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Archive for 4 febbraio 2014

Caccia sullo Stretto

MESSINA E IL PESCE SPADA

Armando Carruba

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"Pesca del pescespada a Scilla" (1949) di Renato Guttuso

“Pesca del pescespada a Scilla” (1949) di Renato Guttuso

Nelle  acque  dello  stretto,  tutti gli  anni  vengono molti  pescispada;  questo  pesce porta il nome dato che ha la mascella superiore fatta  in  forma  di  spada o di  lama lunga un  terzo del suo corpo. E’ uno dei pesci più grossi che si trovano nei mari d’Europa, tutti gli anni, dai primi di maggio  alla fine  di  giugno, costeggiano le rive della Calabria, poi passano lo  stretto e cominciano dal lato settentrionale il giro della Sicilia;  in autunno soltanto tornano verso il continente.

Il  pescespada è un pesce agile e forte che nuota con grandissima lestezza, si dice che battendosi col pescecane  lo trafigga con la spada; pare che sia accanito contro i tonni, il passaggio dei quali si combina con la sua presenza nelle acque dello Stretto.

1530473_10201210481975249_1122881512_nOggi si ci sono barche attrezzatissime per la pesca, ma una volta i pescatori si ponevano in una barca lunga e piatta, costruita appositamente per questa pesca e li prendevano con la fiocina. Quando  si  apriva  la  pesca,  tutte  le barche si riunivano sul luogo dove dovevano passare i pesci, disponendosi  a  semicerchio;  una di queste, la Ferriera, si collocava senza far rumore all’avanguardia, e un marinaio  s’arrampicava  in  cima  a un albero maestro, alto quattro o cinque metri, in sommo  al  quale  si  trovava  una  piattaforma  e annunziava  l’arrivo   dei pescispada.

Non  si stava in vedetta soltanto sulle barche ma anche sugli scogli e fin sotto le mura del castello di Sicilia. Allorché il movimento delle acque o il sibilo acuto che emettono i pescispada ne annunziavano il passaggio, le barche vanno loro incontro e il lanciatore  d’ogni barca getta la fiocina. Queste fiocine sono fatte in modo tale che la lama, quando vi è penetrata, non può più uscire dal corpo dell’animale; ma dopo averla lanciata s’allenta il lungo canapo al quale è attaccata; è insomma, in piccolo, la pesca alla balena.  Quando il pescespada è indebolito per la perdita del sangue, viene issato a bordo e finito a furia di colpi di scure; sarebbe pericoloso attaccarlo prima.

2266_1Questa pesca è molto interessante e attira sulla spiaggia un gran numero di persone. L’uomo che è in vetta e dirige l’attacco gridando: Manosso! Manosso! E allora che la barca con la fiocina prende il largo e fa di tutto per cacciare
il pesce verso riva. Egli grida: Stringala!

E la barca investe il pesce più che mai. Si corre a destra e sinistra, di qua e di là e tutto ciò in un batter d’occhio, mentre il lanciatore sta sempre dritto, all’avanti, con la fiocina tesa. Se sbaglia il tiro, gli spettatori gli fanno l’urlata, ma il lanciatore, dopo una lunga caccia, colpisce la preda, e per lui un trionfo; la folla lo saluta con applausi e grida entusiaste.

Calando il sole tornavano a Ganzirri, remigando sulle acque limpide e calme.

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CandeloraLe Candelore, misto di fede e folklore per celebrare la festa di Sant’Agata

Gaetano Bonaventura

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Meravigliosi e pregiati candelabri artigianali, con chiare espressione barocche, le Cannalore aprono la festa di Sant’Agata a Catania.
L’offerta della cera per Sant’Agata è una tradizione che risale al Trecento, ufficializzata nel 1435 dal re Alfonso che dispose alle Maestranze l’offerta di un cero per la Santa.

Il numero delle Candelore è variato con gli anni: nel 1514 erano 22, nel 1674 erano 28 per divenire 15 alla fine dell’Ottocento, mentre attualmente sono undici.
Espressione popolare del culto della Santuzza, le Candelore sono manifatture lignee, con decorazioni barocche, puttini, capitelli, fiori e  bandiere.

candelora_festa_sant'agataBrillano tra la folla per il loro colore dorato e per le annacate, le ballate e le piroette che i portatori (da 4 a 12 a seconda del peso del candelabro) fanno compiere alla Cannalora in una competizione amichevole che ha l’obiettivo di glorificare la Santuzza.

Ogni Candelora è diversa dalle altre, nella manifattura, nelle forme, negli addobbi, perfino nell’andatura e nei movimenti in accordo con la
marcia che i suonatori emettono dagli strumenti.

Le Candelore, di proprietà delle diverse categorie di lavoratori, sfilano sempre nello stesso ordine. Apre la processione il cero del monsignore Ventimiglia, piccolo e semplice. Segue quella dei -Rinoti- dono degli abitanti del quartiere di San Giuseppe la Rena. E dopo quella dei fiorai, quella dei pescivendoli, dei fruttivendoli, dei macellai e cosi via. In uno sfavillio di ori, luci e bandiere le Candelore scuotono gli animi di tutti i Catanesi, che incitano i portatori ad esibizioni particolari, ad annacate strepitose, facendosi notare nella folla e preannunciando l’arrivo del fercolo con il busto della bella Agata.

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fuori strada

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In piazza Castelnuovo le famiglie potranno prelevare il quantitativo necessario di acqua

Salvo Milazzo

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Il sindaco Michelangelo Saporito

Ambizioso e per certi aspetti rivoluzionario, almeno dalle nostre parti, il programma illustrato dal sindaco Michelangelo Saporito, che nei prossimi due anni vuole incidere a fondo nella vita quotidiana dei cittadini, portando alcune novità davvero interessanti sia in termini di risparmio che di salvaguardia dell’ambiente, due esigenze spesso difficili da conciliare ma che in questo caso sembrano trovare sintesi.

Ma quali sono questi interventi? Il primo che vedrà la luce sarà l’installazione di un potabilizzatore in piazza Castelnuovo che, a fronte di una spesa media di 30 euro circa all’anno a famiglia per i costi di ordinaria gestione e manutenzione, darà la possibilità di dire addio all’acquisto di acqua minerale in bottiglia. «Ogni nucleo familiare che intenderà avvalersi del servizio – spiega il primo cittadino – sarà dotato di una chiavetta, che darà diritto a prelevare un quantitativo sufficiente per il fabbisogno annuo; ciò consentirà un notevole risparmio per le famiglie ed eviterà il conferimento nei cassonetti di tonnellate e tonnellate di plastica».

68568-800x531-300x199Altra novità importante, da realizzare entro la fine del 2014, sarà la copertura wireless di tutto il territorio comunale; anche in questo caso i cittadini che intenderanno avvalersi della rete wireless dovranno sostenere una spesa molto contenuta (si calcolano 20/30 euro) per poter ottenere una password per connettersi ad Internet e poter così anche sfruttare la rete Voip per le comunicazioni telefoniche.

A questi progetti si unisce quello che Saporito definisce «un grande traguardo», raggiunto con un anno di anticipo rispetto alle originarie previsioni, ossia quello di poter riattivare, entro il prossimo anno, alcuni servizi a domanda individuale come il pulmino e la mensa scolastica ed il trasporto pubblico dal centro urbano al cimitero.

Allo studio, inoltre, vi sono dei progetti riguardanti lo sfruttamento di energie alternative, che il Comune caterinese conta di poter realizzare in rete con gli altri Comuni della zona Nord della provincia e che prevedono l’impiego di fondi europei. Già completata, invece, la realizzazione di un impianto fotovoltaico, costato 135mila euro, che, permetterà di risparmiare circa 10mila euro all’anno per l’energia elettrica negli edifici scolastici, oltre che un introito nelle casse comunali derivante dalla produzione dell’energia stimato in circa 20mila euro all’anno.

Ma non finisce qui: «Abbiamo già impegnato – conclude il sindaco – 320mila euro per la completa ristrutturazione del Palazzo comunale di via Roma per il quale già esiste un progetto preliminare realizzato dell’Ufficio tecnico comunale e i cui lavori speriamo di poter avviare entro i primi mesi del prossimo anno per ridare quanto prima al Comune la sua sede storica».

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Pertinenti insegnamenti/2

pertini

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Buono Socio Sanitario – anno 2014

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POSSONO RICHIEDERE IL BENEFICIO
I SOGGETTI  AVENTI I REQUISITI SOTTOINDICATI:
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untitled– Nucleo familiare di riferimento del  soggetto da assistere  risultante convivente e legato ad egli da vincoli familiari (parentela, filiazione, adozione, affinità) con I.S.E.E. complessivo ,del nucleo familiare e del soggetto da assistere, non superiore ad euro 7.000,00. Si richiedono i redditi ISEE relativi all’anno 2012;

– Nucleo familiare di riferimento che garantisce  prestazioni socio- assistenziali e che si assume la responsabilità e l’impegno dell’attività di cura e di aiuto;
– Nuclei familiari in condizioni socio-ambientali di assistibilità al domicilio ossia, una compresenza di supporto familiare e/o della rete informale, residenti nel territorio comunale che mantengono ed accolgono anziani ( di età non inferiore a 69 anni e 1 giorno) o disabili gravi in condizioni di non autosufficienza come certificato dalla Commissione invalidi civili :

  • invalidità civile al 100% con indennità di accompagnamento,o in alternativa
  • certificazione attestante la disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104/92

PER GLI EVENTI RECENTI

ANZIANI – Certificato del medico di medicina generale, attestante la non autosufficienza corredato dalla S.V.M.A. Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone Adulte e Anziani (Gurs. N. 56 del 30/11/2007);
DISABILI – Certificato del medico di medicina generale, attestante la disabilità grave, non autosufficienza corredato dalla copia dell’istanza di riconoscimento ai sensi dell’art. 3 c 3 L. 104/92;

Si rammenta che:
-la concessione del Buono è subordinata alla valutazione della sussistenza delle condizioni socio-ambientali di assistibilità al domicilio e alla elaborazione del Piano Personalizzato, da parte della competente U.V.M. , rivolto alla definizione della diagnosi funzionale dei soggetti disabili o anziani.
-possono beneficiare del Buono coloro i quali non sono destinatari di interventi, a carattere domiciliare, previsti nel Piano di Azione e Coesione. 

GLI AVENTI DIRITTO POSSONO PRESENTARE ISTANZA CORREDATA DALLA SUDDETTA DOCUMENTAZIONE ALL’UFFICIO PROTOCOLLO DEL COMUNE ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2014

Per ogni ulteriore comunicazione in merito rivolgersi al competente Ufficio di Servizio Sociale – Via Rimembranza n°. 24 – 93010 – Milena – Tel: 0934/933021

Allegati

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Allegato Avviso.pdf 957.67 KB
Allegato Modello di domanda.doc 42 KB

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imagesCARJ3OOIPROTESTA PER ENORMI RITARDI NELLA CONSEGNA DELLA POSTA PRIORITARIA E RACCOMANDATE

Franco Petraglia

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Esprimo indignazione e delusione per il pessimo servizio (disservizio) che Poste Italiane offre ai propri utenti: in data 10 dicembre scorso, una mia raccomandata, da Cervinara(AV) a Milano Centrale, è arrivata dopo 10 giorni; la mia ultima lettera prioritaria, sempre da Cervinara, è arrivata a Napoli  Centrale dopo ben 16 giorni.

imagesCAE85EC6Ormai è accertato che, in genere, specialmente la posta prioritaria non arriva  mai prima di una settimana. Per non parlare delle bollette della luce, acqua, telefono e utenze varie consegnate abbondantemente scadute.

Poiché questa situazione va peggiorando negli ultimi mesi, con ritardi sempre più consistenti, è necessario ed opportuno che Poste Italiane ripristini quanto prima le condizioni di normalità nel recapito: sacrosanto diritto che spetta agli utenti e, peraltro,  previsto dalla Carta della qualità dei servizi delle stesse Poste Italiane.

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Primo si’ per omogeneizzare Iva piante agricole aromatiche
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“Sotto il profilo fiscale, nel settore delle piante agricole aromatiche si ravvisa un’ingiustificata quanto irrazionale disparità di trattamento.
Mentre prodotti come basilico, rosmarino e salvia freschi beneficiano di un’aliquota al 4%, le cessioni di origano in buste sigillate, a rametti o sgranato, scontano l’aliquota ordinaria del 22%. E’ facile comprendere come un simile trattamento fiscale non possa che mettere in difficoltà un settore importante per l’agricoltura siciliana quale è questo.
Allo scopo di mettere fine a questa iniquità, è stata presentata in Commissione finanze un’apposita interrogazione al ministro dell’Economia, a firma Pagano-Minardo, cui è stata data risposta nell’ultimo question time. Poiché dal punto di vista tecnico-merceologico, come sollecitato nella stessa iniziativa di sindacato ispettivo, l’origano appartiene alla medesima voce doganale di basilico, rosmarino e salvia, il ministro dell’Economia ha risposto all’interrogazione aprendo all’opportunità di applicazione di un’unica aliquota Iva per le piante agricole aromatiche.
La risposta che gli operatori del settore sollecitavano si sta dunque concretizzando e condurrà alla necessaria quanto utile omogeneizzazione della disciplina fiscale relativa a tali prodotti. In questo modo si apriranno anche nuove opportunità di mercati per i produttori”.
E’ quanto affermano in una nota congiunta i deputati di Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano e Antonino Minardo, preannunciando la presentazione nei prossimi giorni di una risoluzione che impegnerà il Governo ad intervenire su tale questione.
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«Droga, no alla depenalizzazione»
On. Alessandro Pagano*
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L’emendamento 2.9 del relatore David Ermini al d. l. 146/13, ribattezzato dai media «svuota carceri», in tema di droghe è assolutamente da censurare per le numerose opacità che lo caratterizzano. Con questo emendamento, fra l’altro uscito dal cilindro del relatore all’ultimo minuto, il limite massimo di pena per i reati connessi alle droghe ritenute meno pericolose viene ridotto a tre anni.
La diminuzione della soglia così come prevista dal relatore impedirà al giudice di disporre misure cautelari (compresi gli arresti domiciliari), e alle forze dell’ordine di eseguire arresti in flagranza per qualsiasi attività di spaccio, o di detenzione oltre la quantità personale, quando ci si trova di fronte a droghe ritenute «leggere». L’impostazione dell’emendamento pare non lascia spazio a dubbi: si tratta di un anticipo rispetto al ripristino della distinzione (che era stata superata dalla Fini-Giovanardi) fra droghe pesanti e droghe leggere, ed è un anticipo, comunque un gradino intermedio, rispetto alla depenalizzazione di alcuni tipi di droghe. Che dicessero apertamente che vogliono lo spaccio libero di cannabis e derivati: sarebbero più onesti.
*Deputato di Nuovo Centrodestra

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Incasinamenti

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