori dem. Rispetto alle Europee di maggio (affluenza 66%) il Pd del tandem Renzi-Bonaccini ha perso 677.283 voti: 535.109 oggi (44,5%) contro gli 1,2 milioni di maggio, i 989.660 delle Politiche 2013 (affluenza 82%) e gli 857mila voti delle Regionali 2010 (vinse Vasco Errani, affluenza al 68%).

Lega Nord a trazione Salvini

Salvini: risultato storico

Salvini: risultato storico

Il “caso Emilia” è però interessante anche per capire il percorso intrapreso dalla Lega Nord di Matteo Salvini. Il candidato del Carroccio Alan Fabbri non ha vinto, ma è stata la grande sorpresa della tornata elettorale e confrontando i precedenti si può capire perché. Alle Regionali i voti presi sono stati 233.439, pari al 19,42%, mentre sei mesi fa erano stati 116.394 (il 5%), vale a dire un balzo in avanti di 117mila voti. La “fidelizzazione” dell’elettorato leghista probabilmente ha permesso di trarre un vantaggio dall’astensionismo che ha colpito molto duramente gli altri partiti, certo.

Emorragia Forza Italia

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Berlusconi: Riunificare il centro-destra

Il caso più drammatico di perdita di voti è però proprio quello di Forza Italia. Un’emorragia apparentemente inarrestabile in una regione, l’Emilia, che sia pur raramente ha riservato qualche gradita sorpresa agli azzurri. Oggi gli azzurri, “nascosti” dietro al candidato leghista, hanno raccolto la miseria di 100.478 voti, l’8,36 per cento. Sei mesi fa, alle Europee comunque deludenti, i voti furono 271.951 (11,78%), cioè la bellezza di 171mila in più. L’analisi su un Silvio Berlusconi fuori dalla mischia elettorale e per questo penalizzante per i destini azzurri è obbligata, così come la riflessione sul “centrodestra” unito. Una erosione rapida e costante che ha portato Forza Italia a perdere alleati, sì, ma soprattutto candidati forti e infine elettori.

Il calo del M5S

Grillo: l'astensionosmo non ci ha penalizzato. Ma è rivolta tra i grillini.

Grillo: l’astensionismo non ci ha penalizzato. Ma i grillini si ribellano.

La Lega spera che l’Emilia, come accaduto proprio alle Regionali 2010 con l’exploit del grillino Favia, sia un laboratorio per il futuro e che il centrodestra a trazione Salvini parta proprio da qui. Viceversa, è proprio il Movimento 5 Stelle a trarre auspici negativi dalle Regionali: 159mila voti presi (13%), 284mila in meno rispetto alle Europee di maggio (443mila, il 19,23% salutato allora come una mezza delusione), addirittura 498mila in meno rispetto alle Politiche-boom del febbraio 2013 (658mila, il 24,6%).

 

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Foto trofeo sul cadavere

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UpkPfA5XLjj6M8k6n+s3N5WTDIZ00v+PFqOPbXd4j1o=--Una foto agghiacciante: un’infermiera che esulta, ride, e fa il segno della vittoria con il pollice davanti al corpo di un’anziana deceduta.

La protagonista delle fato è Daniela Poggiali, in carcere ormai da più di mese con l’accusa di aver ucciso, praticando un’iniezione letale di potassio, una pensionata 78enne che era ricoverata all0Umberto I di Lugo.

Le foto, delle quali il Corriere di Romagna è entrato in possesso e che ha pubblicato sul suo sito web il 22 novembre 2014, fanno parte quindi degli atti dell’inchiesta per omicidio volontario, oltre che di quelli relativi alla causa di licenziamento.

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pizza

Al ristorante se il mafioso chiede il “pizzo”, la mafiosa chiede la “pizza”?

 

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