“Vacanti” citazioni in vacanza: basta!
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Tra Le novelle per un anno di Pirandello, una assai nota a noi Milenesi, è “le sorprese della scienza” ambientata nel nostro paese.
Le novelle, così come per tutte le sue opere, vanno inquadrate nella poetica dello scrittore che spesso amava descrivere personaggi dalle condizioni disperate, sia psicologicamente che moralmente e perfino materialmente. Diciamo che la “tragicità” della vita accompagna sovente le peregrinazioni letterarie del nostro amato conterraneo Nobel Pirandello.
Ci siamo voluti impegnare in questo argomento dopo aver a lungo meditato sulla opportunità delle considerazioni che vorremmo partecipare ai nostri compaesani, rivolgendo il nostro pensiero anche a coloro i quali per motivi lavorativi sono stati costretti a trasferirsi, ma col cuore rimangono MILENESI.
Ci troviamo a leggere spesso, sui vari blog nostrani, riferimenti al noto drammaturgo che, nella novella citata, ci addita come talmente “intelligenti” da bloccare il progresso. I riferimenti sono sempre e tutti negativi, infatti il popolo milenese viene indicato come gente adattata ad un ambiente arretrato, senza rete viaria e illuminazione moderna e contemporaneamente con uno spirito e sogni di progresso talmente sentiti da essere di fatto impediti dalle aspettative più grandi … il risultato è quello di una descrizione di sognatori che restano “al buio”, di gente che non si accontenta e preferisce rimanere ai margini nella speranza di avere tutto con il risultato di non avere né questo né quello. Pirandello così ci giudicava e metaforicamente, grazie a questo paesello, mostrava la sua tragica poetica.
Se così eravamo, ammesso che lo fossimo davvero, ciò avveniva allora.
Oggi siamo nel 2013 e non fa affatto piacere girovagando sul web imbattersi in degli sconosciuti che ci giudicano così:
Il prof. DEAGLIO, per dare corpo alle proprie tesi letterarie-sociologico-culturali, prende spunto da quel racconto e persegue i propri obiettivi dimostrando (o no) la concretezza delle proprie ipotesi. Va bene, andrebbe bene se i riferimenti cui si aggrappa fossero solo di tipo letterario e non già peculiari e caratterizzanti di una popolazione che di certo non rispecchia più quanto descritto dal Nobel.
Il punto è che continuando a citare il popolo di Milocca dei primi del novecento, così come anche alcuni di noi fanno attualmente, viene travisata una realtà (odierna, reale e concreta) che dimostra di essere in totale antitesi con lo stereotipo che si è venuto a creare.
Come in tutti i paesi anche da noi ci sono i sognatori e coloro i quali si rifiutano di prendere oggi (poco) nella speranza di avere domani (tutto), ma è anche vero che la nostra realtà di oggi è prevalentemente costituita da gente laboriosa, pratica, concreta, capace che ha saputo e continua a dare lustro a questo nostro paese delle Robbe. Le persone e i fatti ne sono una tangibile ed incontrovertibile dimostrazione.
Pregherei il dotto DEAGLIO di venire a verificare di persona i cambiamenti avvenuti e, se del caso, adattare ed accomodare la propria visione dei Milocchesi.
Pregherei inoltre i Milenesi, che ne fanno continuamente riferimento, di specificare, quando hanno voglia di citare il grande Pirandello, che oggi Milena è una bella realtà, fatta di gente che nulla ha a che vedere con quanto “raccontato” e che si propone al circondario, e non solo, come esempio di intelligente laboriosità e vivacità culturale, professionale, politica, sociale, economica e religiosa.
Rimarchiamo ai nostri “citatori paesani” che: non sempre le proprie visioni, i propri convincimenti, il proprio modo di essere (in cui evidentemente molti si riconoscono con i milocchesi dei primi del ‘900), coincidono con la realtà, possono essere generalizzati e soprattutto considerati veri.
Se le offese giungono dal Nobel Pirandello di allora, ora noi tutti abbiamo la capacità di comprenderle … se giungono però da un esimio sconosciuto di oggi, o dai nostri contemporanei compaesani, pretendiamo un più completo ed oculato studio della nostra società.
Kenna “on holiday” 2013.
Questo articolo andava messo in prima pagina sono cose che avrei voluto dire anche io.Tutti quelli che in questo periodo ne parlano di quel racconto di Pirandello non fanno bene, kenna voglio le scuse da chi ci ha diffamati così.
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Anche io condivido l’invito di Kenna, ma dove sei sta? ci sei mancato. Sono anche d’accordo con Robba, molti dovrebbero scusarsi per avere denigrato il nostro paese e i suoi abitanti… Anche su questo blog non scherzano. Però attenzione, passiamoci la mano sulla coscienza, a scusarsi dovrebbero essere anche quelli che hanno portato discredito al nome del paese con le loro azioni, mi riferisco in modo particolare a certi amministratori e loro segugi che non mi sembrano diversi da quelli narrati da Pirandello. Si pensi all’incredibile caso del doppio vicesindaco per esempio e alla gestione accanita della povera fontana. Comunque sia, via non siamo più quelli dell’Ottocento, almeno noi cittadini comuni.
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e vabbè, “la politica” meschina, piccola, modesta e paesana ce la dobbiamo fare entrare pi la cuda! Non penso che ci possano entrare né gli amministratori segugi e neanche la fontana. La levatura che ho visto io è di ben altra dimensione che non lo spunto per triturare … le stesse cose da due mesi a questa parte. Bravo Kenna!
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Questo dottor Deaglio come si è permesso??
Il Sindaco lo inviti a venire qui e non solo parlare di noi!!!!! Ci venga a vedere prima di scrivere!
Sindaco facciamoci valere!
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Cara Kenna sul palco del comizio avevi affermato il contrario 😉
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hai proprio ragione kenna, il riferimento a Pirandello è fatto da ignoranti che vogliono negare il cambiamento di Milena e sopratutto dei Milenesi.
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