
Michele Mancuso - presidente del Consiglio Prov.le di Caltanissetta
La “QUESTIONE ACQUA” in provincia, e quindi il ruolo dell’Ato idrico CL 6 e le responsabilità del gestore Caltaqua sono stati gli argomenti dibattuti nel Consiglio provinciale che alla fine ha istituito una COMMISSIONE DI STUDIO che, recependo gli allarmi da tempo lanciati in vari comuni, verificherà direttamente le problematiche legate alla gestione del servizio idrico integrato: ne fanno parte tre consiglieri di maggioranza (Gaetano Petralia che ne è stato il proponente, Salvatore Sanfilippo e Vincenzo Accurso) e due di minoranza (Rosario Cusumano e Giuseppe Licata). L’organismo itinerante opererà fino a dicembre confrontandosi con i sindaci e i consigli comunali del territorio per verificare tutte le emergenze legate a detto servizio ed individuare i necessari interventi.
Petralia ha ricordato i precedenti deliberati consiliari (dal 2007 ad oggi) con cui si chiedevano tutta una serie di verifiche relative al Servizio Idrico Integrato, però mai riscontrate, sottolineando i gravi disagi come quelli dell’aumento del canone, del distacco dei contatori, delle ingenti spese di riallaccio, di voltura, ecc. Una gestione vessatoria che provoca continui allarmi da parte dei sindaci: anche se, a questo punto bisognerebbe anche capire che ruolo svolgono gli stessi sindaci in seno all’assemblea dell’Ato e se sono o meno consenzienti rispetto a certe scelte gestionali.
Da qui l’esigenza di un organo terzo – la Commissione provinciale – che verifichi nei vari Comuni la gestione del servizio.
In aula ha replicato il presidente dell’Ap Federico, che è anche presidente dell’Ato idrico, facendo un lungo excursuse premettendo come la tariffazione fosse stata decisa in fase di appalto del servizio secondo i dettami della legge Galli, con progressivo incremento delcanone, ma in ogni caso preservando lecategorie più deboli.
In quanto ai distacchi dei contatori, ha informato che avvengonosolo dopo sei mesi dalla prima bolletta e previo avviso all’utente, al relativo Comune e all’Ato (ma tali tempie modalità sono stati contestatiin aula). Per eventuali disservizi comunicati dai Comuni, ha aggiunto, vengono applicate multe – anche elevate – ai danni del gestore: si sta, comunque, lavorando alladiminuzione dei costi, mentre sul fronte della qualità dell’acqua è stato previsto un nuovo sistema di disinfezione e si faranno prelievi con un metodo unitario per non avere difformità di riscontri.
Sono intervenuti anche alcuni consiglieri:
Cascino (La Destra) ha ricordato che la nostra è una delle province che paga più cara l’acqua e comunque certe tariffe è giusto applicarle solo se il servizio funziona;
La Rosa (Mpa) ha parlato dell’assurdo di dover pagare il canone di depurazione anche quando non si usufruisce di depuratore, mentre a proposito della perdita del 55% di acqua lungo le condotte ha denunziato che è anche colpa degli allacci abusivi;
Campanella (Dc) ha ricordato le precedenti deliberazioni consiliari sull’argomento, Bonura (Insieme) ha condiviso l’utilità della Commissione per uno studio approfondito,
Cigna (Pdl) ha rivendicato l’onestà comportamentale del lavoro dei consiglieri,
Licata (Insieme) ha ribadito la necessita di seri controlli sulla qualità dell’acqua con relativi esiti da divulgare opportunamente,
Cirrone Cipolla (Pd) ha parlato di battaglia di civiltà per ottenere l’efficienza di un servizio che finora non ha fatto registrare miglioramenti rispetto al passato, ed ecco perché nascono le commissioni di studio: tornando al problema del distacco dei contatori, ha poi rimarcato che non può essere consentito a nessuno di operarlo, perché si tratta di privare la gente di un bene di prima necessità, e molto spesso relativamente a nuclei familiari indigenti che non sempre possono poi contare sui servizi sociali.
Dopo il voto che ha istituito la Commissione.
La Sicilia del 13/06/2009
Ai tempi dell’E.A.S. l’acqua costava la metà, il servizio era più efficiente, una sola persona gestiva la rete idrica di tutto il paese riparando da solo eventuali guasti, l’acqua era potabile.
Ora, con Caltaqua , le cose sono cambiate: l’acqua costa il doppio, e deve ancora aumentare gradualmente, il servizio lascia a desiderare, Il numero di stipendi da pagare è aumentato ma per riparare un guasto si chiama un’impresa terza, ci sono troppi casi di dissenteria.
Nell’articolo non ho trovato alcun accenno al fatto che l’acqua non è potabile. Dobbiamo pagare per potabile l’acqua che potabile non è ?
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Gaetano,
potrebbe essere che non se ne sono accorti?
Fuori dallo scherzo, intanto è la prima volta che la provincia fa qualcosa di vero per affrontare il problema dell’acqua.
Mi sono piaciuti tutti gli interventi di maggioranza e opposizione, è un fatto positivo.
Speriamo che concludano qualcosa, il resto mi sa che tocca a noi. Io apprezzo la tua idea di fare la riduzione alla bolletta, il problema che dobbiamo stabilire quanto è giusto che la riduciamo. Ma perchè tutti se ne fregano delal nostra rabbia e dei nostri problemi?
A parte questo blog.
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