
La nuova giunta regionale siede su un vulcano
Raffaele Lombardo ha presentato la nuova giunta. Ne fanno parte 4 deputati uscenti Titti Bufardeci, Luigi Gentile e Michele Cimino del Pdl, Roberto Di Mauro, Giuseppe Sorbello e il tecnico Massimo Russo, in quota Mpa. I nuovi sono: Caterina Chinnici, procuratore minorile e figlia di Rocco il magistrato ucciso dalla mafia nell’83; l’avvocato Gaetano Armao, vicino a Dore Misuraca; Marco Venturi, vice presidente di Confindustria Sicilia. Raffaele Lombardo ha lasciato libere le restanti tre caselle che potrebbero andare a quella parte del Pdl che non ha accettato finora l’ingresso nel governo regionale. Lombardo ha definito la giunta una “Alleanza sociale”, è stato netto: “La scelta è caduta su persone che non hanno remato contro come Ilarda”.
Ma nel gruppo riproposto manca Giovanni Ilarda, entrato nel primo governo Lombardo come tecnico in quota Udc, partito che nel nuovo esecutivo non ha rappresentanti in giunta. E Pdl e Udc chiedono una seduta straordinaria dell’Assemblea regionale siciliana, che è stata fissata per il 4 giugno.
“È un atto preventivo per intimidirci, ma noi siamo andati avanti” risponde Lombardo. Ma a sentire le reazioni del mondo politico il presidente si trova in mezzo al guado e a guai seri.
ILARDA SI TIRA INDIETRO NEL LOMBARDO-BIS. “Apprezzo il fatto che il governatore Lombardo abbia ammesso che non ho mai remato contro, ma non varcherò quella porta da lui lasciata aperta per il mio ingresso in giunta. Non intendo far parte di un governo che ha sovvertito le regole della democrazia, non rispettando la volontà degli elettori. Spesso si discutevano argomenti fuori dall’ordine del giorno nelle riunioni della giunta Lombardo ha ignorato i rapporti con la coalizione e le alleanze. Per questo seguo il partito e preferisco non entrare in giunta. Adesso pagherò cara questa decisione a livello personale e familiare, perché ora da magistrato non potrò prestare servizio in Sicilia, ma ci sono dei valori, come l’onestà, che non hanno prezzo”.
IL PD: “GOVERNO CONFUSO E DEBOLE”. Dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars: “La scelta di nominare la giunta in due tempi è solo un inutile tatticismo e dimostra la precarietà politica della strada imboccata da Lombardo. Non sarà certo qualche spruzzatina di novità a rattoppare la falla irreparabile di un Centrodestra che ha fallito e non è in grado di offrire soluzioni condivise ai problemi della Sicilia”.
Per il segretario regionale Pd, Francantonio Genovese, “si è fatto tanto rumore per nulla. L’unica novità è rappresentata dall’esclusione dell’Udc alla quale, evidentemente, si vorrebbero addebitare le inadempienze e l’inefficacia del primo governo Lombardo”. Il Lombardo bis è una copia rabberciata del governo che, a detta di tutti, è stato il peggiore della nostra storia”.
“Tanto rumore per nulla”. Così il senatore del Partito democratico Enzo Bianco commenta: ” La nuova giunta rende ancora più evidente la spaccatura nella coalizione di governo. Si potrebbe dire che dopo tanto clamore, la montagna ha partorito il topolino. Non resta che prendere atto del fallimento delle politiche del Centrodestra e trarne le conseguenze”.
CASTIGLIONE E NANIA (PDL) CRITICANO LOMBARDO. – “Siamo ora di fronte ad un governo di fatto inesistente, che può definirsi autonomista nel senso che è autonomo dalla volontà espressa dalla maggioranza degli elettori siciliani. E che sovverte un quadro politico designato dagli elettori, nel quale appunto erano inclusi sia il Pdl che l’Udc. Registriamo ancora una volta gli effetti nefasti della cosiddetta ‘rivoluzione lombardiana’: dopo la rotazione dei dirigenti generali siamo al valzer degli assessori. Un atto irresponsabile, soprattutto se si considera il fatto che l’ingresso di nuovi assessori comporterà un allungamento sensibile dei tempi di attuazione di quanto previsto nella programmazione. Assistiamo con vero sgomento alla ‘fiera’ delle poltrone di assessore rese disponibili per il Pdl. Una modalità che a noi appare alquanto denigratoria e riprovevole. Così come sconcerta il tentativo maldestro di separare i ‘buoni’ dai ‘cattivi’: laddove i ‘buoni’ sarebbero coloro che hanno approvato l’atto incondizionato di Lombardo, mentre i ‘cattivi’ sarebbero coloro che in verità hanno cercato di superarne l’immobilismo”.
E i coordinatori nazionali del PDL fanno sapere che gli assessori Bufardeci, Gentile e Cimino con la loro scelta si sono di fatto COLLOCATI FUORI DEL PARTITO.