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Per una esaustiva riflessione sui problemi dei giovani di oggi, sulle loro incertezze, disagi e stati di malessere si rende necessario fare un brevissimo excursus sui principali avvenimenti che si sono succeduti dal dopoguerra agli albori del terzo millennio e che hanno caratterizzato la formazione di una società che non può non dirsi se non malata.
A mio avviso, infatti, anche la persona più ottimista non può non rilevare come l’attuale società occidentale, lasciando fuori per adesso quella orientale con la quale in tempi non troppo lontani si dovranno fare i conti in avvenire, stia vivendo una profonda crisi dovuta in massima parte alla caduta dei valori che in passato hanno retto l’intero sistema in tutti i suoi variegati aspetti.
Scavando di più in profondità non ci si può non accorgere come i grandi avvenimenti storici dagli anni 60 in poi – tipo il boom economico, la caduta del muro di Berlino, la globalizzazione, i movimenti terroristici, la tecnologia più avanzata ed altro – abbiano influenzato lo sviluppo e la crescita di una società che ha visto perdere di vista, pur riscattandosi dallo stato primordiale di una precarietà economica, l’importanza degli antichi valori religiosi, morali e politici che ne avevano costituito per tanto tempo l’asse portante, il vero punto di forza.
È sotto l’occhio di tutti come lo sgretolamento della famiglia “tradizionale” con la nascita, dopo l’approvazione della legge sul divorzio, di coppie di fatto e quant’altro abbia determinato nei figli uno stato di frustrazione e di disagio e di incertezze al quale bisogna dare risposte di vita migliori.
Dal punto di vista “politico” penso che ci sia una quasi unanime condivisione nel ritenere come la caduta del muro di Berlino, con l’indiscutibile merito della unificazione delle stato tedesco, abbia provocato però l’annullamento del dualismo ideologico (capitalismo e marxismo) che ha contribuito a cercare un diverso modo di “far politica” che, allo stato, trova la sua maggiore specificità nella nascita di diversi movimenti di opinione, non più diversi sui piano delle ideologie, ma sempre più simili sotto l’aspetto di un esasperato “personalismo” provocante momenti di deprecabile litigiosità e di trascuratezza dei reali problemi della gente con la innegabile conseguenza di un sempre maggior allontanamento della parte migliore della società dalla competizione politica.
Non può essere sottaciuto, inoltre, il fatto che il consumismo sempre più dilagante e il cosiddetto benessere economico dagli anni 60 in poi, nonostante i frequenti richiami della chiesa cattolica per la realtà italiana, hanno contribuito a creare nei giovani un senso di “nichilismo”, di apatia e d’indifferenza che li porta a ricercare altrove situazioni di vivere migliore che spesso ritengono di ritrovare nell’alcool o nella droga, pesante o leggera che sia, con conseguenze deleterie e nocive sia sotto l’aspetto fisico e mentale.
Se quanto sinora detto costituisce un vero spaccato della odierna società, per venir fuori da un siffatto stato di cose, si reputa urgente e necessario un immediato intervento da parte di ciascuno affinché ognuno, col proprio contributo piccolo o grande, determini un radicale cambiamento nella speranza di creare per l’avvenire un mondo migliore.
E i rimedi, a mio avviso, anche se non completamente risolutivi, vanno ricercati, prima di ogni altro, all’interno delle famiglie dove i genitori, nella funzione educativa dei figli, debbono riappropriarsi dello loro specifico ruolo di autorevolezza di conseguenti comportamenti che servono e siano di esempio nel processo formativo nei primi anni di vita dei loro giovani.
Grande importanza dovrà avere, inoltre, il mondo della scuola, deputata istituzionalmente a tale compito educativo, che dovrà, attraverso insegnanti fortemente impegnati oltre che dotati di alta professionalità, inculcare e stimolare un processo formativo basato essenzialmente sul rispetto delle regole che pongono al primo posto e i principi della legalità, dei diritti e dei doveri del cittadino, dell’onestà e della libertà propria e degli altri e del ritorno ai valori cristiani della vita.
È indispensabile, infine, che gli incarichi politici siano intensi quale “servizio” da prestare alla comunità elettrice tralasciando da subito l’attuale “mestiere” della politica che sinora ha creato soltanto fenomeni di dilagante corruzione e di illeciti arricchimenti che spesso, nonostante il lavoro di valorosi membri della Magistratura e delle forze dell’ordine, sono rimasti impuniti e, quel che e peggio, dimenticati.
Soltanto così, a mio modesto avviso, riusciremo a far “affascinare” i giovani di oggi, sinora disillusi, da un mondo che sia in grado di fornire loro certezze, oltre che sul piano occupazionale futuro, sul campo dei valori fondamentali della vita che nel tempo hanno subito una innegabile battuta d’arresto.
[…] Fonte: L'indifferenza dei giovani « Milocca – Milena Libera […]
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Analisi apparentemente banale ma invece molto profonda perchè non si limita a scandagliare i motivi del fallimento della società attuale e dei soggetti che stanno pagando e pagheranno il conto, i giovani, ma tenta di proporre una soluzione.
Una soluzione che però non può essere la semplice riproposizione sic et simpliciter dei valori perduti, uno perchè sono perduti e due perchè i soggetti preposti a ciò, famiglia e scuola, non sono facilmente reperibili all’interno delle stesse. E tre, se vogliamo essere completi per il cattivo esempio della classe politica.
Chi infatti “insegnerà” ad insegnare ai maestri sempre meno mall’altezza del loro compito e demotivati e a fare i genitori a madri e padri della generazione del consumismo, dei grandi fratelli e della responsabilità?
Intanto mentre la nave della società rischia di affondare come un gigantesco Titanic in cui siamo in vacanza tra balli e sballi fino allo sfinimento ben vengano le persone come Salvatore Curcio che hanno ancora la voglia, il coraggio e la sensibilità di essere “voce nel deserto”. Ma verrà, questa volta, un nuovo Messia per salvarci?
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Al posto della famiglia abbiamo oggi tanti bei televisori lcd, cioè dei canali di comunicazione tramite i quali veniamo “educati” dall’alto.
E per avere questo “beneficio” devi pagare il canone!
Questo è un eccellente sistema di “controllo delle masse”.
La gente litiga perchè la squadra del cuore ha perso,
o perchè qualcuno è stato “nominato”.
E così la gente non si batte per avere una condizione sociale dignitosa, al massimo “chiede un favore a qualcuno che conta”.
La gente è sempre meno istruita, e non gliene frega niente se il proprio figlio non sa un ….. , “basta che sia promosso”.
E’ chiaro che ai politici fa comodo una scuola disastrata.
E se i giovani non guardano tanto la tv, nel nostro Paese droga ed alcool fanno anche meglio della tv, “malgrado lo Stato li combatta febbrilmente” il loro uso non conosce crisi.
Droga e alcool portano l’attenzione dei giovani verso altri mondi ….
Quello che non abbiamo capito è che i politici non comandano poi tanto.
Sono le grandi banche a comandare, ed i politici spesso hanno lavorato per loro e dunque sono persone di loro fiducia.
Per esempio, la banca d’affari Goldman Sachs possiede una parte della Banca Centrale Americana, la FED quella che stampa i dollari,
insieme a
– La Banca Rothschild di Londra
– La Banca Warburg di Amburgo
– La Banca Rothschild di Berlino
– La Lehman Brothers di New York
– La Lazard Brothers di Parigi
– La Banca Kuhln Loeb di New York
– Le Banche Israel Moses Seif in Italia
– La Banca Warburg di Amsterdam
– La Chase Manhattam Bank di New York
Tra i suoi più noti dirigenti della passati alla funzione pubblica, si ricordano Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a presidente del Consiglio in Italia; Mario Draghi, da vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca D’Italia; Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs; Gianni Letta, membro dell’Advisory Board di GS è nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel 2008; Robert Rubin, da dirigente Goldman Sachs a segretario al Tesoro presidenza Clinton; Henry M. Paulson, da vice Presidente di Goldman Sachs a Segretario al Tesoro sotto presidenza G.W. Bush.
Sono le grandi banche a comandare.
Inutile dire che Comunismo è Capitalismo sono stati un’invenzione.
E sulla religione ….. è meglio tacere.
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