LO SCUDO FISCALE
RISULTATI DELLA VOTAZIONE
PRESENTI…………..…522
VOTANTI……………..…520
ASTENUTI………………….2
MAGGIORANZA………261
FAVOREVOLI……….…..270
CONTRARI ……….……250
APPROVATO
“Vogliamo i nomi dei traditori” era la cosa più amichevole che si poteva leggere ieri pomeriggio sul sito di Repubblica a proposito dei 22 deputati del Pd assenti alla votazione sull’odioso scudo fiscale. Undici assenti per malattia, in una sinistra così cagionevole, ci possono anche stare. Purché portino un certificato medico

Michele Serra
Per gli altri undici le dimissioni immediate e irrevocabili sarebbero un gesto molto gradito da un elettorato che, a questo punto, è semplicemente terrorizzato. Dico terrorizzato perché per spiegare infortuni grotteschi come quello di ieri non bastano l’ignavia, non la confusione politica, neanche eventuali calcoli dolosi di qualche furbetto. Ci vuole una specie di pazzia autodistruttiva, di impulso irrefrenabile alla catastrofe finale, di iterazione maniacale dell’errore.
Ora votare per gente loffia, o poco rappresentativa, è una scelta che si può anche fare. Deprimente ma, in mancanza di meglio, perfino ragionevole. Ma votare per un partito che dà evidenti segni di squilibrio francamente è troppo perfino per un elettorato rassegnato al basso profilo.
Da L’AMACA di MICHELE SERRA su REPUBBLICA