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Archive for 28 luglio 2013

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La mugghieri è comu la gatta: si l’accarizzi, idda ti gratta!

di Salvatore Salomone Marino

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salomone m costumi contadiniMarito e moglie non son visti a farsi carezze; si trattano apparentemente con un certo sussiego, più spiccato in lui; ma non perciò le anime loro sentono meno potentemente. Lei, tine per sè e i figli appena il necessario e anche meno, serba a lui le cose più buone, più utili, più belle.

Sono parchissimi nei cibi, e stanno paghi a una minestra, a un po’ di pane con cipolla o con olive salate: i più, se non sono stati gravemente infermi, e eccezion fatta per conviti nuziali e qualche solenne festa, ignorano di che sapore sia la carne e il pesce; il vino è bevuto soltanto dall’uomo, e quasi esclusivamente quand’è ai lavori campestri. Mangiano, s’egli è in casa, nello stesso piatto, ma ella gli sta presso con una certa soggezione, rannicchiata quasi, e mangia a piccoli bocconi, badando sempre a mangiare meno di lui, a non cominciare se lui prima non comincia. Gli ha rispetto, riguardi e devozione senza fine, perchè (ella suole ripetere) é l’uomo che dà nome e stato alla casa, egli ne è la colonna unica e sola.

Le cose, però, non passano sempre così lisce e dolci. Certi giorni il marito è di cattivo umore, sia perchè le faccende di casa vanno male, sia perchè altre e svariate ragioni lo sopraccaricano di elettricità, la quale non aspetta che un lieve contatto per scaricarsi violentemente.

piGuai a quella moglie che, in tali momenti, facesse poco bene un suo lavoro, rompesse un utensile della casa, osasse fare un’osservazione al suo omo, gli mancasse minimamente di riguardo e della obbedienza dovuti a lui come a padrone! Allora egli perde il lume della ragione e la tradizionale calma ed alla deve subirsi in santa pace, e immeritevolmente spesso, le più sconce ingiurie, i più bestiali pugni, calci, legnate, o colpi dati col primo oggetto che al furibondo capita tra le mani.

Ne riporta lividure, bozze, qualche volta ferite e fratture; ma non pertanto ella emette un grido, non oppone resistenza, non fa le lagrime perfino, per paura del peggio, per non portare in piazza i guaj e l’inferno che ha in famiglia. Nè, passata la tempesta, ella ne muove querela contro l’inumano: si cura alla meglio (anzi è spesso lui che, sbollita l’ira, le reca conforto o farmaci), si fa con lui sempre più mansueta, più affettuosa, almeno in apparenza. Le Santippi sono rare, assai rare tra le massaje. A chi le rimprovera di questa completa e quasi stupida sottomissione, rispinde secca e semplice: Il torto è sempre di noi donne, che siamo cattive in tutto; il marito è marito, egli è padrone anche di ammazzarci, giacchè noi non viviamo che per lui e siam cosa sua affatto.

E il marito è davvero il padrone assoluto. Dopo i maltrattamenti e le busse, egli pretende che la donna gli si umilii (cosa ch’ella, del resto, fa volentierissimo) per accordarle pace;  la schernisce per soprassello, volendo giustificare il suo bestiale procedere: Una dozzina di sante legnate (le canta), di quando in quando, ci vuole come il pane; se non altro, è un comodo mezzo per farvi allargare la pelle, e così mangerete di più e ingrasserete!

imagesCASYO1OWPiù di un villico (e l’ho visto co’ miei occhi), tornando dalla chiesa alla casa nuziale, prima che i congiunti lo lascin solo con la sposa, dona a questa in presenza di tutti un solenne schiaffo, che non scandalizza nessuno, perchè di rito. E se la giovane ignara chiede, tra meraviglia e spavento, il perchè di siffatto procedere, lui risponde secco: Perchè, prima dei baci, impariate a conoscere l’autorità illimitata del marito! O ripete il proverbio: La mugghieri è comu la gatta: si l’accarizzi, idda ti gratta!

Di questi tempi in cui la violenza dell’uomo continua a far strage di donne, abbiamo voluto portare un contributo alla comprensione del perchè di questa mutazione antropologica, pubblicando un brano di Salomone Marino su “Costumi ed Usanze” del popolo contadino siciliano, quando la donna di casa svolgeva un ruolo sottomesso all’uomo padrone.

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Le festività in onore del Santo Patrono “San Calogero” a Campofranco (CL)

di* (abbiamo smarrito l’autore)

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untitledL’ultima domenica di luglio, almeno una volta nella vita, i campofranchesi compiono a piedi scalzi il viaggio dalla propria dimora alla chiesa di S. Francesco, per i festino di S. Calogero ricco.

Da quasi tre secoli, da quel fatìdìco Il gennaio 1693, giorno di uno dei più tremendi terremoti dell’Isola, Campofranco ringrazia Calogero, santo taumaturgo famoso nella diocesi di Agrigento, per averlo preservato dalla rovina dei terremoto, ed impetra il suo aiuto per essere liberato da ogni male anche spirituale.

L’intero mese di luglio è dedicato ai santo; per trenta giorni, ogni sera, una folla di devoti assiste alla messa nella chiesa dell’antico convento francescano, recita il vespro e canta «Fedeli a Calogero, correte fidenti, mentr’Egli sa compiere sublimi portenti».

Il “viaggio” a piedi scalzi. con il rosario in mano, fino ad alcuni anni fa si completava nella chiesa con la “lingua a strascinuni” dall’entrata fino all’altare maggiore.Oggi restano gli abitini bianchi con i bottoni neri per i bambini, la raccolta delle offerte per una “missa cugliuta“, le grandi forme di pane, anche a decine di chili, che riproducono gambe, braccia o altre pani dei corpo guarite per intercessione dei santo.
pani san caloIn concomitanza si svolge la Sagra dei Pupi di Pane, durante la quale vengono distribuiti quintali di grosse forme di pane, da mangiare caldo con olio, pepe e formaggio fresco.
E tutti si segnano con la croce, e anche i più scettici mangiano il pane come cosa sacra, perché S. Calogero, come raccontano in tanti, è capace di venirti a trovare di notte e di prenderti a bastonate: la bellissima statua, rappresenta un monaco con un viso dolcissimo, la veste candida e il mantello nero, ma con un bel bastone d’argento (regalo dei principi’ Lucchesi nell’800).

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Non fiori, ma opere di bene!

E’ tempo di azioni concrete, non di buoni propositi

Cosa è cambiato sinora con il Governo Letta?

di Salvatore Curcio

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imagesCANI2HXLSono oramai trascorsi cinque mesi circa dal responso delle urne ed ancora gli elettori italiani si aspettano la concretizzazione del programma tanto osannato durante la campagna elettorale dai vari partiti in gara la cui effettiva realizzazione,a mio avviso,si appalesa  in verità alquanto lontana.

Peraltro ,ed è sotto gli occhi di tutti, due dei cinque mesi su citati sono trascorsi infruttuosamente a causa del vano tentativo dell’allora Segretario del PD Bersani di coinvolgere nella formazione del nuovo Governo il movimento grillino, risultato il vero ed unico vincitore nella competizione elettorale, il quale però ha sempre opposto un netto e sdegnoso rifiuto usando talora un frasario scurrile ed offensivo  nei riguardi delle stesse istituzioni democratiche.

Conseguentemente è dovuto nascere il Governo delle larghe intese che al suo inizio ha fatto ben sperare perché innegabilmente rappresentava l’unica via percorribile perché venisse formato con immediatezza un nuovo Governo, reclamato anche dai partners europei, che, avvalendosi della larga maggioranza numerica in entrambi i rami del Parlamento, provvedesse alla stesura dei provvedimenti legislativi finalizzati a far uscire, in tempi ragionevolmente brevi, il  Paese dalla gravissima crisi economica la cui scure si è più pesantemente abbattuta sugli Stati dell’euro zona con un elevato debito pubblico (Grecia,Italia,Spagna ed altri ancora).

imagesCAJZE8O2Senonché le aspettative di tutti (imprese, grandi e piccole, cittadini, forze sociali e quant’altro) sono state sinora quasi interamente disattese in quanto non sono state poste in essere quelle misure capaci di far ripartire la locomotiva produttiva senza della quale non si esce fuori dal tunnel recessivo anzi la situazione si aggrava di giorno in giorno sempre più al punto che, ed è notizia dei giorni scorsi, le agenzie di rating nonché i mercati finanziari,prevedendo un peggioramento dei nostri conti, hanno recentemente declassato ulteriormente  il nostro Paese riducendolo secondo, per alcuni aspetti, alla sola Grecia.

Ovviamente a poco son serviti i buoni risultati ottenuti dal Presidente Letta in occasione della recente riunione dei Premiers di tutti gli Stati dell’U.E. le cui risorse, anche se destinate al fine nobilissimo di far fronte alla gravissima disoccupazione giovanile, non potranno, se non accompagnate da analoghe misure per la crescita economica, interrompere la spirale vertiginosa della crisi che sta colpendo molto pesantemente tutto il sistema, dalle aziende ai lavoratori ed ai padri di famiglia che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese  (basti pensare in proposito ai sempre più frequenti casi di suicidio!).

imagesNel frattempo il cittadino comune è costretto ad assistere alla solita litigiosità dei vari esponenti di spicco dei partiti che compongono la maggioranza di Governo con grave danno per la stessa immagine del nostro paese di fronte sia ai partners europei che al mondo intero.

Come se non bastasse,in questi giorni non si fa altro che parlare della anticipazione della sentenza entro il c.m. da emettere nei riguardi di Berlusconi, la cui eventuale condanna viene molto temuta per la continuità dell’attuale Governo, mentre di converso si assiste (sarà una mia impressione?) ad un rallentamento nello studio dei provvedimenti da approntare per dare ossigeno alla nostra economia il cui rilancio necessita di profonde riforme strutturali oltre che di natura squisitamente economica.

(altro…)

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«Sconti sulle multe ma non per tutti»

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SALDI OVUNQUESI

L’associazione ASAPS è Favorevole alla riduzione degli importi delle multe per chi paga entro cinque giorni dal verbale, ma non su tutti i i tipi di contravvenzioni.

NO

«Non è possibile prevedere sconti di alcun genere per alcune tipologie di sanzioni come quelle legate alla sicurezza dei bambini e all’abuso di alcolici (e anche sull’uso del cellulare alla guida nutriamo perplessità).  No allo sconto per chi viola l’art.172 del CdS nell’ipotesi del mancato uso dei seggiolini per bambini (oggi euro 80 e 5 punti che scenderebbero ad 56 euro con il pagamento entro 5 giorni)». Stesso discorso per i neopatentati, i professionisti dell’autotrasporto che al volante devono conservare il valore zero di alcool: «Si è fatto tanto per limitare l’incidenza degli alcolici come fattore di tragedie stradali e ora non sono accettabili sconti di alcun genere che sarebbero interpretati come un segnale che sulla strada sta tornando “l’ora di ricreazione”».

Fra le altre eccezioni andrebbero escluse dagli sconti anche tutte le sanzioni più gravi, come quelle che prevedono la sospensione con ritiro della patente, per esempio la guida contromano.

Fonte: Corriere della Sera

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CHIUDIAMO LE FABBRICHE DELLA MORTE

Franco Petraglia
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CITTA' SANT'ANGELO

CITTA’ SANT’ANGELO

Il mio cuore è a pezzi per questa tragedia avvenuta qualche giorno fa a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. Il bilancio è di quattro  vittime e 8 feriti per l’esplosione in una fabbrica di fuochi artificiali. Il primo morto a essere accertato è stato Alessio Di Giacomo, 22 anni, figlio del proprietario della fabbrica. Dispersi, senza speranza di recupero, il padre Mauro (45) e altri due parenti: Roberto (39) e Federico (50).

Le ricerche non riprenderanno prima dei due giorni necessari per bonificare l’area dell’esplosione. ”Purtroppo non abbiamo più speranze che trovare solo i resti dilaniati dei corpi dei tre dispersi” ha detto il dottor Emanuele Cherubini, il responsabile provinciale del 118 di Pescara che sta coordinando i soccorsi in collaborazione con le forze dell’ordine.

L’enorme area del cratere -campi coltivati, boschi, uliveti, colline e dirupi – è interdetta e sarà agibile solo dopo l’intervento degli artificieri.

Come hanno spiegato i carabinieri”con la deflagrazione in tutta l’area si sono disseminati gli ordigni, le bombette con le quali si fanno i fuochi d’artificio”.

ARPINO

ARPINO

Dopo questa ennesima strage, la mia mente mi riporta alla triste vicenda del 12 settembre 2011 quando ad Arpino, nel Frusinate, esplose un’altra fabbrica di fuochi d’artificio, con la morte di sei lavoratori. Anche allora provai tanta angoscia e rabbia.

Vista la tragica fine di tutti questi poveretti che ci rimettono la pelle , perchè non aboliamo queste fabbriche di morte? Penso ai fuochi pirotecnici in tutto lo Stivale, quando i bollettini di fine anno sono drammatici. Penso alle varie feste religiose e di ricorrenza, i cui costi sono stratosferici.

Penso altresì alle sofferenze dei poveri animali per i rumori a cui vengono sottoposti. Essi hanno un udito molto più sviluppato del nostro e quindi più sensibili. Ogni anno sono tantissime le segnalazioni di cani smarriti dopo Capodanno e numerosissimi gli ingressi nei canili in seguito alla fuga dovuta al panico che si scatena in loro a seguito delle esplosioni.

Con i tempi che corrono: crisi familiari e problemi sociali che ti strozzano, persone che si tolgono la vita per motivi
economici (le statistiche sul suicidio dicono che, ogni giorno, in Italia dieci persone chiudono la propria esistenza tragicamente.

Sarebbe opportuno, secondo il mio giudizio spassionato, devolvere tutti questi soldi in beneficenza.
Ricordiamoci che c’è un mondo che soffre in silenzio e con dignità. Aiutiamo costoro, anziché “ sparare in aria” inutilmente. Per amore del Signore, evitiamo altro spargimento di sangue! La vita umana è sacra e inviolabile. E’ una tra le realtà più preziose che esistano al mondo.

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Poesia nei secoli fedele

 XXVI edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Enrico Zorzi”

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Torna il Premio nazionale di poesia «Enrico Zorzi»

 

Enrico Zorzi, morto tragicamente a 20 anni

Enrico Zorzi, morto tragicamente a 20 anni

La famiglia Zorzi con il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri e dell’ Associazione Nazionale Carabinieri, in collaborazione con l’associazione Culturale “Luni del poeta – Tolo Da Re” di Negrar (Verona), indice e organizza la XXVI edizione del premio Nazionale di poesia “Enrico Zorzi”.
Premiazione il 25 ottobre 2013 ore 18,00 presso il Circolo Ufficiali di Castelvecchio Verona.

Il premio è diviso in tre sezioni, si partecipa con due componimenti obbligatori per sezione (max 32 versi ogni poesia)

A parziale copertura delle spese di segreteria si chiede un contributo di 10,00 € per ogni sezione. Sez. A – Poesia dialettale del triveneto a tema libero. Sez. B – Poesia in lingua italiana con tema “Carabiniere: solo un militare? “. Sez. C – Poesia in lingua italiana a tema libero.

Le opere, prodotte in cinque copie in formato A4, dovranno essere spedite entro e non oltre il 15 agosto 2013 al seguente indirizzo: concorso di poesia “Enrico Zorzi” c/o Osteria Vecchia – via Osteria Vecchia, 7 – 37024 Negrar Veronese (VR).

Associazione Nazionale Carabinieri

 

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quando c'era lui

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Banane razziste

imagesCA730FDBLancio di banane contro il ministro Kyenge

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Un nuovo episodio di razzismo contro il ministro dell’Integrazione. Dalle parole, i contestaori di Cécile Kyenge sono passati ai fatti. Due settimane dopo la sparata di Roberto Calderoli, che aveva paragonato Cécile a un orango, c’è chi ha alzato ulteriormente l’asticella della contestazione “sporca”. A Cervia, durante la festa del Pd, dalla platea sono state lanciate due banane all’inidirzzo del ministro, che stava rispondendo alle domande del direttore de Il Giorno, Giancarlo Mazzuca.

imagesCABWI257“Cibo sprecato” –

Le due banane sono cadute sulla prima fila, senza raggiungere il ministro e sfiorando l’assessore comunale alla Sicurezza, Giovanni Grandu. Il dibattito è stato subito interrotto: “Cervia non merita questi stupidi gesti”, ha commentato Mazzuca. La Kyenge, da par suo, senza perdere l’ormai proverbiale aplomb ha stigamtizzato a modo suo il gesto su Twitter. Con una buona dose di ironia, la Kyenge ha cinguettato: “Con la gente che muore di fame e la crisi, sprecare cibo così è triste”. Per inciso, l’autore del gesto non è ancora stato indentificato.

MANICHINI A FESTA PD PRIMO ARRIVO KYENGEI manichini

Il lancio delle banane non è stato il primo episodio anti-Kyenge durante la festa del Pd.

Nella serata di venerdì 26 luglio, prima dell’arrivo del ministro per il dibattito, hanno fatto capolino alcuni manichini imbrattati di rosso sangue, corredati da un cartello con scritto: “L’immigrazione uccide – No ius soli”. I manichini – troppo semplice identificare il “destinatario” – sono stati lasciati in bella vista nella piazza dei Salinari, a Cervia.

Il gesto è stato rivendicato da Forza Nuova, il movimento di estrema destra, che spiega: “Tutelare l’identità italiana deve essere di primario interesse, in quanto essa rappresenta la forza da cui trae linfa la vita stessa del nostro popolo”.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 11,1-13

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imagesCATSIF6KUn giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».
Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
untitledEbbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

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