Marino il sindaco che non paga le multe
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Ricordate la Fiat Panda Rossa del sindaco Marino, parcheggiata in zona riservata al Senato. Il sindaco la lasciò parcheggiata lì alcuni mesi fa, apparentemente dimenticata, al punto che le sue foto finirono su tutti i giornali. Marino, infatti, non era più senatore.
Ebbene, oggi quella Panda torna protagonista, perchè in seguito all’ingresso nella Ztl a Ignazio Marino sarebbero state comminate dieci multe, otto delle quali non risultano pagate. Infrazioni da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro. Ma un sindaco, secondo il Testo unico enti locali, non può avere una lite pendente con il Comune che guida, pena la decadenza.
E il caso è finito in Parlamento, oggetto di una interrogazione parlamentare di Andrea Augello, senatore dell’Ncd. La Panda, invece, era stata spostata in seguito alla raccolta di una trentina di firme di senatori (Pd escluso).
Risulterebbe, infatti, che il sindaco, con la sua Panda, abbia preso otto multe ai varchi elettronici della Ztl perché, per due mesi, il suo permesso non era valido. Il periodo temporale va dal 23 giugno al 21 agosto 2014, quello che passa tra la scadenza del vecchio contrassegno e l’inizio di validità del nuovo. Le otto contravvenzioni del 26 e 28 giugno, oltre a quelle del 3, 4, 11, 21 e due del 25 luglio, non risulterebbero pagate. Su queste, come riporta il Corriere della Sera, è applicato un codice che si usa se un cittadino fa ricorso al prefetto o al Giudice di pace. Ma un sindaco, secondo il Tuel (Testo unico enti locali), non può avere una “lite pendente” col Comune che guida, pena la sua decadenza.
Augello, nell’interrogazione riportata dal Corriere, ipotizza: “Evidentemente le contravvenzioni sono state bloccate d’ufficio dall’amministrazione comunale, sanando i due mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune e non di una ritardata richiesta del titolo del beneficiario”.
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L’assurda storia delle multe a Marino
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Il sindaco di Roma è stato accusato di non avere pagato delle multe prese per essere entrato nella ZTL senza autorizzazione: lui ha raccontato la sua versione in un video su Facebook
Sabato 8 novembre il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha pubblicato su Facebook un video di cui si sta discutendo parecchio: nel video, Marino fa vedere due documenti che a detta sua dimostrano che il sistema che regola i permessi per l’ingresso nella ZTL di Roma ha subito un attacco informatico. L’attacco, continua Marino, è servito a rimuovere dal sistema la prova che tra il giugno e l’ottobre di quest’anno l’automobile del sindaco era autorizzata a circolare nella ZTL. In quel periodo, Marino ha ricevuto otto multe per essere entrato senza permesso nella ZTL. Il fatto che queste multe non siano state pagate è diventato oggetto di un’interrogazione parlamentare e di diversi articoli di giornale.
I problemi per Marino sono cominciati mercoledì 5 novembre, quando il senatore del Nuovo Centro Destra Andrea Augello ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni Angelino Alfano. Secondo Augello, il sindaco Marino avrebbe circolato senza permesso per la ZTL di Roma a bordo della sua automobile (una panda rossa) tra il 24 giugno e il 20 agosto di quest’anno. In quel periodo Marino ha ricevuto otto multe, che però non sono state pagate. La vicenda a questo punto si fa piuttosto complicata: secondo Augello e secondo il giornalista del Corriere della Sera Ernesto Menicucci – che ha dedicato al caso diversi articoli molto critici nei confronti del sindaco – le multe non sono state notificate al sindaco, ma sono state “sospese”. Il motivo della sospensione, secondo il database della polizia municipale, sarebbe la presenza di un qualche tipo di “ricorso” contro le stesse.
Augello scrive che è improbabile che Marino abbia fatto ricorso, poiché in quel caso si sarebbe messo in una posizione di incompatibilità. Secondo la legge, infatti, un sindaco non può avere cause pendenti con il proprio comune. La conclusione, secondo Augello e secondo Menicucci, è che “qualcuno” all’interno dell’amministrazione comunale avrebbe bloccato le multe per fare un favore al sindaco.
Parentesi: Augello, 53 anni, è un ex membro del Movimento Sociale Italiano e di AN, passato poi al Popolo delle Libertà e quindi al Nuovo Centro Destra. Nel 2013, anno in cui è stato eletto al Senato per la terza volta, è stato il coordinatore della campagna elettorale dell’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno che terminò a seguito della vittoria elettorale di Marino. Augello si è già occupato in passato della macchina di Marino. Il 21 ottobre aveva presentato un’altra interrogazione parlamentare sempre sulla famosa Panda Rossa, mentre sul suo sito si possono trovare diversi articoli in cui vengono prese di mira la vicende del sindaco e della sua automobile.
La risposta di Marino è arrivata venerdì, quando il suo portavoce ha detto che «l’iter di rinnovo del permesso di accesso alla ZTL ha subito un ritardo amministrativo, per cui l’Agenzia della Mobilità ha rilasciato al sindaco un permesso temporaneo che è registrato in una white list. Lista bianca che però non viene rilevata dalle telecamere a presidio dei varchi. Dunque non c’è stata nessuna violazione da parte della Panda rossa di Marino». Il portavoce ha aggiunto che non c’è stato alcun ricorso da parte del sindaco e che quello che il database della polizia municipale indicherebbe come “ricorso” è in realtà soltanto una normale sospensione della multa.
Nel video pubblicato su Facebook, il sindaco Marino mostra un foglio stampato il 6 novembre in cui si può chiaramente leggere che la famosa Panda rossa aveva un permesso della cosiddetta “white list” (quella di cui ha parlato il portavoce) valido dal 24 giugno al 31 novembre. In un secondo foglio, stampato sabato, questo permesso è scomparso. Secondo Marino, qualcuno avrebbe cercato di eliminare le prove che dimostrano come lui avesse effettivamente un permesso nel periodo in cui ha ricevuto le otto multe.
Fonti: Libero e Il post.it
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