Tosse stizzosa o anche asma. Sintomi da polline che raggiungono il massimo dell’incidenza in primavera ma che sono presenti tutto l’anno soprattutto dove la parietaria è ubiquitaria. Almeno un italiano su 5 o 6 è affetto da pollinosi, vale a dire circa 10 milioni di persone (il 20%- 30% della popolazione). Una cifra in costante crescita da almeno due decenni soprattuttto nelle società più avanzate, mentre aumentano di poco nel terzo mondo:è stato dimostrato infatti come l’inquinamento, i cambiamenti climatici e soprattutto lo stile di vita occidentale giochino un ruolo cruciale nell’aumentare le reattività del sistema immunitario verso gli allergeni, proteine altrimenti innocue.
Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi connessi con le allergie (causa di perdita di molte giornate lavorative o di scuola, oltre ad avere costi sempre più elevati per le cure) e per richiamare i responsabili delle istituzioni sugli accorgimenti ambientali idonei a ridurre le cause di allergia (scelta delle piante ornamentali per il verde pubblico, inquinamento) pochi giorni fa è stata celebrata la “Giornata delle allergie”. La Sicilia ha trovato “porte aperte” nel servizio di Fisiopatologia respiratoria e Allergologia dell’Ascoli
Tomaselli di Catania di cui è direttore il prof. Nunzio Crimi (telefoni 095 7594527-095 7594551) che ha rilasciato l’intervista (che pubblichiamo in due parti, una oggi e l’altra parte domani).
1- Professore Crimi, quali sono i principali allergeni responsabili in Sicilia e nel nostro territorio delle allergopatie?
«In Sicilia la percentuale dei pazienti allergici risulta essere intorno al 35-50% della popolazione. Il 7% soffre di asma bronchiale e circa il 20-30% di disturbi a carico delle alte vie aeree (naso) e congiuntivite. Le cause di queste manifestazioni sono da imputare nel 60% ai pollini di piante ed erbe e il 40% a sensibilizzazioni allergiche agli acari della polvere e ai poli di animali. in Sicilia, tra i pollini, quello della parietaria rappresenta la causa più frequente delle sensibilizzazioni (circa il 60% delle pollinosi), seguiti dal polline delle graminacee
e dell’olivo».
2- Quali le cause del costante aumento delle allergie nella nostra popolazione?
«Accanto a fattori genetici, l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici ma soprattutto lo stile di vita occidentale giocano un ruolo fondamentale. È stato dimostrato infatti come il particolato derivante da motori diesel aumenti la allergenicità dei pollini. Inoltre l’inquinamento atmosferico peggiora i sintomi allergici, attraverso un azione irritativa diretta sulle mucose respiratorie.
Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da famiglie sempre meno numerose, abuso di antibiotici, vaccinazioni, riduzione in generale
delle malattie infettive, hanno gettato le basi per uno scarso impiego del sistema immunitario nelle prime fasi della vita che non ha più la possibilità di sviluppare e mettere a punto le sue armi difensive contro le comuni infezioni infantili. Il risultato è una abnorme reazione dello stesso sistema immunitario contro sostanze altrimenti innocue come ad esempio i pollini. I cambiamenti climatici infine hanno sicuramente influito favorendo una maggiore pollinazione delle specie vegetali allergeniche ».
3- Si può essere allergici a più sostanze?