Il Comune pagherà funerale a indigente
C. L.
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Montedoro. In un paese come l’Italia nel quale la crisi economica sta diventando sempre più pesante, se vivere è ormai diventato un problema quotidiano non di poco conto, morire può diventare non meno problematico, specie per chi deve sostenere le spese per il funerale del proprio caro defunto. E così, accade che, sempre più spesso, non solo non si riesce ad arrivare a fine mese da vivi, ma si rischia anche di non arrivare al… funerale da morti. Accade infatti che c’è gente che non ha i soldi necessari per affrontare e coprire spese funebri.
Il provvedimento recentemente adottato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Federico Messana ne è la dimostrazione.
Nella sua ultima seduta, la Giunta ha infatti deliberato la concessione di un contributo economico straordinario ad una persona per consentirle di sostenere le spese per il funerale di un proprio caro defunto. La persona, vivendo una situazione di disagio economico e dovendo pagare le spese funebri per la morte del proprio caro, s’è ritrovata in una situazione di palese difficoltà che, fortunatamente, è stata raccolta dall’assistente sociale del Comune. Verificatane la situazione di disagio, l’assistente sociale ha redatto apposita relazione a seguito della quale la Giunta comunale ha poi deciso di farvi fronte con la corresponsione di un contributo economico straordinario di 700 euro che dovrà servire per pagare le spese funebri e consentire una degna sepoltura al proprio caro.
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L’organo a canne torna a suonare
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Montedoro. Sarà inaugurato oggi, nella Chiesa parrocchiale Santa Maria del Rosario, l’organo a canne restaurato con la benedizione del vescovo Mario Russotto. Organista d’occasione il maestro Rosario Randazzo, montedorese docente al Conservatorio Musicale di Palermo, pianista, direttore del Coro Don Milani di Caltanissetta. I restauratori dell’organo sono stati i fratelli Cimino di Agrigento, ma l’organo è stato costruito dai Polizzi di Caltanissetta nel 1905. Ancora c’è, all’ingresso della chiesa di Montedoro, una lapide scritta in latino che ricorda quell’evento.
L’organo a canne, negli anni, è stato suonato dal Vicario Giovanni Tulumello, dall’arciprete Vito Alfano e dal sacerdote Calogero Piccillo. È ancora nella memoria di molti il suono affascinante del vecchio organo a canne con la manovella dell’esecutore meccanico «il mantice» girata, negli anni, dai sagrestani: Camillo Miccichè, Salvatore Randazzo, Salvatore Cordaro e Giuseppe Saia.
Lillo Paruzzo, Presidente del Circolo S. Vito, nel 1964, ricorda Padre Calogero Piccillo che preparava con i giovani la Messa suonando l’organo a canne. Il coro maschile era formato da: Randazzo Angelo di Salvatore, Montagna Carmelo, Randazzo Giuseppe di Orazio, Sferrazza Giuseppe, Alfano Giuseppe, Randazzo Calogero Maria di Salvatore, Morreale Calogero, Randazzo Salvatore di Orazio, Mammano Angelo, Paruzzo Calogero, Montagna Calogerino, Alba Giovanni di Giuseppe.
Negli anni ’80 l’organo a canne è stato sostituito da un organo elettrico realizzato dai fratelli Cimino di Agrigento, quasi sempre suonato dal maestro Salvatore Alba. Il vecchio organo è stato restaurato per interessamento dell’arciprete Amedeo Duminuco ed in modo definitivo dall’arciprete Salvatore Asaro che, con l’inaugurazione dell’organo restaurato, aggiunge un altro paletto nell’arredo della chiesa dopo l’istallazione di faretti per illuminarla a sufficienza e l’istallazione della video sorveglianza.
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