La sindrome di Nerone
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E se putacaso ci stessimo sbagliando?
E se cominciassimo ad essere più realisti e meno romantici, chiamando buono ciò che è veramente buono e cattivo ciò che veramente lo è, evitando così di mettere qualcuno nella via di mezzo?
Iniziamo col dire che diffidiamo di tutti quelli che si improvvisano qualcosa o qualcuno, quelli per esempio che si riscoprono ad una “mezza età” politicanti, oppure quelli che ad un certo punto della vita li scopriamo, noi, essere diventati “grandi” senza passare neanche dalla media posizione. In genere questi giganti ci fanno sospettare nanismi inespressi ed è questo il momento delle sincere riflessioni e meditazioni … con le famose tre dita alla fronte.
I miracoli, anche a voler essere di grande fede, non sono così alla portata di tutti, forse ci saranno, ma sicuramente non si possono concentrare in un unico luogo. Tutti i “grandi” hanno avuto un percorso che li ha portati alla loro grandezza. Sarebbe inimmaginabile per esempio pensare a Van Gogh senza considerare gli albori del suo estro, oppure ricordare Madre Teresa di Calcutta omettendo la sua storia personale e il suo cammino. Generalmente ogni percorso considerato grande porta dentro il seme della gloria … fin dall’inizio.
Troppo faciloni, a volte ci facciamo prendere dalla mano e tendiamo all’ospitalità più esagerata, dando per scontati alcuni aspetti che ad una più accurata indagine risultano assenti, quindi se ad una prima impressione avevamo considerato qualcuno 100, ma ad una seconda valutazione ci appare 50, siamo certi che quella metà che resta collocherà i soggetti in questione nella celebre via di mezzo.
In pratica, solo messi dinanzi alla cantonata sonora collocheremo al posto giusto “alcune star” … senza passare dal via! Siamo dell’opinione che non serve questo spreco di tempo! La vera grandeur non si può improvvisare e questi impostori organizzano addirittura delle vere crociere del tarocco a base di cene, cocktails, pranzi e sofisticati barbecue, salvo poi dimostrare l’originale essenza del vuoto. Un certo tipo di milenese abbocca e tendenzialmente spera di sfruttare questo scorcio di benessere anche se continuerà ad aspettare, se le attività mentali nel frattempo non si sono alterate, dei vantaggi che non arriveranno mai.
I “colossi” clinicamente sono pazienti che sfruttano, non si fanno sfruttare. Ci odiano, ma sono costretti a stare in mezzo a noi. Ci detestano, ma sono obbligati a rimanere per continuare ad essere. Apparentemente socievoli, ma occultamente asociali. Fortuna li accolse, ma sciagura li trattiene! Trotterebbero altrove, verso altre spiagge, ad occupare il proprio vuoto spazio e spazio vuoto.
Allora, non perdiamo altro tempo, se ci ritroviamo di fronte il classico tipo che da perfetto sconosciuto indossa lo scettro e la corona è inutile scendere alla soglia del 50 e collocarli nella via di mezzo, questi personaggi vanno direttamente inseriti tra lo spam, cestino automatico. Se poi qualche elemento storico, giunto fino a noi, ci permetterà di completare il puzzle, è improduttivo perdersi ancora in chiacchiere.
Questa gente non darà mai niente, non arricchirà alcunché, non ha intenzione di migliorare la vita degli altri, non ha interesse a valorizzare alcuno, non aggiungerà niente. Il loro corredo prevede solo crescita personale. Imitano autenticità. Niente illusioni, considerano … solo per fare volume. L’unico valore in cui credono è il prezzo che attribuiscono alla gente per poterla comprare.
La dignità non è di loro competenza.
Kenna, Rive Gauche, Marzo 2014.