Quello di quest’anno è un Natale “triste”, una tristezza che vorrebbe accompagnarci verso un nuovo anno pieno di incertezze. Così Ella ce lo racconta in quella Sua maniera “robotica” di esporre i “fatti”.
Non riesco a distinguere, nel mio barcamenare di ignoranza in pregiudizi, se sarà più catastrofico il Suo agire o la previsione Maya della fine del mondo nel 2012!
Dopo aver assistito alle chimeriche, ottimistiche, scelte del Cavaliere (Berlusconi), che hanno fatto seguito alle “equazioni” economiche del Professore (Prodi), sentire, subire, i Suoi numeri al “negativo” mi rende ancora più tristemente depresso!
Le scrivo, scrivo a Lei, anziché al Bambin Gesù o a Babbo Natale perché non riesco più a sognare, a trovare speranza nella preghiera di credente qual ritengo essere.
Non riesco più a provare in me stesso, e a trasmettere in chi mi sta attorno, quel pizzico di ottimismo per il futuro, quello aperto alla vita che ho sempre cercato, come cittadino di questa Repubblica che ha fiducia nelle sue Istituzioni, come lavoratore, come fruitore di servizi derivati da un benessere che, me lo dite ora di botto, poteva anche essere fittizio.
Mi sento bloccato anche nel cercare di infondere una speranza come padre! Cosa troveranno i miei figli?
Le Sue operazioni “ragionieristiche“ mi fanno paura. Una paura, che ritrovo essere ancestrale, in quanto non è possibile pensare di essere stato governato da “insensati”, scarsamente previgenti, uomini di governo. Ai quali ho, abbiamo, affidato una importante delega in bianco, ed ai quali non possiamo chiedere conto delle loro, ora mi dite, incoerenti azioni.
Il mondo, mi dite, è cambiato nella sua economia, ma perché me ne fate accorgere all’improvviso?
A chi credere? A Lei, Ragioniere? Le dobbiamo dare fiducia per una ripresa che parte molto in salita e che chiede “sacrifici” apparentemente generalizzati?
Ma cosa sono e chi li deve fare questi “sacrifici”?
Interrompere così bruscamente un “ciclo dell’economia”, per quanto apparentemente “distorto”, che Ella, Professore di un tempo, dovrebbe conoscere bene, non credo che riuscirà a dare una spinta “per la ripresa” in quel frasario a voi, bocconiani e signori del club di Bilderberg, risulta tanto caro.
Un frasario che esponete o fate sparire, concettualmente e operativamente, come i coniglietti del cilindro di un prestigiatore.
Quando studiavo all’Università guardavo i Professori con una sorta di soggezione culturale e pratica non indifferente. Lo sviluppo della vita futura mi ha riportato in saltuari contatti con il mondo accademico e, con mia grande sorpresa, ho notato che quella soggezione era un semplice rapporto unilaterale dal punto di vista culturale e per la materia di interesse: fuori dal loro seminato scientifico-culturale viene meno, in quei “professori”, il senso pratico della vita!
Mi consente, quindi, nel mio piccolo di essere pessimista nei confronti di voi, così definiti “professori”?
E mi chiedo, nel contempo: chi sarebbe il perfetto… “Governante”?
Caro Ragioniere, nonostante tutto il pessimismo che sta per infondermi con i suoi numeri asettici, numeri che trovano il loro moltiplicatore in tanta normale sostenibilità appena sollevata dal limite di povertà (i “ricchi”, veri o falsi, sono pochi e difficili da colpire anche con i Suoi “Serpico”!), vorrei illudermi che Ella (purtroppo) potrebbe essere l’ultima speranza cui attaccarmi, sacrificando quel che resta del mio futuro (ho 57 anni), per dare qualche barlume di speranza ai miei figli.
Un barlume di speranza, però, velato di paura. La paura di tornare indietro ed essere immesso in un baratro senza ritorno.
O verso un “ricorso storico” carico di retorica, supponente possibile anarchia, che vorrebbe trasportarci verso l’ineluttabilità della sospensione della… Democrazia!
La mia vita, anche in questo (effimero?) “benessere” è relativamente abituata, almeno psicologicamente, ai “sacrifici”, ma mi viene difficile accettare le sue imponiture da economista crudo e senza sentimento, da economista che, con un’abitudine ormai consolidata, sembra dover “raccogliere” prevalentemente da chi è più debole.
Tra Lei che usa le forbici e la Chiesa che mi esorta a “pregare” per un miracolo… provo solo disorientamento!
Vorrei tanto qualcuno che mi ridia la dignità di pregare e credere. Per un miracolo.
Ed ella, finchè farà il Ragioniere, ne sarà capace?
Auguri, Ragionier Monti!
Salvatore Maria (Totino) Saia
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Se l’azienda Italia ha un ragioniere, ci sarà pure un proprietario di questa azienda, e di tante altre …
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