Il sindaco de Magistris: faremo lì un luogo della memoria a norma
.
De Magistris: il Comune “adotterà” l’area verde dove è morto Davide Bifolco
Sarà ‘adottata’ l’area verde rione Traiano, dove è morto Davide Bifolco, il diciassettenne ucciso dal proiettile partito dall’arma di un carabiniere, al termine di un inseguimento. E’ quanto fa sapere l’ufficio stampa del Comune di Napoli, con una nota.
Stamane si è svolto un incontro con la famiglia e gli amici di Davide Bifolco, il presidente della Nona municipalità IX Lezzi e alcuni componenti dello staff del sindaco Luigi de Magistris. “Durante l’incontro – si legge – familiari e amici hanno espresso la disponibilità ad adottare l’area verde dove si è consumata la tragica morte di Davide”. Familiari e amici di Davide saranno accompagnati, in questa iniziativa di adozione e cura dell’area verde, dal Comune, attraverso il servizio qualità dello spazio urbano-parchi e giardini, e dalla Municipalità.
“Questo percorso di adozione civica sarà contemperato, ovviamente, con le disposizioni della Procura della Repubblica – è scritto nella nota – la quale ha sequestrato una parte dell’area dove si era iniziata, abusivamente, la costruzione di un manufatto”.
Se la memoria non m’inganna data mia età, i mezzi audiovisivi e la carta stampata avevano riportato una strana dichiarazione di De Magistris nell’immediatezza dell’uccisione (accidentale o volontaria lo stabilirà la magistratura) del ragazzo Davide Bifolco da parte di un carabiniere che l’inseguiva per non essersi fermato al posto di blocco mentre guidava uno scooter su cui erano saliti altri due e quindi non in regola e, pare, avesse scaduta anche l’assicurazione.
In una Napoli dove si circola senza casco, senza cintura, non ci si ferma all’alt delle forze dell’ordine e si vive “normalmente” fuori dalla legge, era subito intervenuto il sindaco De Magistris con una dichiarazione preoccupante: invece di schierarsi sul fronte di chi rappresenta la legge, affermava la sua volontà di stare a vigilare sull’inchiesta: strano che un ex magistrato come De Magistris faccia intendere alla nazione che gli inquirenti possano commettere illeciti e nascondere eventuali responsabilità del carabinieri. Strano ho pensato, ma poi mi dicevo: se lo affermava De Magistris, si vede che conosce meglio di noi comuni mortali come vanno le cose nei tribunali e dintorni.
Poi però un dubbio m’assalì e pensai: vuoi vedere che abbia scelto di fare “l’avvocato d’uffico” di chi vive nell’illegalità per qualche forma di ritorno elettorale convinto che le forze dell’ordine, segnatamente i carabinieri, non siano suoi affezionati elettori?
Il dubbio ora sta diventando certezza, ora che ho letto i giornali e visto il video delle sue dichiarazioni relative alla costruzione abusiva su spazio comunale e senza alcuna autorizzazione, di una piazzola e un altare dedicato allo sfortunato ragazzo ucciso dal carabiniere.
Nonostante la Procura avesse subito sequestrato lo spiazzo, cosa fa il sindaco-magistrato? Si rischiera dalla parte “sbagliata”. Invece di firmare lui per primo (che sindaco è uno che non si accorge dell’abuso prima del magistrato?) un’ordinanza di “demolizione” dell’opera abusiva e di aspettare che i familiari o chi per loro imparino a rispettare le leggi (dopo la distruzione immediata del mauseoleo abusivo = segnale che non si tollerano gli abusi), dichiara “faremo lì un luogo della memoria a norma”. Praticamente offre la dritta per una “sanatoria”, così arruffianandosi quelli che vivono nel disprezzo della legge organizzando cortei non autorizzati e blocchi stradali nella Bella Napoli di De Magistris.
Penso per qualche voto in più (non penso per paura di non potere circolare più per i quartieri malfamati di Napoli) il sindaco magistrato non ha voluto aspettare i tempi della magistratura, come debbono fare tutte le persone per bene, anzi ha voluto fare incontrare i suoi dirigenti con i familiari dell’ucciso e metterli a loro disposizione.
Nulla, nessuna parola, nessuna pietà per quel carabiniere che, assieme ai suoi colleghi, ogni giorno per una miseria rischia la vita per non fare cadere Napoli completamente nelle mani della camorra e della delinquenza comune. Quel carabiniere è stato accertato che non sparò alle spalle del ragazzo in fuga come si disse in un primo momento condannandolo in anticipo. Non si chiede De Magistris se gli fosse davvero scappato il colpo mortale. Lui ha già emesso il suo giudizio e scelto da che parte stare. Come un perfetto “paraculo” ha volto a suo favore il triste fatto, in cui sarebbe stato prudente aspettare il corso della giustizia e non offrire alcuna sponda a chi vive non rispettando la legge e negli abusi quotidiani.
De Magistris in questa occasione non gli si addice, un De Mariuolis suonerebbe meglio…
"Mi piace""Mi piace"